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Molfetta, appuntamento con l'opera lirica Tosca Spettacolo ed emozioni questa sera, alle 21, sul sagrato della Cattedrale per lo spettacolo organizzato dall'associazione La Macina con il sostegno del Comune di Molfetta e della Fondazione Vincenzo Maria Valente
23 agosto 2010

MOLFETTA - Il centro storico di Molfetta si prepara a ospitare questa sera un grande appuntamento con la cultura e con la musica lirica: alle ore 21, in corso Dante, sul sagrato della Cattedrale, andrà in scena la Tosca di Giacomo Puccini in un allestimento operistico esclusivo organizzato dall'associazione culturale "La Macina" con il sostegno del Comune di Molfetta e dalla Fondazione Vincenzo Maria Valente. Lo spettacolo è aperto al pubblico gratuitamente.
A fare da sfondo al dramma musicato da Giacomo Puccini sarà la suggestiva cornice storica della Cattedrale di Molfetta affacciata su una platea di oltre cinquecento persone.
"La scelta della Cattedrale come location per ospitare l'opera di Puccini prende spunto proprio dal contesto monumentale e ricco di storia offerto dal centro storico e da corso Dante" fa notare Pietro Centrone presidente della  Fondazione Vincenzo Maria Valente: "Immaginiamo di poter innescare una viva partecipazione popolare a contatto con i più bei monumenti di Molfetta. In una stagione di spettacoli all'insegna del jazz e della musica leggera, non poteva mancare la musica lirica."
I ruoli principali sono interpretati Marilena Gaudio nelle vesti di Tosca, Gianfranco Cappelluti il terribile Scarpia, Onofrio Salvemini il crudele Sciarrone ed Annalisa Dell'Aquila il pastorello. Ed è proprio la protagonista Marilena Gaudio a sottolineare l'importanza di creare spazi e occasioni come questa per "arginare la migrazione dei tanti talenti artistici locali". Sono 45 gli artisti molfettesi coinvolti nella produzione di questa sera (5 nel cast principale, 20 nel coro e altri 20 nell'orchestra), gli altri sono comunque tutti pugliesi. "Un esperimento coraggioso reso possibile anche grazie a quella fucina di talenti che è l'accademia musicale Dvorak di don Salvatore Pappagallo vero e proprio maestro di tanti artisti molfettesi, al parroco della Cattedrale don Vito Bufi che ha messo a disposizione per la produzione uno dei monumenti più suggestivi di Molfetta e soprattutto grazie all'amministrazione comunale che ha creduto in questo progetto."  
 

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Mi associo, per quanto vale, all'opinione espressa da Antonio ..... Un'opera lirica ed in generale un'esibizione di musica classica ha una sua valenza solo se fatta in locali chiusi, idonei (e, perché no, anche con un pubblico di AMATORI - della musica). Perché? Ma perché la musica lirica e classica, pur avendo estensioni dinamiche molto ampie (l'esecuzione dei vari strumenti toccano TUTTE le frequenze udibili), ad esempio, all'aperto ed in silenzioso ascolto privilegia l'udire delle tonalità alte, i "presto", gli "allegro" maestosi. Mentre penalizza i "piano", le note basse. Se a questo aggiungiamo che la rappresentazione era ...agratis, quindi accessibile a tutti, ecco che la frittata è fatta. Per carità non vorrei essere frainteso e apparire classista! NO!!!! Ma converrete che una cosa è ascoltare, all'aperto un concerto rock e tutt'altra è ascoltare un opera melodrammatica e/o una sinfonia. Detto questo tuttavia, secondo me è da ammirare la "PROVA" in termini generali. Qualcuno, spero dopo questa esperienza che ha visto l'impegno di tanti, con tanta serietà, avrà capito che per questo tipo di manifestazioni (ne vengano tantissime, almeno per me che mi considero, modestamente, un "amateur") vanno fatte nelle sedi idonee - vedi il concerto di Ciccolini che fu una cosa epica, fatta in Cattedrale. QUADRI DI UN'ESPOSIZIONE di M. Mussorgsky, composizione bellissima per orchestra, eseguita al pianoforte: che emozioni! - che ovviamente a Molfetta non ci sono e, chissà se mai ci saranno. Proporrei una riflessione sull'argomento.


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