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Libertas Molfetta: ora più che mai conta solo il risultato
15 febbraio 2014

La gioia e il rammarico. L’esultanza per le vittorie e i passi falsi in classifica. Troppi questi ultimi per le ambizioni di una squadra costruita per altri obiettivi. I repentini cambi di allenatore da parte del patron Lanza hanno fatto il resto. Si può riassumere così, con questa dicotomia la situazione in casa Libertas. E’ questa la chiave di lettura più congeniale. La boccata d’ossigeno è arrivata contro Ostuni tra le mura amiche molfettesi (2-1 il risultato finale). Una vittoria arrivata dopo una perdurante agonia di risultati, che da oltre un mese (30 dicembre 2013 contro Manduria) non vedeva la squadra molfettese aggiungere quel +3 in classifica vitale per squadra, ambiente e soprattutto tifosi. Nonostante l’ultima vittoria il campanello d’allarme per la Libertas Molfetta non ha ancora smesso di suonare. Il brutto trend di risultati rischia di essere proprio come nella passata stagione la solita mazzata sulle speranze di un piazzamento play off. Proprio l’aspetto psicologico è quello che è mancato e che con ogni probabilità continua a mancare, perché molto spesso dopo essere andati sotto durante le gare nessuno è più riuscito a organizzare tre passaggi di fila perdendo di fatto il tempo della giocata. Nel calcio, a volte, bisogna andare oltre i soliti principi. Se una squadra gioca bene arriveranno anche i risultati, ma ora contano quelli più di ogni altra cosa. Non per la classifica in senso stretto, ma più per i giocatori che devono essere più liberi. Ora più che mai la banda biancorossa deve ricominciare a sbloccare la gara come non fa da un po’. I risultati negativi possono ostacolare il processo di crescita della squadra. Gestire un gruppo in queste situazioni non è facile. Rispetto a inizio stagione sembra che la squadra corra di meno tant’è che ad oggi il bicchiere si può vedere mezzo pieno e mezzo vuoto. Sta di fatto che la Libertas Molfetta rischia di buttare via un’altra stagione sull’altare dei giovani per colpa di quei blackout che qualche volta possono pure accadere. La prova di maturità, fallita su tutta la linea, è un dato di fatto chiaro agli occhi di tutti. Sarà meglio rimettersi in carreggiata prima della parte finale di stagione, altrimenti, da un’umiliazione all’altra, rischia davvero di finire in un imbuto.

Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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