Molfetta “brucia”, incendiata un'altra bancarella di frutta e verdura e due auto
MOLFETTA - Dopo il titolo di città delle buche e dei fossi, Molfetta conquista anche quello di città degli incendi delle auto. E questo conferma l'allarme sicurezza che “Quindici” lancia da mesi dalle pagine del nostro quotidiano on line e da quelle della rivista mensile.
Gli episodi di microcriminalità che vengono tollerati e quelli di illegalità ormai dilaganti a Molfetta sono un campanello d'allarme di quello che potrebbe accadere se non verranno messe in atto da parte azioni di repressione di questi fenomeni delinquenziali, ma anche di prevenzione da parte dell'amministrazione comunale in collaborazione con le forze dell'ordine.
Episodi di bullismo e teppismo si ripetono anche perché questi delinquenti credono di poter godere dell'impunità o della tolleranza. Certo, non siamo di fronte a fatti di grossa criminalità, nè ad omicidi, ma lo ripeteremo fino alla noia, questi incendi di auto che si ripetono e che avvengono anche in altre città vicine, a Molfetta potrebbero trasformarsi in qualcosa di più serio, col rischio di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini.
Lo stesso fenomeno della proliferazione delle bancarelle di frutta e verdura sui marciapiedi e sulle strade di Molfetta, ampiamente tollerato e autorizzato dall'amministrazione comunale di centrodestra, ora sta degenerando in fenomeni delinquenziali.
E' di qualche ora la notizia del nuovo incendio doloso di una bancarella all'incrocio fra via Carabellese e via don Minzoni, incendio che segue quello di via Salvucci e via Molfettesi d'Argentina. Cosa sta avvenendo? L'interrogativo al quale nessuno risponde perchè potrebbe essere imbarazzante, lo abbiamo già posto qualche giorno fa. E' in atto una guerra per il controllo del territorio nella vendita della frutta, peraltro già appannaggio di qualche famiglia locale? E' in corso un tentativo di estorsione da parte di qualche fruttivendolo più grande nei confronti di uno più piccolo? E' una reazione di altri commercianti che svolgono l'attività nei mercati autorizzati contro questi concorrenti “sleali” che sottraggono loro la clientela, pur lavorando in condizioni di scarsa igiene e senza affrontare costi proibitivi di gestione?
Gli inquirenti stanno indagando in queste direzioni, ma l'amministrazione comunale che fa? L'assessore Annamaria Brattoli, già chiamata in causa, risponde col silenzio perché non ha argomenti? Come avviene il controllo del commercio locale? Cosa fanno i vigili urbani?
Sono tutti interrogativi che attendono risposte. Intanto... “Molfetta brucia” e alle bancarelle incendiate si aggiungono altre due vetture (una Hunday Atos e una Audi6) e alcuni alberi bruciati nelle strade del quartiere Madonna dei Martiri. Quello che più inquieta è che l'Audi6 è di proprietà di un fruttivendolo? E' possibile un legame fra questi episodi? C'è un denominatore comune fra questi atti “vandalici” (al vandalismo non crede più nessuno)?
Infine registriamo furti e tentativi di furto nella zona industriale: a quelli già noti e ripetuti ai danni di chi si reca al Fashion District o al cinema della Multisala “Cinestar” o anche a danno dei dipendenti di alcune aziende della zona industriale, ieri si sarebbero aggiunti due tentativi di furto nel parcheggio della Mongolfiera e in quello di Brico casa.
Ci auguriamo che si prenda atto dei fenomeni criminali in corso, che non possono essere più considerati episodi di bullismo (come quelli che avvengono ogni sera sul lungomare, terra di nessuno) o di microcriminalità fisiologica, ma di una malattia che va ramificandosi e che non può essere più ignorata o ancora più colpevolmente tollerata.