Lillino Di Gioia: un antesignano del compromesso storico
La mia prima conoscenza di Sandrino Fiore risale a quando ero ragazzino. Avevo circa 10 anni quando notai questo giovanotto “canosino” di quasi 20 anni che lavorava nella cantina di famiglia a Molfetta, nei pressi della mia abitazione e contemporaneamente studiava, affacciandosi anche all’attività politica. Già allora si faceva notare per il suo carattere barricadiero, rivoluzionario nel senso buono del termine. Era un trascinatore e si batteva per i diritti dei braccianti e degli operai. Successivamente il “rivoluzionario” Fiore ha avuto una evoluzione che potremmo defi nire “riformista”: di fronte ai problemi concreti, come consigliere comunale del Pci, non disdegnava di offrire il proprio contributo alla loro soluzione, suggerendo proposte migliorative alla maggioranza democristiana (una sorta di compromesso storico ante-litteram) e non ostacolando pregiudizialmente le iniziative utili alla città e ai suoi abitanti. Eppure, quando sono entrato in consiglio comunale, dove sono rimasto per 19 anni, lui faceva parte di una maggioranza di sinistra (dal 1975 al 1980) guidata dal socialista Beniamino Finocchiaro. Poi i ruoli si sono invertiti e lui, con i socialisti, è passato all’opposizione, ma si è distinto dai compagni del garofano proprio per l’opposizione intelligente e non intransigente. E questo ha permesso, nell’epoca del sindaco Dc Enzo de Cosmo, di avviare a soluzione diversi progetti di crescita della città con una soluzione concordata fra le diverse forze politiche di maggioranza e di opposizione, tranne il Psi, che si opponeva a prescindere dai problemi. Insomma, come dicevo prima, a Molfetta abbiamo anticipato il compromesso storico di berlingueriana memoria e Fiore è stato un precursore di questa evoluzione politica. Il terzo momento che ricordo del rapporto con Sandrino, riguarda la collaborazione alla rinascita della Molfetta Sportiva e del suo maggiore successo, quando si riuscì, anche con un lavoro intenso insieme e con molti sacrifi ci anche economici, a portare la squadra in serie C nazionale: è stato questo il momento più fulgido del calcio molfettese. Insomma, Sandro Fiore è stato un protagonista a tutto campo, non solo politica, della storia molfettese del secondo Novecento.