MOLFETTA- Dolce il pennello con cui il prof. Luigi Armentano (nella foto, durante la lettura delle poesie) ha dipinto il suo cielo nella raccolta di poesie «Mi dipingi il cielo», presentato alla Sala Finocchiaro con un connubio di foto, musica e poesia. Un lavoro lieve e riverente, i cui ricavi saranno utilizzati nella raccolta fondi della Caritas per i bambini del Benin del nord.
Un lavoro eccellete e commovente, lo definisce il prof. Gianni Antonio Palumbo, redattore di Quindici, che ne ha curato la presentazione, riassumendo tematiche e stile. Le poesie, perlopiù nate dall’unione della retorica e della ricerca stilistica, sono ricche di anastrofi, iperbati e personaggi mitologici. Le tematiche, invece, seguono uno schema comune, come i quadri di vita naturale volti alla contemplazione del paesaggio, la proiezione dei sentimenti nella natura, la caducità della vita e l’amore visto sia come amore fallace e sia come sacra unione.
La lettura delle poesie da parte di Susanna De Candia, Maria Nappi, Francesco Tammacco e dello stesso Armentano sono state accompagnate dalle esecuzioni musicali di Luigi Tridente e Grazia Maria Annesi. La prima parte della serata è stata caratterizzata dalla lettura delle poesie «Pioggia», «Il falò», «Bianchi cavalli», «Sete d’amore», «Sciolto la cenere» e «Buio il cielo». Dopo l’intermezzo canoro di Betti Lusito, Tammacco ha presentato un secondo gruppo di poesie quali «Mi dipingi il cielo», «Coro sardo», «Tessitrice di malie», «La corona del melograno», «Sentore di te» e «Autunno». Finali «Lasciatemi», «Gelido l’inverno», «Tramonto di Murgia», «Delizioso amore», «Miraggi», «Sopra di me il cielo» che concludono un’opera elegante e significativa, con poesie pittoresche e molto originali.
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