La scarsa, a volte nulla, propensione di alcuni di noi Italiani per il rispetto delle regole che, ricordarlo non è mai superfluo, fa sì che la vita sia civile e che tutti abbiano le stesse possibilità nelle cose appunto della vita, sta imbarbarendo la Nazione. D’altra parte l’esempio che ci viene da chi si fregia, avendo avuto la fiducia elettorale, del titolo di …”onorevole” (deputati e senatori – non tutti per fortuna o forse ancora) e da quello che magari senza volere diamo anche noi ai giovani, peggiora ancora di più una situazione che, se non è disperata, poco ci manca perché lo diventi. Siamo furbi, piagnoni, egolatri, indisponenti, irrispettosi. Siamo anche Italiani, discendenti di grandi Italiani, i nostri Genitori si sono battuti ed hanno pagato prezzi a volte carissimi per tutto quello di cui godiamo oggi e che non avranno, quasi certamente i nostri discendenti, per chissà quanto. E’ difficile fornire un quadro del genere, ma sinteticamente questa è la realtà!
Il Premier nominato d’imperio dal Presidente Napolitano e con l’accordo delle principali forze politiche, quando nell’autunno scorso le condizioni economico finanziarie del sistema Italia son arrivate ad un punto di svolta: O si agiva e subito nel tentativo, qualcuno lo riteneva tanto disperato quanto inutile, di alleviare la pressione che la speculazione internazionale, l’Europa, i Mercati, operavano sull’Italia praticamente inerme di fronte al susseguirsi degli eventi drammatici ormai quotidiani e già dal 2008, oppure si imboccava una strada in fondo alla quale, nessuno poteva scorgere alcunché di positivo, anzi si parlava apertamente di default (fallimento della Nazione!).
C’è da osservare che il Premier ed i suoi Ministri si sono buttati di buona lena nel compito di invertire il trend. E’ doveroso ricordare che all’indomani della caduta del Gabinetto Berlusconi, sembra si sia instaurata una specie di pax istituzionale. Si è creata, non sappiamo quanto spontaneamente, una strana coalizione che raggruppa gli schieramenti di Destra, di Sinistra e di Centro; gli altri Gruppi, hanno rifiutato questa strana ammucchiata, ma oggettivamente non hanno fatto un’opposizione intransigente, forse anche perché ne mancavano i numeri. O, meglio ancora, forse perché nessuno aveva il fegato di provocare un danno irreparabile, ragionando: tanto, se va bene, va bene; se va male …”noi l’avevamo detto, anzi non siamo mai stati d’accordo!” (opportunismo e furbizia).
Sono stati messi in atto provvedimenti economici e normativi di fronte ai quali, l’intervento in extremis fatto dal precedente Governo nella seconda metà dello scorso Agosto, sembrava …cosa da niente. Per onestà c’è da dire che molto si è …cercato dove è più facile trovare: il così detto ceto medio. Chi si aspettava interventi robusti, anche nei confronti del capitale, delle rendite e del patrimonio è rimasto alquanto deluso. Fra le altre misure prese in modo deciso, c’è stata quella della lotta, senza quartiere, all’evasione ed all’elusione fiscale. In modo serio e sistematico, tale che c’era chi approvava convinto dell’utilità di azioni anche un po’ …spettacolari, e chi le criticava come inutili, se non dannose. Qualche risultato, globalmente, si è ottenuto: sembra che siano state recuperate risorse per oltre dieci miliardi di Euro!
Un fortissimo giro di vite, grazie anche alle tanto vituperate intercettazioni telefoniche, ha permesso di scoprire illeciti vergognosi anche nel campo della politica; e chissà che cosa ancora “contiene” il mitico “vaso di pandora” scoperchiato e che ogni giorno riserva sorprese.
Non sappiamo se questa sia la strada giusta – tenuto anche conto che il maggior carico lo subisce, come detto, la classe media. Per ora continuiamo ad avere …fiducia in quel che si sta facendo: poi vedremo!
L’evasione fiscale: sembra che nel nostro Paese abbia dimensioni colossali, tanto che pochi analisti azzardano cifre, fosse anche per darne un’idea. Il lavoro da fare è tanto, ma tanto! Tutto questo unito al fatto che proprio la famigerata classe media che subisce il maggior carico derivante dalle azioni del Governo, partecipa in modo marginale a questo “saccheggio” della pubblica ricchezza, da parte di individui che, adducendo scuse bizzarre e/o astruse, per giustificare l’evasione delle tasse e delle imposte, rende ancora più amara la sensazione di sfruttamento a cui si sentono sottoposti gli …”onesti”, quelli che le tasse e le imposte non possono eluderle, anche volendolo.
