Marittimi morti su “Aldemarine”, indagati armatore e ufficiali
MOLFETTA – 9.12.2001
Indagati armatore e ufficiali della petroliera “Aldemarine” per la morte dei due marittimi molfettesi Pantaleo De Candia, 41 anni e Francesco Sciancalepore, 47 anni e del monopolitano Luigi Di Palma, 50 anni. L'episodio avvenne nella notte tra il 30 e il 31 marzo 1999 a bordo della petroliera che si trovava in navigazione al largo delle coste portoghesi. I tre marittimi morirono per una fuga di gas, attribuita in un primo momento all'ossido di carbonio della pompa che si sarebbe rotto durante le presunte operazioni di scarico in mare di sostanze vietate (forse idrocarburi), ma - come hanno accertato le indagini condotte dal sostituto procuratore del Tribunale di Bari, Desirée Digeronimo – dalla fuoruscita di altro gas tossico, proprio l'idrogeno solforato, prelevato dalle stive durante l'inchiesta della magistratura.
Questo particolare ha cambiato la posizione dell'armatore che a sua difesa aveva sempre sostenuto che la rottura della pompa sarebbe avvenuta in occasione di un travaso di acqua da una cisterna all'altra.
Ora sono indagati, con l'accusa di omicidio colposo plurimo, l'armatore della nave, Luigi Di Meo, 66 anni, di Procida e residente a Genova, il comandante della petroliera, Carmelo Garufi, di 41 anni, di Ragusa e il primo ufficiale della nave, Antonio Guarracino, di 28 anni.
Adelaide Altamura