BARI - Manifestazione di circa 4mila persone per le vie di Bari con slogan, interventi e striscioni, organizzata dal comitato pugliese «Acqua Bene Comune» e dagli «Studenti per l'Acqua». Una mobilitazione regionale, quella del 12 marzo scorso, per chiedere che il Ddl sulla ripubliccizzazione dell’Acquedotto Pugliese sia discusso in Consiglio regionale prima del referendum in programma a giugno sull’acqua pubblica, manifestando una scelta politica forte da parte del governo Vendola.
Esempio e baluardo, la Puglia, che ha raccolto l’adesione di delegazioni provenienti da altre regioni, affiancati da cittadini e studenti medi superiori e universitari, portavoce di una campagna di sensibilizzazione anche tra i loro coetanei. Ventata di ottimismo sul referendum, per contestare l’attacco continuo a diritti e libertà costituzionale da parte del governo Berlusconi.
Presenti i sindaci sensibili al tema dell’acqua pubblica, una delegazione del comitato di Aprilia che ha iniziato la battaglia contro la privatizzazione dell’acqua, il comitato antinucleare di Maruggio (Ta), i lavoratori dell’Aqp, il «Forum dei beni comuni», i Cobas pugliesi e siciliani, il «Comitato cittadino Fibronit» di Bari, la FIAB (Federazione Amici della Bicicletta) di Lecce e Brindisi, «Medicina democratica», Emergency, il comitato referendario di Laterza e di Taranto, il Comitato pugliese «Acqua Bene comune», il «Comitato Pro-saline» di Margherita di Savoia, gli studenti del liceo Amaldini, la «Rete della Conoscenza», i ragazzi dell’UDS e dell’UDU. Senza dimenticare l’ANPI di Brindisi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e Vincenzo Miliucci, rappresentante del Comitato nazionale referendario.
Ribadita l’importanza della battaglia per l’acqua pubblica negli interventi dell’assemblea sit-in conclusiva alla sede dell’Aqp. Applaudito l’intervento del rappresentante del comitato di Aprilia che ha chiesto alla giunta Vendola un «atto di coraggio» per licenziare una legge regionale che blocchi la privatizzare dell’acqua.
Studenti, contro le privatizzazioni. «Tanta voglia di cambiare», di manifestare contro «le politiche di privatizzazione attuate sia dai governi di centro-destra che da quelli di centro-sinistra mettendo in risalto la voglia e la coscienza della gente di poter usufruire dell'acqua pubblica, di un servizio scolastico pubblico ed un no deciso al nucleare», le prime battute del comunicato ricevuto da Quindici dal gruppo «Studenti baresi in lotta».
Privatizzazione generale che ha colpito tutti i settori tale da «influire sullo stato di vita di ogni classe sociale», verso cui studenti, comitati per i beni comuni e per l’ambiente, lavoratori, migranti, sindacati e associazioni varie hanno sentito il bisogno di scendere in piazza e manifestare.
«Come soggetti sociali ci impegniamo a mantenere sempre attiva la lotta per i beni comuni - conclude il comunicato - e a continuare il percorso già iniziato per sensibilizzare e pubblicizzare con altre iniziative i referendum contro la privatizzazione del servizio idrico integrato e contro il nucleare».
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