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Molfetta, altro pasticcio per la Polizia Municipale: comandante part-time e spreco di soldi pubblici Sempre più nella bufera il corpo dei Vigili, dopo la rimozione del comandante cap. Gadaleta, sgradito all'ex sindaco Azzollini e al Pdl. E il candidato sindaco del Pdl, Ninnì Camporeale continua a perdere credibilità parlando di sicurezza, quando il suo partito l'ha definitivamente compromessa
20 aprile 2013

MOLFETTA – Un altro pasticcio per la Polizia Municipale di Molfetta nella bufera dal momento della destituzione del cap. Giuseppe Gadaleta da parte dell’ex sindaco Antonio Azzollini del Pdl, perché a lui non gradito, gettando così nel caos il corpo e la stessa città che ha grossi problemi di sicurezza. Ecco l’incogruenza del candidato sindaco del Pdl Ninnì Camporeale che non può parlare di sicurezza quando a distruggerla ha contribuito proprio il suo partito, il Pdl, autore del degrado economico, istituzionale e morale della città.
Ora a guidare il comando sarà un comandante part-time. Il Commissario prefettizio, Giacomo Barbato, ha stipulato lo scorso 22 gennaio un’apposita convenzione con il Comune di Barletta per affidare il Comando di Polizia Municipale del Comune di Molfetta «in regime di distacco parziale» per 2 giorni a settimana (con decorrenza dalla data di sottoscrizione della convenzione e fino alla scadenza del mandato commissariale) al tenente colonnello dott. Leonardo Cuocci Martorano, vicecomandante della Polizia Municipale barlettana.
Il dott. Cuocci Martorano non sarà il nuovo comandante del Corpo di Polizia Municipale, ma solo un pre-posto (12 ore settimanali) dopo la drammatica scomparsa del dott. Enzo Roberto Tangari lo scorso 12 marzo, incaricato “ad interim” della direzione del Settore Sicurezza.
Allo stesso tempo, Cuocci Martorano non ricoprirà nemmeno il ruolo di dirigente dei settori Sicurezza e Polizia Urbana, perché l’incarico è stato affidato “ad interim” al dott. Michele Camero, segretario generale del Comune di Molfetta, di nomina dell’ex sindaco Azzollini. Questo, però, in contrasto con gli artt. 10 e 11 del Regolamento della Polizia Municipale, secondo cui le figure del comandante e del dirigente devono essere accorpate (il comandante «svolge, nella qualità di dirigente, tutte le funzioni gestionali previste dall’art. 107 del TUELL»).
 
Nonostante il part-time, il dott. Cuocci Martorano ricoprirà una carica che dal siluramento dell’ex comandante (maggio 2012), dott. Giuseppe Gadaleta, non solo è stata ambita da molti agenti dello stesso Corpo di Polizia Municipale, ma ha anche rappresentato una delle questioni amministrative (e anche politiche) più spinose.
Infatti, secondo indiscrezioni, alla base della cessione del rapporto tra il Comune e il dott. Gadaleta si sarebbero frapposte delle motivazioni politico-elettorali, considerato che il Gadaleta si è da sempre opposto al dilagare dell’illegalità (in particolare, in merito all’ambulantato diffuso e all’occupazione abusiva di suolo pubblico). Anzi, il commissario prefettizio avrebbe potuto anche evitare la nomina di un comandante “extra moenia” molfettesi, avendo già in cantina il dott. Gadaleta, capitano (grado maggiore rispetto al Cuocci Martorano, che è tenente colonnello, ma solo perché vive in un capoluogo di provincia categoria D) con esperienza da comandante e laurea in giurisprudenza.
Tra l’altro, la nomina del tenete barlettano comporterà dei costi aggiuntivi per le casse comunali. Perché questo spreco inutile di denaro pubblico? Sarebbe stato opportuno valutare la posizione del dott. Gadaleta che, pur essendo stato comandante modello nei suoi anni di attività, negli ultimi mesi è stato stranamente demansionato (ora si occupa della burocrazia relativa l’occupazione di suolo pubblico).
L’opzione amministrativa del commissario prefettizio ha solo compiaciuto il senatore Azzollini, a cui non era stata mai gradita la figura del dott. Gadaleta (testimone nei processi contro i fruttivendoli)? Un gioco di carte nelle stanze del Comune di Molfetta? Quanta autonomia effettiva ha il commissario prefettizio? Dietro le quinte c’è sempre il sen. Azzollini? Certo è che resta un mistero la sua nomina, dopo il “defenestramento” del suo predecessore De Girolamo: un fatto senza precedenti. Sono interrogativi che esigono una risposta, soprattutto per il ruolo padronale che l’ex sindaco ha avuto e pretende ancora di avere a Molfetta, che considera quasi una sua proprietà. Il commissario prefettizio dovrebbe svolgere un ruolo super partes, forse non è stato sufficientemente informato sulla vicenda della Polizia Municipale, oppure non si è voluto assumere responsabilità di una certa rilevanza?
 
Intanto ci teniamo questa una nomina tampone. Sarà il prossimo sindaco di Molfetta ad assumere le necessarie decisioni: un concorso pubblico, rispettando la normativa vigente, o una rivalutazione della posizione del dott. Gadaleta, dopo quasi 5 anni al comando del Corpo di Polizia Municipale.
 
 
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