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Made in Molfetta ordinaria improvvisazione del Comune
15 febbraio 2011

Manifestazione improvvisata il cosiddetto “made in Molfetta”, promossa dal Comune di Molfetta con una sconosciuta associazione Movida per premiare le realtà imprenditoriali locali: è stata snobbata dagli stessi imprenditori e dai cittadini per la sua parzialità e per la sua caratterizzazione prettamente pubblicitaria. Ne parliamo soltanto ora, avendo scelto di ignorare l’iniziativa, solo perché da molti cittadini ci sono arrivate critiche e lamentele sull’organizzazione e sulla scelta delle aziende premiate, non tutte, tranne qualche lodevole eccezione, rappresentative e all’altezza della realtà imprenditoriale di Molfetta. L’organizzazione e lo stesso Comune di Molfetta con in testa l’assessore delegato alle attività produttive, hanno dimostrato di conoscere poco il territorio e la realtà economica. Un fatto comprensibile considerato che il sindaco Azzollini è più a Roma che a Molfetta e che la giunta non è in grado di valutare e quantomeno giudicare alcunché, come è accaduto in più occasioni. Che dire poi di una fantomatica giuria che, composta per lo più da forestieri, non è sembrata per nulla qualificata e anch’essa completamente all’oscuro delle attività delle imprese dell’area industriale di Molfetta. Che dire poi dei tecnici del Comune? Almeno loro avrebbero dovuto conoscere il valore delle aziende, ma evidentemente chiusi nei loro uffici, non sono stati nemmeno in grado di suggerire ai giurati improvvisati quali fossero le aziende di eccellenza. Infatti, escluse le due aziende quotate in Borsa Ciccolella ed Exprivia che, chiaramente, non potevano competere con quelle minori a cui era rivolto il premio, fra le altre – tranne qualche eccezione azzeccata – non sono state scelte quelle che, oggettivamente, avrebbero meritato un riconoscimento. Non facciamo nomi per non creare problemi fra le stesse aziende e per non far sfigurare ancora di più la giuria (con quali criteri sono stati individuati i giudici?) ma ci preme sottolineare la superficialità delle regole di selezione delle imprese. In pratica, per chi non lo sapesse, per ottenere il premio, bastava autosegnalarsi compilando un’apposita scheda. Le aziende che non lo hanno fatto (o che non erano fra quelle amiche o portatrici di pubblicità) non sono state premiate. E’ un particolare non da poco, che segnaliamo ai lettori, per far capire lo scarso valore di questo premio. Allora sarebbe stato più semplice fare un concorso fra amici degli organizzatori, senza coinvolgere l’amministrazione comunale. Insomma, una brutta pagina della storia della città, ancora più brutta perché porta il marchio dell’amministrazione comunale, suscitando il malumore delle imprese escluse (alcune di esse, che abbiamo avvicinato, in realtà, hanno scelto volontariamente di non partecipare ad una manifestazione che sembrava non avere i crismi dell’imparzialità) che, alla fine, squalifica il premio stesso.

Autore: Carlo Gadaleta
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