Lo stato confusionale di Molfetta sul turismo
MOLFETTA - Che Molfetta vivesse in uno stato confusionale per ciò che riguarda l’aspetto turistico dell’economia è una cosa nota, ma che questo tran tran continuasse anche in considerazione di un cambio di gestione al Palazzo di Città non lo riteniamo possibile. Oltre che per esperienza personale, anche la segnalazione di un gruppo di concittadini ci ha fatto pensare circa la riorganizzazione della gestione dei monumenti, delle chiese, e degli altri fattori che all’unisono dovrebbero funzionare per permettere la fruizione dei beni e dei servizi che possano permettere alla città di compiere un salto qualitativo circa la fruibilità degli elementi turistici a disposizione qui da noi.
Infatti succede spesso che in una fascia oraria compresa tra le 11 e le 16 quello che può interessare i beni culturali (le chiese), ed i beni paesaggistici (il Pulo), non riescono ad essere visitati dai forestieri che calano in città con ogni mezzo, pullman, camper, auto alla spicciolata, perché manca un vero e proprio servizio di diffusione e conoscenza dei siti considerati, per cui costringono alcuni concittadini ad improvvisarsi dei ciceroni dell’occasione.
Naturalmente non ignoriamo la presenza della coop. Fe.Art., ma ci chiediamo a cosa serve organizzare per i molfettesi le attività dalle 20 alle 23 se nel resto della giornata l’esercizio è chiuso al pubblico extracittadino in grado di apportare denaro fresco in città? Vogliamo spingere l’assessore al ramo ed il Sindaco ad una migliore e costruttiva organizzazione del territorio magari affidando a più di un soggetto sia esso pubblico, io mi auguro privato, la conduzione delle attività di marketing territoriale, basato sull’offerta al pubblico di un prodotto che dal punto di vista storico, artistico, e culturale non ha nulla a che invidiare a quello dei paesi vicinori, magari in sinergia con le attività commerciali cittadine interessate, dando così l’opportunità ad una nuova fascia di cittadini di entrare a far parte del tessuto produttivo locale.
I bandi di concorso della regione Puglia e della Comunità Europea ci sono, abbiamo ben due consiglieri regionali, addirittura uno è vicino a questa amministrazione, allora mi chiedo perché non cercare di intercettare i finanziamenti che riguardano la materia del Turismo, offrendo così a Molfetta la possibilità di far crescere un altro settore economico e produttivo?
E’ possibile che la città dopo lo sviluppo edilizio dell’ultimo ventennio, con tutta l’area vasta che si è creata attorno al centro comprendendo anche la zona ASI, non ha diritto ad avere una stazione ufficiale di Taxi solo perché è una città non considerata come turistica? Anche la scuola può fare la sua parte, l’istituto specializzato può cercare di attuare progetti in virtù quantomeno di sollecitazione e confronto con l’amministrazione comunale?
A questi ed altri quesiti mi auguro Paola Natalicchio Sindaco possa dare una risposta fattiva nel proseguo della sua attività amministrativa. Svegliati città!