Le azioni delle Polizie tributarie ogni giorno fanno scoprire nuovi evasori. Però dobbiamo riconoscere che probabilmente non c’è molto da scoprire, perché, malgrado le azioni sempre più decise, i controlli e le sanzioni sempre più pesanti, la platea di coloro che evadono/eludono è ben nota.
Lo scontrino fiscale, emesso dal negoziante all’atto del pagamento della merce acquistata dal cliente, consente di incassare, da parte dello Stato, l’IVA della transazione. In questi tempi in cui molti lamentano il peso delle manovre economiche e del ridimensionamento di alcune cose che prima erano pienamente disponibili, è osceno che un individuo (in questa accezione includiamo persone o gestori di esercizi commerciali) continui a glissare sul rilascio dello scontrino fiscale.
Le modalità sono le più …fantasiose; eccone alcuni esempi, che possono darci l’entità e il radicamento del fenomeno evasivo, gestito sempre con l’italica fantasia.
• C’è l’esercente che dimentica di battere lo scontrino e, quando glielo si fa notare, corre subito ai ripari, con una certa discutibile eleganza.
• C’è quello che invece sbaglia nel battere la cifra; allora se ci si accorge dell’errore di battitura, sarà onere dell’acquirente farglielo notare, altrimenti …il gioco è fatto.
• L’esercente che batte una cifra inferiore a quella spesa: questi ha il …garbo di informare il cliente, fidando sulla amichevole complicità dello stesso, da cui proprio in virtù di un rapporto di quasi amicizia dovuto a lunga frequentazione dell’esercizio commerciale, si aspetta complice comprensione ed acquiescenza; salvo poi, in caso di pretesa della giusta somma battuta, giustificarsi imprecando contro la sorte ria che lo costringe a “pagare un sacco di tasse, tale che il suo lavoro diventa quasi non remunerato”. Per non parlare poi di quelli che si lamentano, sempre a giustifica, per il “costo” eccessivo dei …dipendenti, richiesto dallo Stato rapace! Tutto questo a giustifica del piccolo, veniale reato.
• Poi l’esercente che come quello precedentemente descritto, batte una cifra inferiore, informa “en passant” il cliente; quando quest’ultimo chiede la ragione di ciò, magari si sente dire, dal negoziante che ha abbandonato i modi “cordialmente” complici, quasi …camerateschi, in modo ruvido e seccato, addirittura: - “ecco ti faccio la differenza; così lo porti a Monti!” e, nel rilasciare lo scontrino della differenza, ti insulta ancora dicendo ancora: “ecco qua, portalo a Monti!”. Tutto questo in presenza di altri acquirenti, persone che “accettano” l’andazzo perverso e per i quali, a volte sembri un “appestato”.
• Infine e non ultimo nella casistica, l’esercente, ad esempio di una pizzeria o ristorante che, forte del fatto che ha aperto da poco, quando vede la carta di credito od il bancomat per il pagamento della consumazione, risponde di …”non avere la linea”!. E per ricevuta di quanto pagato, fornisce un foglietto su cui è scarabocchiato l’importo delle consumazioni. Alla richiesta poi almeno della Ricevuta Fiscale, cadendo dalle nubi – come recita un noto film – chiede, con atteggiamento deluso, “devo fare la ricevuta?. Come se l’operazione fosse una astrusità.
Questi esempi rappresentano solo una minuscola “antologia” delle furbizie alle quali ricorrono coloro che sono “votati” all’evasione a tutti i costi. Certamente l’elenco non è esaustivo ed è anche compito di noi Cittadini tutti contribuire al riequilibrio delle competenze per il bene di tutti. Il lavoro delle Polizie è continuo; si svelano fenomeni che forse erano sospettati, ma mai seriamente scoperti e sanciti. Si fa molto “battage” sui famosi blitz che, di tanto in tanto, vengono messi in atto in località rinomate. Noi siamo convinti che una fetta consistente dell’attività investigativa e, se il caso, repressiva si possa mettere in atto ogni giorno, in modo tanto “blando” quanto efficace: senza eclatanti annunci. Questo anche per far percepire a chi deve sopportare in modo così oneroso il peso del cambio di mentalità che si sta cercando di porre in atto, più motivazione a fare, con tutti gli altri, i sacrifici durissimi che questa crisi che sembra non aver fine, impone.
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Autore: Tommaso Gaudio