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Molfetta, bambini che vendono angurie per strada: la protesta di un lettore a “Quindici” Non vengono rispettate norme di tipo sociale, né di tipo legale. Enorme danno per i minori
19 luglio 2011

MOLFETTA - «Non si può tollerare che in una città come Molfetta ad alcuni ragazzini venga concesso la possibilità di vendere per strada la frutta (angurie) senza rispettare nessun norma né di tipo sociale né di tipo legale.

Purtroppo i loro famigliari che li inducono a far ciò non si rendono conto dell' enorme danno che compiono ai loro figli, che poi sono figli di tutti noi».
 
Così scrive un lettore a “Quindici”, denunciando una situazione ampiamente tollerata dall’amministrazione comunale, che anzi favorisce questo stato di cose. Ma l’illegalità diffusa ormai è una regola in città e poi ci meravigliamo degli scandali che portano agli arresti di questi giorni.
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Per il Direttore di Quindici. Egregio Direttore, io ho girato il mondo e ho potuto constatare quanto segue. In tutti i Paesi occidentali, in tutte le città del mondo il problema degli ambulanti (e non solo) è stato regolamentato e risolto, come Lei afferma nella sua nota. Ovvero questo fenomeno non esiste più. Esiste però un'altro fenomeno da discutere e risolvere. La nostra posizione geografica è Occidentale, invece la posizione nostra culturale è ACCIDENTALE, tipica e senza offesa alcuna, di certi paesi arabi e africani. Anche se la nostra STORIA potrebbe smentire alcune problematiche di arretratezza. Tutto questo s'intende senza alcuna generalizzazione: non siamo tutti uguali, precisiamolo, ma nella maggiore dei casi, si. Basta guardare la nostra situazione politica e sociale, nonostante la crisi economica che ci attanaglia. Guardiamo la situazione nord-sud e confrontiamoci con la Germania dopo la caduta del Muro di Berlino. In pochi anni i politici sono riusciti ad equiparare un gap socio-economico-culturale fra est e ovest. Noi ci "strattoniamo" ancora, e chissà per quanti anni ancora, con il polentone e il terrone. Arretratezza culturale, oscurantismo medioevale e da anni bui. Molto in contrasto e paradossale con il progresso tecnico: abbiamo confuso il progresso per civiltà? Inutile discutere della situazione politica: nessun eguale in tutto il pianeta Terra. Si sta discutendo ancora se in tutto quello che accade, in tutto quello che succede, la politica e le amministrazioni non c'entrano. Dico, siamo matti? E' colpa della nostra cultura ACCIDENTATA? Grazie per la cortese attenzione. Saluti. (Chiedo scusa se, involontariamente, ho suscitato una qualche offesa o risentimento).

