Molfetta, bufera nel Pd: sarebbero tre i consiglieri comunali ad aver affossato Patimo
Un esponente di spicco del Partito rivela a “Quindici” i retroscena dello scontro in atto: “Il Pd è spaccato tra consiglieri delusi che volevano il posto di La Ghezza, i Giovani Democratici che chiedono più spazio e l'area di Annalisa. Il segretario è furibondo ma non controlla più il partito”
MOLFETTA - Un amaro strascico di polemiche che non sembra arrestarsi e continua a scuotere e destabilizzare un Partito Democratico di Molfetta, sempre più in affanno. Non si è chiuso il caso Saverio Patimo. Il vicepresidente del consiglio comunale, consigliere del Pd e candidato con entusiasmo da tutto il Partito all'area metropolitana di Bari è risultato non eletto per il mancato supporto proprio dei democratici molfettesi. E' risaputo ormai da settimane che fatale a Patimo sarebbe stato il mancato voto di due consiglieri Pd molfettesi. Da qui è partito un confronto molto animato all'interno del Pd, avviato all'indomani della mancata elezione, da un comunicato stampa molto netto del segretario Giulio Calvani nel quale invitava i franchi tiratori a farsi avanti e a motivare le ragioni del palese “tradimento”.
Ma una novità delle ultime ore rende ancora più grave il Patimo gate: sarebbero addirittura tre i consiglieri del Partito Democratico ad aver fatto mancare il proprio voto e ad affossare così la candidatura del proprio esponente. Un altro consigliere di centrosinistra che avrebbe dovuto votare Nicola Piergiovanni ha deciso infatti, di optare per il candidato democratico, andando così a coprire parzialmente un ammanco di voti, che altrimenti sarebbe stato ancora più grave.
“E' stato Piero de Nicolo a convincerlo a votare per Saverio. Lui e la sua corrente hanno fatto quello che dovevano e hanno portato i voti necessari all'elezione del nostro candidato. Ma a Molfetta ci sono molte cose che non vanno. Molti mal di pancia legati alla distribuzione degli assessorati e a posizionamenti tattici per le regionali”, ha spiegato a “Quindici” un esponente di spicco del Pd molfettese che ci ha rivelato i retroscena dello scontro in atto: “i Giovani Democratici chiedono più spazio e una maggiore considerazione. Ritengono di essere stati messi in un angolo e ridotti al silenzio. Burrasca è anche con Annalisa Altomare furibonda per il caso di Serena la Ghezza. Intanto, adesso, la maggioranza del partito è formata da un area composta da Minervini-de Nicolo. Piero ha deciso di appoggiare Guglielmo e a quanto pare, si spenderà con una certa energia per la sua candidatura”.
Ma oltre alle regionali i problemi sarebbero legati anche al recente rimpasto: “ci sono diversi consiglieri Pd che avrebbero voluto sostituire Serena. C'era già un nome pronto, un giovane consigliere con le spalle larghe che avrebbe fatto benissimo. Ma la cosa non è stata possibile. L'operazione è stata fermata dai leader del partito perché la sua nomina ne avrebbe comportato le dimissioni da consigliere e quindi l'ingresso in consiglio di De Pinto, uomo vicinissimo ad Annalisa Altomare. E visto come stanno andando le cose, è stato chiaro a tutti che era meglio lasciare perdere”.
Sarebbero questi e altri, dunque i fattori che hanno scosso il Partito, che stenta ora a riprendersi: “in sezione abbiamo avuto degli scontri durissimi. Giulio (il segretario Calvani, ndr) è furibondo e invita i due franchi tiratori a farsi avanti. Beh, iniziamo già male, visto che i franchi tiratori sono in realtà tre e se al segretario non è chiara questa cosa... comunque nessuno ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e tutti accusano tutti rendendo la situazione al limite dell'ingestibile. Credo che Giulio non ci stia capendo molto. E' un gran caos e credo che le tossine di questi giorni saranno smaltite con grandissima difficoltà”.
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Autore: Onofrio Bellifemine