Legambiente Molfetta sulle strisce blu: a quando la rivoluzione dei mezzi pubblici?
MOLFETTA - Alcuni giorni fa l'Amministrazione Comunale ha presentato la “Rivoluzione dei parcheggi” ovvero l'aumento delle “strisce blu” a pagamento, come la nuova rivoluzione del traffico in centro. «Una “Rivoluzione” che meriterebbe una città come Molfetta, cresciuta a dismisura in questi ultimi anni in quanto a superfici edificate, dovrebbe essere altra: a fronte di un quasi raddoppio della estensione delle zone abitate con le nuove aree di espansione edilizia e la gigantesca trasformazione portata avanti nelle aree industriali e commerciali dovrebbe portare una pubblica amministrazione a ben altre rivoluzioni per consentire a tutti i cittadini di spostarsi per lavoro o per il tempo libero con strategie e mezzi di trasporto meno inquinanti, più economici e, allo stesso tempo, più efficienti» - a prendere posizione è la sezione Legambiente di Molfetta che ricorda come in città circolino 30.000 auto ovvero 1 ogni 2 abitanti.
I mezzi pubblici, le cosiddette “Circolari” hanno tragitti e percorrenze impostate come 20 anni fa con tempi di percorrenza di circa 45 minuti; le nuove aree di espansione sono isolate dai mezzi pubblici e arrivare in centro lo si può soltanto con auto o moto private. Le conseguenze sono quelle di cercare parcheggio ed aumentare così i già alti livelli di inquinamento e di rumore, oltre che di stress per chi, nonostante le “strisce blu”, è comunque costretto a giri ripetitivi nella quasi sempre vana speranza di trovare un “buco” adatto alle dimensioni del proprio veicolo.
«Consigliamo ai nostri amministratori - dice ancora Legambiente - una gita a Bari dove il sistema di “Park & Ride” sta funzionando perché risponde ai bisogni dei cittadini che lasciano ben volentieri l'auto per raggiungere con i mezzi pubblici gli uffici o i negozi del centro. Apprezziamo il coraggio di aver tentato l'estate scorsa un mini-esperimento relegato alla sola fascia lungo la costa, ma sarebbe il caso, ora, di ripensarlo adeguatamente proprio per servire le nuove aree di espansione edilizia e produttiva.
Inoltre, in questi primi giorni di riapertura al pubblico del Pulo, ci siamo accorti che per un turista o per un gruppo di turisti che provengano in treno o in bus non esistono mezzi che possano condurli a quel sito; altrettanto impossibile è raggiungere il Pulo in bicicletta a causa di folti gruppi di cani randagi che impediscono l'arrivo in bici nella zona.
Andare, poi, in bicicletta a Molfetta è ancora un sogno! Avremmo bisogno di piste ciclabili in sicurezza e di rastrelliere presso giardini pubblici o scuole, mentre quelle che già c'erano alla Stazione e presso il Comando di Polizia Municipale, si è pensato bene di rimuoverle! Consigliamo ai nostri amministratori una gita a Trani, a Modugno o a Terlizzi dove invece si pensa in concreto a realizzare itinerari in bicicletta. Loro forse hanno capito che la bici non è uno strumento ginnico bensì un mezzo di trasporto adeguato in città di media grandezza come la nostra.
Attendiamo -. conclude Lagambiente - risposte nuove per vecchi problemi. Attendiamo e siamo pronti a Rivoluzioni vere!».