Minuto (Udc) attacca il sindaco Minervini e l'amministrazione di centrodestra
MOLFETTA – 23.9.2005
Ancora tensione nella maggioranza di centrodestra al governo di Molfetta. Durante l'ultimo Consiglio Comunale, andato in scena nella serata di ieri, la consigliera dell'Udc, Carmela Minuto (nella foto), ha presentato in aula un documento (sottoscritto anche da altri 14 consiglieri comunali, molti dei quali della stessa maggioranza) con cui attacca duramente l'amministrazione guidata da Tommaso Minervini a proposito dell'affidamento diretto (e cioè senza l'espletamento di una apposita gara pubblica), operato dal Comune in favore di due organizzazioni di volontariato (il “Ser Molfetta” e la “Misericordia Molfetta”), del servizio di assistenza specialistica, per l'anno scolastico 2005-2006, per gli alunni portatori di handicap.
“Non vi è chi non veda – si legge nella lettera indirizzata al sindaco e al presidente del Consiglio Comunale – come in tale misura il Comune abbia preferito operare con logiche estranee al rispetto delle regole dell'evidenza pubblica, favorendo alcuni soggetti a svantaggio di altri e soprattutto della collettività che viene così privata della possibilità di godere dei vantaggi derivanti dalla libera concorrenza”.
“La diversa scelta – si legge ancora nel documento fornito anche alla stampa – di procedere con una gara pubblica avrebbe infatti consentito maggiore partecipazione e più proficui vantaggi economici, selezionando operatori offerenti servizi qualitativamente superiori a prezzi inferiori”.
In sostanza Carmela Minuto (assieme agli altri 14 consiglieri comunali, di maggioranza ed opposizione, che hanno sottoscritto il suo documento) accusa l'amministrazione di aver proceduto all'affidamento diretto di un servizio pubblico “in spregio alla normativa in materia di evidenza pubblica” e chiede al sindaco le ragioni che lo hanno indotto, per il secondo anno consecutivo, ad operare tale scelta, invitandolo ad annullare detto affidamento al fine di procedere ad una più corretta e regolare gara di appalto.
Sulla vicenda, se non dovessero giungere risposte concrete in tempi brevi, Carmela Minuto si è detta pronta a chiedere la convocazione di un apposito Consiglio Comunale per fare chiarezza su tutta questa vicenda.
Ma quella di ieri è stata una giornata campale per l'amministrazione anche su un altro fronte. Il Consiglio Comunale, infatti, era chiamato a nominare tre esperti da affiancare al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Asm, ma è apparso subito evidente che l'accordo in maggioranza, sui nomi da votare, era ben lungi dall'essere trovato tanto che, dopo interminabili sospensioni della seduta durante le quali i consiglieri di centrodestra si sono riuniti per cercare di trovare la “quadratura del cerchio”, alla fine l'hanno avuta vinta i franchi tiratori e il responso delle urne è stato del tutto inaspettato: maggiormente suffragati sono risultati Rino Lanza (in quota An) e Serino (in quota Forza Italia) mentre l'altro nome che circolava e che avrebbe dovuto essere indicato (La Forgia, in quota alla corrente di An che fa riferimento all'assessore Tammacco) ha raccolto solo dieci preferenze, a pari merito con il candidato sostenuto dal centrosinistra (che però, ufficialmente, avrebbe potuto godere di soli otto voti).
A quel punto la maggioranza, apparsa al suo interno profondamente divisa, non ha saputo più che pesci prendere e, incapace di decidere sul come risolvere il nodo di questo inatteso ex aequo, ha sospeso la seduta, riservandosi di approfondire la vicenda in un successivo Consiglio Comunale.
Una ennesima sceneggiata, legata alla spartizione di alcune “poltroncine”, di cui la città avrebbe fatto volentieri a meno. Ma toccherà abituarsi. Questa amministrazione si trascinerà stancamente, in questo stato confusionale e profondamente lacerata al suo interno, fino alla fine del mandato.
Giulio Calvani