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Molfetta, anche il sindaco Natalicchio si augura che la Giunta del Senato autorizzi l'uso delle intercettazioni di Azzollini sullo scandalo del porto
07 ottobre 2014

MOLFETTA – Anche il sindaco di Molfetta, Paola Nataliccchio (foto), alla guida una giunta di centrosinistra, si augura che questa sera la Giunta per le autorizzazioni del Senato, presieduta dal pugliese Dario Stefàno (Sel), dopo rinvii ripetuti durati ben 9 mesi, decida di autorizzare la magistratura ad utilizzare le intercettazioni sullo scandalo del porto che riguardano l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini.

«Un anno fa mi svegliai, ci svegliammo con gli elicotteri sulla testa – ricorda Paola Natalicchio. Il Televideo che lampeggiava il nome della nostra città. Gli arresti, gli indagati, il Nuovo Porto Commerciale sigillato, gli operai fuori dai cancelli. I capi di imputazione pesanti come macigni: abuso d'ufficio, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico e reati ambientali. Inquietudine, smarrimento, l'inizio della complessa gestione di un cantiere fermo. La scoperta dolorosa che anche nella nostra città lunghe ombre si erano allungate su un appalto pubblico finanziato per oltre 150 milioni di euro.
Cosa resta un anno dopo? Me lo chiedo, mentre giro il caffè. La giustizia cammina piano. E la città - che presto dimentica gli elicotteri, gli arresti, i capi d'imputazione - chiede conto a noi del futuro dell'opera, ripetendo un mantra che dice "tanto finirà tutto in un nulla di fatto" o ancora "chiedete il dissequestro e andate avanti". Come se dovessimo rimuovere quanto accaduto. Andare avanti, in nome dell'ottimismo e del progresso. Non lo so. Non so nemmeno cosa deciderà stasera, alle 20.30, a Palazzo Madama, la giunta per le autorizzazioni, che si convoca per la dodicesima volta per discutere del "caso-Azzollini".
Da Roma assicurano che stasera si vota. Ma sarà davvero così? Non so che male c'è ad autorizzare delle intercettazioni se dentro non c'è nulla che possa preoccupare o turbare. Che bisogno c'è di rallentare i tempi della giustizia, una giustizia di cui abbiamo bisogno per capire meglio e bene cosa è successo davvero attorno all'appalto più importante della storia della nostra città.
Oggi mi sveglio con queste immagini nella testa e con queste domande. Mentre qualche testata online (
Quindici ha già criticato questo modo scorretto di fare informazione, al servizio di qualcuno, ndr) pubblica l'ennesimo articolo sugli incarichi tecnici e cerca di parlare di noi come dei protagonisti di nuovi sprechi sul Porto. Silenzio sulle responsabilità e sull'inchiesta, rumore sugli incarichi (tecnici, indispensabili) della giunta Natalicchio.
Mi fa rabbia. Questo stravolgimento, capovolgimento della realtà. Perché scusatemi ma a finire dalla parte del torto, anche, sulla vicenda Porto io non ci sto
».

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