Le giornate del Fai a Giovinazzo e Molfetta, ma di Palazzo Ducale non si è visto nulla
Palazzo Attanasio donna bettina
MOLFETTA - Partiamo da un elemento in comune: l’appassionata esposizione dei volontari nel raccontare la storia del sito, gli elementi architettonici, le vicende umane di coloro che lo hanno abitato.
Due i siti visitabili nella città di Molfetta e Giovinazzo nelle giornate FAI di autunno 2023: Palazzo Ducale a Giovinazzo e Palazzo Fratelli Attanasio (Donna Bettina) a Molfetta, due luoghi di pregio che danno lustro alle città.
In un week end di un autunno che sembra estate, centinaia di visitatori si sono educatamente messi in fila per visitare i luoghi messi in risalto da campagne social.
Sul bellissimo balcone del Palazzo Ducale, che si affaccia sul lungomare dell’Aeronautica a Giovinazzo, campeggia lo striscione FAI. Bene, anzi benissimo, finalmente si potranno rivivere, attraverso la visita delle stanze ducali, gli amori, le lotte di potere, i drammi che hanno attraversato i secoli.
Ascoltiamo con attenzione le spiegazioni di un volontario, preparato, attento, disponibile alle domande alle quali risponde con competenza. Ci addentriamo nelle cantine di questo luogo, gran parte del quale è proprietà privata. Con stupore osserviamo che le fondamenta sono gli scogli, volte a crociera che custodiscono botti che hanno visto il lavoro di donne e bambini. Ci dirigiamo all’aperto per seguire la spiegazione sull’architettura, pensando, come la sottoscritta, che presto ci saremmo addentrati lì dove era stata affissa l’insegna FAI e cioè nelle stanze. E invece… la visita finisce perché il palazzo, suddiviso in appartamenti, alcuni dei quali destinati a strutture ricettive, non è visitabile.
La delusione è palpabile. La domanda nasce spontanea: se sono di proprietà privata e non visitabili, perché fregiarsi del logo FAI? Perché portare a pensare di visitare il palazzo quando l’accesso è solo consentito alle cantine? La risposta apparrebbe scontata.
Di diverso tenore la visita al Palazzo F.lli Attanasio a Molfetta, anche ricordato Donna Bettina, dal nome di Elisabetta de Candia che ne promosse la costruzione assieme a suo marito. Straordinariamente ricca l’appassionata narrazione del volontario FAI, che ha condito con quelli che oggi chiameremmo gossip, la storia di un palazzo, progettato dall’architetto de Judicibus, e di una famiglia, che è stata determinante per la crescita della città di Molfetta.
Le suore che, grazie ad un legato di Elisabetta de Candia-Donna Bettina, gestiscono l’immobile, hanno generosamente permesso l’accesso agli appartamenti privati dei coniugi e dei saloni di rappresentanza prospicienti la piazza ove si affaccia la chiesa dei Cappuccini, un tempo periferia.
La visita al palazzo F.lli Attanasio, vale la pena ribadire, ha suscitato curiosità e tantissima è stata l’affluenza.
Un’occasione per la scoperta e la riscoperta di tesori molto spesso sottovalutati.
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Autore: Beatrice Trogu