Pescio rosso, ho la vaga impressione che tu c'è l'abbia con me non per quanto riguarda il commento, ma a prescindere, comunque per tua informazione il 2 non sono io ma un'altro cittadino che ha tutto il diritto di esprimere il proprio parere che non deve essere per forza uguale al tuo. Anche se poi quello che ha espresso non è altro che il reale pensiero del 90% della cittadinanza molfettese. Capisco che bisogna battere il ferro finchè è caldo, ma bisogna anche saper guardare oltre. E oltre, secondo il mio punto di vista, non vedo chi possa cambiare radicalmente lo stato delle cose. Vedi caro Pescio, illudersi e illudere che cambiando l'indirizzo politico amministrativo della città, porti come d'incanto a un cambiamento di quel malcostume politico che ormai si è radicato sull'intero territorio. Chi succederà a questa amministrazione, dovrà per forza di cose adattarsi a questa situazione, se avrà bisogno dei voti del partito o movimento X pur di governare, accetterà qualsiasi compromesso. Business for businnes questa è diventata la politica e di conseguenza i politicanti, d'altra parte lo vediamo tutti i giorni, se metti le mani in un sacco di farina per quanto le possa scuotere un pò, resta sempre attaccata. Chi si erige a modello di onestà, un domani potrebbe ritrovarsi nelle stesse condizioni di quelli che oggi sono messi alla berlina. Chi è senza peccato scagli la prima pietra...già ma qui o non ci sono pietre o non ci sono i senza peccato...ma mi sa tanto che non siano le pietre a mancare..
Per Vendicatore nero, capisco che sei intriso della propaganda del sindaco e della destra, ma il problema degli ambulanti è stato regolamentato in tutte le città del mondo (non se tu hai la possibilità di girare il mondo e vedere direttamente, puoi constatarlo), tranne quelle arabe o africane. Ma nei paesi occidentali questo fenomeno non esiste più. La propaganda ti riempie la testa, impedendoti di ragionare col tuo cervello, che sicuramente è capace di fare meglio da solo, anche sul fatto che le bancarelle possano calmierare i prezzi. Non è vero, oppure è vero, ma a che prezzo? Scarsa igiene e bassa qualità. Ma tu dirai: chi se ne importa (o se ne frega, che per te suona meglio), se a loro piace così. No, un'amministrazione civica corretta e quella attuale non lo è, deve tutelare la salute pubblica e garantire il rispetto della legalità oltre che della concorrenza (alla faccia del liberale che Azzollini dice di essere), perché gli altri fruttivendoli pagano le tasse, l'acqua (che gli ambulanti non hanno nemmeno in quei brutti gazebo creati dalla fantasia di qualche tecnico, oggi nei guai) e il fitto dei locali che gli ambulanti non hanno, perché per loro pagano i cittadini, perché così fa piacere al sindaco che poi dice di non mettere le mani nelle tasche dei suoi “sudditi”. Poi finiscila con la storia delle coop rosse per sostenere D'Alema e compagni, perché dimostri di essere ignorante, ma anche ridicolo. Informati, prima di parlare, anche sulle tasse che non pagherebbero le imprese, stupidaggini di bassa lega. Perché l'attributo di ignorante te lo dai da solo come dimostri scrivendo in questo modo, non è la sinistra che te lo attribuisce. Peccato, perché credo che tu non lo sia, sei solo imbevuto di propaganda. Quindi non è la sinistra che attribuisce la patente di ignorante, ma è un'autoreferenza. Poi ti consiglio un corso accelerato di democrazia, perché anche se il sindaco ha ricevuto il consenso popolare, non vuol dire che può fare quello che vuole e che risponde solo al termine del mandato, anzi! Deve avere il controllo dell'opinione pubblica non solo del suo elettorato, altrimenti siamo al populismo esercitato da Azzollini e da Berlusconi con grave danno per il paese. Infine il problema dei vigili, che l'amministrazione Azzollini tenta di vessare, come dimostra la vicenda del dirigente dell'Ufficio Territorio, ing. Rocco Altomare in carcere a Trani, il quale, secondo la Procura, avrebbe tentato di impedire che facessero il loro dovere, minacciandoli di sanzioni. Questi uomini purtroppo sono pochi e la colpa è anche di chi non ha saputo gestire il personale e i relativi concorsi. La polizia municipale fa quello che può e poi, si informi, anche quando sanzionano i fruttivendoli, poi c'è chi… rimedia. E la legalità? Quale segnale si dà a chi viola la legge e che esempio si dà agli altri? Caro signore, metti da parte la vendetta nera (al il tuo nick name tradisce il tuo stato d'animo) e l'odio che ti acceca e ragiona col tuo cervello e non con quello di altri che hanno interesse a non farti capire. Se poi sei uno di quelli che gode dei vantaggi indiretti della politica, allora è un altro discorso, che non è più materia giornalistica, ma di altra istituzione.




