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Malati di mente, stop all'assistenza Interrotti dalla direzione sanitaria della Asl Ba/2 i servizi del Sim
15 gennaio 2004

Ancora una volta la politica del taglio dei costi investe il terreno della sanità pubblica e a subirne le tragiche conseguenze sono i più deboli e bisognosi d'aiuto. Da oltre un anno, scaduto il contratto con la psicologa del Servizio di igiene mentale di Molfetta, la Direzione sanitaria della Asl Ba/2, anziché attivarsi per fare in modo che il servizio pubblico di assistenza psicologica non venisse meno, ha con incredibile disinvoltura interrotto tale servizio, senza neppure dare risposta alle lettere di protesta degli utenti del Centro. Per loro niente più terapie di gruppo, né incontri individuali, né laboratori di attività espressive. Per circa due anni 30 pazienti hanno frequentato il Centro perché vi hanno trovato l'aiuto e il conforto necessari per affrontare le proprie patologie psichiche. Non è difficile immaginare in quale senso di abbandono e smarrimento siano precipitati a seguito dell'interruzione dei processi riabilitativi, e con loro le proprie famiglie, anch'esse, nei casi più gravi, aiutate dalla psicologa ad assistere i propri congiunti. Eppure tutto ciò sembra essere sfuggito al Direttore Sanitario della ASL, il quale, inseguendo la meta del pareggio del bilancio, così come chiede il presidente della Regione, continua a tagliare a destra e a manca, anche se questo significa travolgere servizi essenziali per la salute dei cittadini. Il SIM rappresenta oggi l'unico approdo per tutti coloro che sono affetti da patologie psichiche più o meno gravi e che non possono permettersi la costosa assistenza di psicologi privati. Problematiche depressive, pensieri suicidi, disturbi di personalità, disturbi ossessivi, conflittualità familiari, anoressie, nevrosi, vissuti paranoici, assenza di autostima…. Sono solo alcune delle psicosi a cui la terapia di gruppo aveva fornito un valido aiuto, a detta degli stessi pazienti, come percorso di “ricostruzione”, luogo di riflessione, momento di ascolto e di sfogo. (Nella foto, la nuova sede del centro di igiene mentale: accesso dalla scala di sicurezza, con obbligo di passare davanti all'obitorio). Interrompere il servizio pubblico di assistenza psicologica significa voltare le spalle a chi chiede aiuto. Basta solo un po' di sensibilità per capirlo, ma purtroppo è proprio ciò che sembra mancare a chi ci governa. Antonella Riefolo Una drammatica lettera a “Quindici” con la denuncia di un giovane malato “Incoscienti, qualunquisti, è facile abbandonare i più deboli” Dopo la chiusura della terapia di gruppo presso il S.I.M. di Molfetta, grazie all'interruzione di servizio di cui è anche artefice la Asl Ba/2 di Molfetta, assicuro che mi sta creando veri e serissimi problemi e di conseguenza sofferenza reale lasciatemi per cui non posso fare altrimenti che esprimermi in questa lettera dicendo ciò che penso: “Affaristi, qualunquisti, mascherati da un moralismo dilagante, perbenisti falsi ed ipocriti, questa è la definizione più appropriata per gli attuali uomini di potere che non garantiscono un esistenza civile alla comunità, toccano il welfare, l'assistenza sanitaria ad altri servizi di base, invece di essere i primi a rappresentare la comunità”. In un paese civile, non si deve interrompere uno dei segni di civiltà di cui è dotato la Sanità Pubblica”. C. F.
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