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Molfetta, bufera sul sindaco Azzollini: ha incontrato in carcere il detenuto ing. Rocco Altomare La denuncia fatta dal PM Antonio Savasta (che coordina le indagini sull'operazione “Mani sulla città” che ha portato all'arresto di altre 8 persone) al Tribunale del Riesame che doveva decidere sulla richiesta di scarcerazione (poi respinta)
12 luglio 2011

MOLFETTA - Incredibile episodio che può essere considerato una sorta di abuso di potere da parte del sindaco-senatore del Pdl, Antonio Azzollini: ha visitato nel carcere di Trani il detenuto ing. Rocco Altomare (nelle foto), capo dell’Ufficio Territorio del Comune di Molfetta (poi dimessosi, dopo l'arresto), col quale ha avuto un colloquio.
Azzollini, non soddisfatto del suo primo incontro irregolare, ha tentato successivamente una nuova sortita per incontrare l’ing. Altomare, ma questa volta gli è stato impedito un colloquio concesso forse con troppa superficialità in precedenza e all’indomani dell’interrogatorio di garanzia dell’indagato (che si era avvalso della facoltà di non rispondere). Ad Azzollini questa volta è stato detto di presentare regolare istanza alla magistratura per ottenere un nuovo incontro.
Il sen. Azzollini aveva preteso il colloquio nella sua qualità di parlamentare, una prassi consentita e attuata in molti casi per motivi umanitari per verificare le condizioni dei detenuti e la loro vita nel carcere. Il sindaco di Molfetta aveva chiesto di visitare la struttura, parlare col personale e incontrare alcuni detenuti, fra cui lo stesso Altomare. Tra l’altro, sembra che Azzollini abbia avuto un diverbio con il direttore del penitenziario che si opponeva al colloquio senza testimoni.

L’irregolarità e la gravità del comportamento di Azzollini stanno nell’abuso del suo potere di parlamentare, essendo contemporaneamente sindaco di Molfetta e autore della nomina di Rocco Altomare come suo uomo di fiducia all’urbanistica.
Ecco le anomalie del doppio incarico che Antonio Azzollini non vuole riconoscere, vantando anzi il fatto che come senatore riesca a portare finanziamenti alla città di Molfetta. Ma come tale, ci chiediamo noi, può approfittare per avere un colloquio non dovuto proprio per la sua funzione di sindaco? Insomma doppio incarico nel bene e nel male?
A dare la notizia di questo incredibile colloquio è stato lo stesso PM Dr. Antonio Savasta, che coordina le indagini su quella che è stata definita la “cricca Altomare”, un vero e proprio sistema di illegalità, secondo gli inquirenti, che permetteva di eludere leggi e regolamenti urbanistici a tutto vantaggio dello studio privato dello stesso dirigente indagato. Savasta ha fatto presente questa circostanza proprio davanti al Tribunale del Riesame di Bari che doveva decidere l’eventuale scarcerazione di Altomare, detenuto in seguito all’ordinanza del Gip, dott. Roberto Oliveri del Castillo. In pratica, la richiesta dell’avv. Elio Palombi non poteva essere accolta perché sussistono ancora i pericoli di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato. E il colloquio del sindaco Azzollini con il suo dirigente, non ha certo migliorato la posizione di quest’ultimo, anzi ha creato serie difficoltà allo stesso parlamentare, che si trova ora in una situazione scomoda col rischio di essere anche indagato per la sua sortita nel carcere di Trani.
La posizione di Azzollini si fa sempre più imbarazzante anche di fronte ai cittadini di Molfetta e ai partiti di opposizione di centrosinistra che ne avevano già chiesto le dimissioni insieme con quelle dell’assessore all’urbanistica Pietro Uva, e che ora torneranno all’attacco dopo la diffusione dell’incredibile notizia dell’incontro in carcere con l’ing. Altomare, che non può essere certo giustificata con il ruolo di parlamentare. Insomma, come Silvio Berlusconi, il sindaco Azzollini adatta la legge alle proprie necessità, con scarso rispetto di un’altra istituzione, quella della magistratura che deve fare il suo lavoro libera da pressioni e prevaricazioni di sorta.
Sembra che il rispetto delle regole e delle leggi vada stretto agli uomini del Pdl. Infatti, già durante la breve detenzione in ospedale dell’indagato Rocco Altomare, l’assessore comunale Leo Petruzzella, tecnico di laboratorio di analisi aveva avvicinato l’Altomare nella stanza dello stesso ospedale, chiudendo la porta, rimediando così un pesante rimprovero sia dai militari che piantonavano l’indagato, sia dal direttore sanitario del nosocomio dott.ssa Annalisa Altomare che gli aveva intimato di tornare subito nel suo laboratorio.
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Sul prossimo numero di "Quindici" in edicola fra alcuni giorni tutti i particolari sull'operazione "Mani sulla città", i reati, come funzionava quello che è stato definito "il sistema Altomare", le schede delle varie irregolarità, le foto degli immobili sequestrati, le mappe dei terreni del piano dell'agro (di proprietà di persone vicine all'amministrazione comunale), le accuse e le testimonianze del dossier dell'inchiesta dei magistrati del Tribunale di Trani.
"Quindici" quello che gli altri non dicono.
 
