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Madonna dei Martiri col trolley: polemica inutile e autolesionistica
15 settembre 2011

Che Molfetta fosse la città delle polemiche (anche inutili) era risaputo e qualche volta, dispiace dirlo, questo avviene anche per colpa di qualche vecchio esausto giornale che campa di pettegolezzi e offese, alimentando il malcostume cittadino. Del resto anche quest’anno non sono mancate le critiche alla processione a mare che ha visto la presenza dell’imbarcazione “Padre Pio” di Bisceglie fra le tre che portano la statua della Madonna per mare. Ma che si arrivasse ad una polemica che sembra una sorta di vetero cristianesimo, coinvolgendo anche la Patrona Madonna dei Martiri, nessuno avrebbe potuto prevederlo. Accade così in questo borgo, sempre più selvaggio, che l’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali protesti per i manifesti affissi in città per l’iniziativa musicale Aritmia Mediterranea i cui organizzatori hanno raffigurato la Madonna dei Martiri con un trolley e due angioletti armati di chitarra che sostengono uno striscione sul quale è scritto: “Da qua se ne vanno tutti”, con chiaro riferimento al doloroso fenomeno dell’emigrazione per mancanza di lavoro. «Suscita qualche disappunto, dice il comunicato, il progetto grafico che reclamizza un evento musicale in programma nei prossimi giorni a Molfetta: un manifesto affisso per le strade e riprodotto in banner multimediali, che ritrae il gruppo statuario della Madonna dei Martiri, modificato nella sua iconografia sacra, proprio nei giorni della Festa patronale, quando il simulacro viene portato solennemente in processione. Senza alcuna volontà di sterile polemica nei confronti degli organizzatori e dei grafici ideatori del manifesto, ma con desiderio di dialogo nel rispetto reciproco, si vuole però rimarcare che l’efficacia comunicativa dell’evento musicale, peraltro lodevole nelle sue finalità, poteva essere ricercata con ben altra creatività, senza per forza dover ricorrere alla strumentalizzazione del simulacro della Madonna, evocandone e banalizzandone il significato spirituale che da secoli esso riveste per la gran parte dei cittadini molfettesi, come per i tanti, credenti e non, tornati a Molfetta proprio in occasione della Festa». Gli organizzatori della manifestazione “Aritmia Mediterranea” si sono affrettati a replicare: «Abbiamo scritto diffusamente, attraverso tutti i canali di comunicazione che abbiamo sviluppato, quanto siamo legati a questa tematica, quanto ci tocchi da vicino e quanto pesi per una terra complessa, difficile, ma bellissima come la nostra Puglia. Posto che la concomitanza con la nostra adorata festa patronale è una coincidenza di nove anni di attività evidente a tutti i molfettesi, vorremmo, con questa nota, sottolineare che nella scelta grafica non c’è alcuna volontà di dileggio verso quello che consideriamo essere il fulcro religioso e sociale della nostra città. La Madonna dei Martiri non è raffigurata in maniera sconveniente e reca con sé, come unica e innocua aggiunta, un trolley rosso, lo stesso che migliaia di ragazzi pugliesi hanno trascinato per il mondo, per realizzare sogni e costruire un futuro. L’icona non è sul manifesto per farci pubblicità. Aritmia Mediterranea è una manifestazione gratuita che si autosostiene, tenuta in vita dal lavoro volontario di un gruppo di ragazzi molfettesi ostinati e caparbi che mai ne hanno ricevuto un tornaconto personale. La Madonna dei Martiri è sul manifesto per svegliare le coscienze, per testimoniare un disagio; la sua icona è di tutti, dei suoi devoti in primis, ma anche un po’ di chi ha lasciato questa terra». Insomma, una polemica in un bicchier d’acqua, sicuramente inutile, ma che ha ottenuto l’effetto opposto. L’ufficio comunicazioni sociale, in questo caso, ci sembra abbia fatto cattiva comunicazione, perché volendo criticare l’idea, ha finito per fare gratuita pubblicità alla manifestazione musicale, proprio come certi vecchi personaggi dell’avanspettacolo giornalistico che, non avendo risorse intellettuali e professionali per far parlare di sé, utilizzano sterili polemiche che finiscono per rivelare solo la propria miserabile frustrazione agli occhi del mondo. Comunicare è materia da maneggiare con cura, non alla portata tutti, perché spesso si rischia di ottenere il risultato opposto a quello desiderato, con il classico “effetto boomerang”.

Autore: Carlo Gadaleta
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