MOLFETTA - Manutenzione urgente e indifferibile al mercato ortofrutticolo del Comune di Molfetta (foto). Un risanamento necessario di fronte alle numerose e continue sollecitazioni degli operatori economici che, più volte e senza successo, si sono confrontati in passato con la precedente amministrazione. Un recupero strutturale da 22mila euro, purtroppo, tardivo.
I lavori per il rifacimento del canale di displuvio e la sistemazione della copertura dei locali degli uffici sono stati affidati dal Settore Lavori Pubblici, ancora una volta, in forma diretta e per urgenza, modalità più volte contestate dall’opposizione in Consiglio comunale (determina del settore del 26 novembre, pubblicata sull’albo pretorio online il 29).
Di sicuro, l’urgenza dell’intervento e dell’affidamento è dipesa dall’ultima comunicazione del responsabile dell’unità operativa del mercato ortofrutticolo, inviata al Comune di Molfetta il 9 novembre 2012. Però, questa urgenza non avrebbe oggi alcuna giustificazione, perché la problematica è stata rilevata già dal 2011 e negli anni precedenti dagli operatori del mercato.
Infatti, proprio Quindici in alcuni articoli del giugno-luglio 2011 aveva evidenziato le pessime condizioni della struttura, dalla tettoia (erano stati divelti alcuni pannelli per favorire la circolazione dell’aria) all’effetto serra (in estate si sarebbero raggiunti i 40 gradi ed elevati tassi di umidità), fino al canale di displuvio delle acque di lavaggio che attraversava tutta la struttura.
In sostanza, il canale si era trasformato in una specie di “fogna bianca” a cielo aperto e a contatto con frutta e ortaggi. «A seguito di un sopralluogo si è riscontrato che la caditoia centrale della galleria non assolve più la sua funzione a seguito di avvallamenti e vari problemi legati a pendenze sia del canale di scolo che della pavimentazione superficiale - si legge nella determina di affidamento dei lavori -, causando situazione di estremo disagio anche sotto l’aspetto igienico-sanitario, per la presenza di detriti che non riescono a defluire ristagnando con conseguente grave rischio sotto l’aspetto igienico-sanitario, quali il richiamo di ratti, il proliferarsi di insetti, oltre alla formazione di putrescenze maleodoranti che stanno creando notevoli disagi agli operatori economici». Una situazione gravissima a livello igienico-sanitario, le cui origini non solo affatto recenti.
In particolare, nel numero cartaceo della rivista mensile di aprile 2012, Quindici aveva sottolineato alcune serie problematiche strutturali, emerse già nel 2005 come il già citato effetto serra nella galleria del mercato: ad esempio, già nel giugno 2005 il direttore del mercato chiedeva al responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica un urgente sopralluogo «per rilevare i parametri di calore, ventilazione, umidità per accertare le condizioni di vivibilità e operatività della struttura». Persino la perizia giurata sulle misurazioni dei parametri ambientali e sull’applicabilità della norma europea per il benessere termoigrometrico riscontrava la non funzionalità della struttura.
Dopo il microclima, i gocciolamenti dalla copertura nel 2005 che avevano intaccato la merce e danneggiato muratore e apparecchiature elettroniche: 12.450 euro il costo complessivo della manutenzione sulla copertura per realizzazione dei canali di gronda laterali, cui si aggiungono i 130mila euro per la ristrutturazione della copertura della galleria di vendita. Infine, la riqualificazione dell’impianto di distribuzione dell’acqua potabile ai posteggi di vendita per altri 70mila euro.
Non bisogna nemmeno dimenticare i vizi di costruzione al mercato ortofrutticolo registrati nel 2005 (a un mese e mezzo dall’apertura) dal Comune di Molfetta, che propose immediata azione legale contro l’impresa appaltatrice dei lavori per accertare i vizi lamentati, individuare quelli occulti e definire le responsabilità (ricorso d'urgenza come misura cautelare con funzione anticipatoria degli effetti della decisione di merito).
È evidente che anche il mercato ortofrutticolo del Comune di Molfetta potrebbe essersi trasformato dal 2005 in una macchina succhia-soldi pubblici, che ancora oggi continua a cesellarsi di problemi strutturali che gli uffici comunali sono costretti a sanare con esborso continuo di soldi dei cittadini contribuenti.
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