Mo'ska: nuovo disco e soliti problemi
Tra giugno e luglio 2008 è stato registrato e prodotto “Irritazioni Croniche”, disco in otto tracce che costituisce un excursus nella società molfettese, in salsa ska. L'autoproduzione, in 300 pezzi, è frutto del triennale lavoro dei componenti dei Mo'ska, abbreviazione molfettese dal significato de “Adesso facciamo ska”, che si sono avvalsi della collaborazione di Pino Pepsi della Chop Chop Band, dell'aiuto a 360° dello staff di Caparezza, ormai sempre più unico mecenate dei gruppi emergenti della città, e della voce dello speaker Leo Lorusso, PrimaRadio. Il cd è acquistabile al prezzo di lancio di sette euro durante i concerti live e presso Clinic Music Store, Street Style e Time Out, a Molfetta. Produrre il disco è costato più di 2000 euro, raccolti in una colletta tra gli otto componenti del gruppo musicale: Antonello Cappelluti, il cantante, in arte Keyant che è l'autore dei testi e Sergio La Grasta, Kippo, chittarrista, che ha scritto le partiture. Gli altri componenti sono il bassista Maurizio Macedonia, Koy, Gianluca Silvestri, batterista, in arte Tomby. Poi c'è la classe di fiati, tutti diplomati o studenti del Conservatorio Piccinni di Bari: Allegretta al sax, de Pinto al trombone, Teofrasto e Carabellese alle trombe. Ora il gruppo ha un bilancio alquanto disastrato, frutto delle spese e dell'impossibilità di partecipare ai concerti estivi, dovendo concentrarsi sulle registrazioni. “Il nostro prossimo obiettivo è senz'altro tentare di recuperare parte del denaro investito.” Un traguardo non tanto facile dato che, tra le tante esperienze vissute, ci è stato anche raccontato che a Cicale, paese del calabrese, “il cartone con i dischi era nel retro del palco. Alla fine della performance ne abbiamo trovati meno di quanti ne avessimo portati; ne sono stati rubati 24.” Furti a parte, che con molta filosofia potrebbero anche significare che lo stile musicale è apprezzato, ad un attento ascolto delle tracce, si denota una coraggiosa ricerca della melodia, originale ma al tempo stesso, subito, orecchiabile. Secondo Keyant è questa la motivazione del successo del singolo “Fighetto di Merda” molto conosciuto dai giovani del Salento ed il cui testo è stato scritto in uno dei tanti viaggi Bari-Molfetta, in treno. Le critiche, ovviamente, non sono mancate e la maggior parte riguardano l'uso di parolacce nei testi e negli stessi titoli delle canzoni. Gli autori si difendono: “C'è un messaggio nei nostri testi. L'idea è semplicemente rafforzata della parolaccia che permette di scrivere canzoni più incidenti ma non abbiamo mai usato un termine fine a se stesso.” In futuro, è stato ammesso, l'ideale sarebbe scrivere testi che colpiscano anche sganciandosi dal termine ritenuto sconcio. Curiosa è la scelta dello stile musicale in una città dove, almeno sino a poco tempo fa, ad andare per la maggiore, tra le band, era il metal. Sergio, uno dei membri storici del gruppo, spiega: “Conoscevo un chitarrista, due ottoni e un batterista e la formula ska era la migliore, quella che meglio fondeva questi strumenti musicali. I testi sono ispirati a Caparezza, la musica a Roy Paci.” I Mo'ska, comunque, sempre più conosciuti in Salento e Calabria non riescono ad avere spazio nella città d'origine. A farla da padrone sono le coverband, ad esempio New Moons e Bambini di Vasco, che sono gruppi musicali che ripropongono canzoni di grandi artisti. Ma senza voler nulla togliere a questi gruppi, probabilmente se si desse spazio, il giusto spazio, anche all'originalità. si incentiverebbe la creatività, fondamentale per la crescita musicale di un artista, o di un gruppo d'artisti. Tra i tanti si consiglia la voce Mo'ska.
Autore: Sergio Spezzacatena