Risposta a Neron Non volevo pubblicare la sua opinione, come non pubblico quelle di coloro che dicono cose non vere, perché, conoscendo i fatti, non ritengo giusto pubblicare quello che non è. Anche perché non ho il tempo per replicare a tutti gli interventi. Questa volta faccio eccezione, perchè va dato atto al comandante dei vigili e a tutta la polizia municipale del lavoro che fanno: sono in pochi e spesso lavorano in condizioni di difficoltà, come è accaduto nel caso dell'ex dirigente dell'ufficio Territorio ing. Rocco Altomare, che ha addirittura vessato i vigili del settore edilizia, che facevano il loro dovere contro l'abusivismo edilizio e lo stesso Altomare ha cercato di impedire loro di svolgere il loro lavoro, come è scritto negli atti del Pm che conduce le indagini dell'operazione “Mani sulla città”. Io, invece, so bene che il comandante e i vigili urbani sanzionano questi fenomeni, ma poi tutto dipende da chi deve applicare le stesse sanzioni e non lo fa. Cosa vi aspettate da un amministratore che tollera questo andazzo e agevola anche i fruttivendoli regalando a spese nostre anche i gabbiotti, con la ridicola scusa di creare un “mercato diffuso”, termine che credo sia stato creato dall'ingegnoso Altomare, ora in carcere. La sua rimostranza, caro lettore, andrebbe rivolta al sindaco di questa città, sen. Azzollini e non al comandante dei vigili cap. Gadaleta. Non dimentichiamo che a Molfetta siamo arrivati al punto che il sindaco ha vanificato anche un'inchiesta della magistratura e il sequestro delle bancarelle dei fruttivendoli. Allora che si vuole di più? Viva l'anarchia e la libertà del Popolo della libertà di fare e far fare a tutti quello che vogliono. Più liberale di così...




L'infanzia è stata oggetto di fascinazione fin dai primordi, ma come concetto sociale ha solo 150 anni. Friedrich Nietzsche un tempo disse che in ognuno si nasconde un bambino che ha bisogno di giocare. I bambini fungono spesso da misura per i trionfi e i fallimenti delle società. Nel momento in cui le autorità intraprendono un'azione di rilievo, è spesso per il chiaro proposito di rendere il mondo un luogo migliore per la generazione dei nostri bambini. Il loro soddisfare o superare le aspettative è fonte di grande orgoglio adulto: quando ciò non accade, o essi cadono vittima della ferocia umana, la responsabilità è in qualche modo della società. I bambini sono considerati il bene più prezioso che l'umanità possieda. Tutti siamo stati bambini, eppure stupisce quanto poco siamo in grado di comprendere della costruzione sociale e della rappresentazione dell'infanzia. L'infanzia è, e dovrebbe essere un periodo pieno di meraviglia, di dolore, di saggezza, d'amore e, si, di grazia. E' evidente che i bambini costituiscono il futuro della nostra specie, ma, su un piano personale, incarnano i guardiani delle nostre aspirazioni, i custodi dei nostri ricordi e, soprattutto, l'unica chance concreta che possediamo per un po' di immortalità. Tuttavia, come ha osservato Mark Alice Durant, i bambini ”del mondo non possiedono nulla”, ma, quasi a compensare questa povertà materiale, l'universo dona loro tutta la sua meraviglia”. E' quel dono che rende i bambini così naturalmente ed emotivamente ricchi e saggi. Molte esperienze infantili esemplificano quella meraviglia – andare in bicicletta senza mani, saltare nelle pozzanghere appena formate dalla pioggia, cacciare scoiattoli e piccioni che non hai voluto mai prendere, fare di un albero il tuo regno personale e privato, tenere un diario che nessuno leggerà mai e sotterrare un tesoro che nessun altro oltre a te, troverà. Questi momenti costituiscono la ricchezza dei più piccoli. Viviamo in un secolo dalla natura inequivocabilmente bambino-centrica – per ragioni ad un tempo nobili e vergognose. Assistiamo, al crescere del processo di mercificazione dell'infanzia, alla decostruzione dei suoi valori tradizionali, all'incremento della resistenza dei bambini, ma anche della loro vulnerabilità. Il peso crescente dell'influenza dei bambini nell'equazione umana sta spostando quell'equazione verso di loro. In fondo sono i bambini che sviluppano nuovi linguaggi sia per alleviare i mali della società sia per donare al mondo pace e tolleranza. Uomini maturi possono fare la guerra, ma saranno i bambini a fare la storia. Possiamo apportare a quel processo un contributo concreto se facciamo dei bambini la nostra la nostra priorità. Solo così potremo condividere i loro sogni – e allora, forse, essi condivideranno con noi un po' della loro grazia. ( Tratto e condensato da “full of grace – un viaggio attraverso la storia dell'infanzia – ray merritt)

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