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Molfetta, Associazione culturale musicale Dvorak: nuove attività e progetti futuri
21 novembre 2011

MOLFETTA - «Dove senti un coro, fermati. I cattivi non hanno canzoni». Questa frase, ripetuta spesso dal maestro don Salvatore Pappagallo, scomparso a giugno, riassume il suo amore per il canto corale. La sua ambizione di rendere tutti partecipi di questa attività, che secondo lui avvicinava a Dio, si concretizzò con la creazione del Coro Salepico, che è stato per anni uno dei cardini dell’Associazione Culturale Musicale «A. Dvorak», fondata e sempre da lui diretta dal 1973 fino alla morte.
Ed è proprio il coro, scomparso dalle scene da qualche anno, una delle novità annunciate nella conferenza stampa al salone della scuola in cui il nuovo direttore della scuola, Vito Clemente (nella foto da sinistra Gianni Turtur, Clemente, Laura Scardigno, Felice Mezzina, membri del direttivo), ex allievo di don Salvatore, ha illustrato le progettualità future inerenti le attività didattiche e artistiche dell'associazione. Accanto al nuovo coro, intitolato proprio a don Salvatore Pappagallo, ne nascerà uno stabile di voci bianche, separate dalle voci adulte.
Sulla continuità si vuole fondare il nuovo operato della scuola, che non a caso si avvale di ex allievi in qualità di insegnati. Naturalmente i docenti sono tutti professionisti, inseriti ad alti livelli nel mondo artistico, proprio grazie a quelle basi solide, a quell’educazione musicale attenta e precisa, non solo a livello tecnico, ma anche umano, che ha dato loro la scuola, consentendo poi di formarsi e specializzarsi con i migliori maestri a livello nazionale e internazionale.
Ci saranno corsi di violino, pianoforte, canto, chitarra, violoncello, jazz e così via. Questi corsi non saranno aperti solo ai bambini delle scuole materne, elementari e medie, cui è indirizzato un progetto che il nuovo direttore ha definito ambizioso e di cui non ha voluto anticiparci nulla per il momento, se non che partirà a maggio, ma anche agli amatori, a quegli adulti che, pur non avendo velleità di artista, hanno sempre desiderato imparare a suonare uno strumento musicale, ma per i motivi più vari non hanno mai potuto concretizzare questo sogno.
L’attuale offerta non mette la scuola in competizione con il conservatorio, ma è semplicemente più varia e attenta ai bisogni del territorio, mettendo soprattutto a disposizione dei fruitori grande qualità a livello didattico e artistico.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Olimpia Petruzzella
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