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Egregio, Ti ringrazio per la disponibilità ed il riscontro. Sono convintissimo che condividerai con me che il problema della responsabilità politica delle azioni realizzate dai cosidetti tecnici si ponga in ogni dove: a Molfetta, a Bari (Provincia), a Bari (Regione), a Roma (Stato). Non credo che Tu voglia limitare e indirizzare la Tua (come la mia) sacrosanta "incazzatura" alle pur gravissime questioni molfettesi e non tenere in nessun conto quanto avviene a Bari o a Roma con il loro inevitabile riflesso sul nostro reddito, sulla nostra qualità di vita e di lavoro e, non ultimo, sull'esercizio del nostro diritto-dovere di Cittadinanza. Pensi veramente che mandato via Azzollini e dintorni, d'un tratto, la Tua vita recuperi reddito e qualità? Non credo, non è sufficiente quello che chiedi. Per acquisire una duratura capacità di "sorpresa" e di governo, dobbiamo dimostrare di essere inflessibili con noi stessi e con i nostri errori, dobbiamo riconoscerli e adottare tempestivi e coerenti comportamenti di difesa e dissuasione. I fallimenti delle ns esperienze governative, sono stati fortemente condizionati dalla ns incapacità di vedere che, anche al ns interno, si verificano episodi deprecabili: eppure in diversi casi facciamo finta di nulla, ci trastulliamo con le presunte diversità (cfr le dichiarazioni di D'Alema sulle presunte tangenti versate alla propria fondazione). Questo far finta di nulla lo paghiamo con gli interessi alle elezioni e nella ns esperienza di governo. Un saluto.

x Alba Talba vada per le due liste, però, con diversa intestazione direi che vanno piu' che bene: la prima per chiedere le dimissioni di AZZOLLINI, e la seconda per chiedere le dimissioni di VENDOLA. Troviamoci pure come vuoi ma se devo essere sincero a me di Vendola nn me frega un benamato...... sicuramente meno del Sindaco della città in cui abito !!! Io non mi sento piu' rappresentato da questo individuo e la sua giunta .Se non si riesce a tenere a bada i politicanti locali figuriamoci quelli regionali?Io personalmente vivo Molfetta ,la vivo 24ore su 24, e della regione e dei suoi ulteriori problemi e di quelli di Vendola di certo non ne sono indifferente ma non mi pesano quanto il fatto che forse a Molfetta tutto quello che e' accaduto e che sta accadendo mi interessa molto da vicino se non in prima persona!!io la vedo cosi.Penso prima alla città in cui vivo e poi la regione.Ripeto la città la vivo 24ore al giorno e vorrei tutti i servizi visto che mensilmente pago regolarmente le mie tasse (trattenute automaticamente in quanto dipendente......) quindi visto che le tasse ci vengono tolte ancor prima di percepire lo stipendio esigo il rispetto di chi con quei soldi dell'amm. pubblica ha fatto interessi esclusivi e personali a discapito di migliaia di cittadini(contribuenti)E' difficile credere che il Sindaco non fosse a conoscenza dell'operato dei suoi più fidati collaboratori, persone da Lui elevate a posizioni di responsabilità e da Lui difese strenuamente; è uno sprovveduto e quindi incapace di governare o era a conoscenza di tutto e di conseguenza non è possibile che continui ad occupare il Suo posto. Il Sindaco è il responsabile di tutto ciò che l'amministrazione fa durante il Suo mandato: è dunque il responsabile POLITICO dell'operato della Sua giunta e dei Suoi dirigenti. Pertanto "ri"ribadiamo: D I M I S S I O N I !!!

Caro Michele, possibile che tu debba essere più servo dei servi del tuo senatore? o tanto ingenuo da non capire? Perché non provi a ragionare con la tua testa, anziché subire le cazzate (queste sono tali) che ti raccontano sindaco e company. Tra l'altro credo che tu non sappia nemmeno leggere, perché Quindici, l'unico giornale a Molfetta ad aver dato la notizia (perché gli altri sono tutti legati a doppio filo al potere o hanno interessi in questa vicenda, come è stato già detto su questo giornale libero), ha spiegato che la visita del senatore ad Altomare non è un'invenzione giornalistica (se credessi di più ai giornalisti forse saresti anche tu più libero), ma un fatto reale detto dal Pm Savasta non ad un amico, ma a un'udienza pubblica del Tribunale del Riesame, per spiegare il suo rifiuto a scarcerare Altomare. Devi sapere, visto che nessuno te lo dice e tu non sai leggere che il tuo padrone Azzollini ha anche tentato una seconda volta di incontrare quello che è il suo uomo, messo da lui a quel posto, che certamente ubbidiva anche a lui e lui non poteva non sapere. Ma questa volta gli è andata male. Devi sapere anche che la visita in carcere al suo uomo è di una gravità unica. Se non capisci nemmeno questo, allora ritirati in un eremo sulla montagna, forse lì sarai più libero e capirai di più. Ah, dimenticavo, lascia perdere San Tommaso, qui siamo in presenza di cose terrene, molto terrene e venali. Comunque se vuoi, posso spiegarti io cosa è successo a Molfetta, un terremoto senza precedenti.
















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