La tribuna dei Quattro cantoni al Borgo
Su Corso Dante, una volta Strada Borgo, subito dopo la chiesa di S. Stefano vi era, fino al 1813, la sede dell’ospedale locale gestito della Confraternita della Pietà o Carità. Oggi la sede dell’ex ospedale corrisponde ai locali dal numero civico 71 al 75. Nello spazio antistante, una volta era eretta una tribuna in muratura, detta i “Quattro Cantoni”: consisteva in una base rialzata a pianta quadrata di circa 20 palmi di lato (circa 5,28 m) con quattro colonne che sostenevano quattro archi su cui poggiava una cupoletta; il tutto era alto 30 palmi (circa 8 m). Fra le colonne vi era una balaustra con colonnine in pietra. Su un lato vi era scolpita l’iscrizione “SACRIS PALMIS DICATUM”, da un altro lato lo stemma della città, al centro vi era un poggiolo di pietra a forma di croce sormontato da un’aquila a modo di leggio. Questo manufatto, di cui si ignora l’epoca della sua costruzione e da chi fu voluta, serviva nella Domenica delle Palme per la benedizione delle palme seguita dalla lettura della Passione di N. S. Gesù Cristo. Nel primo giorno della Fiera, che si svolgeva dall’8 al 15 settembre, lì si insediavano i Mastri di Fiera alla presenza di un notaio che redigeva l’atto di possesso della carica. Circa l’epoca della sua costruzione, la prima notizia è del 1593 s.u. (1592); in quell’anno i sindaci Alessandro Passari, per i nobili, e il notaio Colangelo Germano, per il popolo, fecero riparare il lastrico della cupola dal maestro muratore Giacomo Cileo, versando la somma di 3 carlini e 3 tornesi. Nel documento, la tribuna venne chiamata “l’osanna in mezzo al Borgo”. “Osanna il figlio di Davide” è il canto d’inizio della funzione alla Domenica delle Palme. Nel 1654 Francesco Paolo d’Abbattista ebbe dal Banco Comunale 4 carlini per aver fornito dei rami d’ulivo e di averli portati presso il Monte di Pietà per la benedizione nella Domenica delle Palme, secondo l’antica consuetudine. Dieci anni dopo un tale venne arrestato sotto le arcate delle palme vicino all’ospedale e chiesa del Monte della Pietà. Volendo aumentare le entrate comunali, l’Università dette in fitto per 10 anni, in un periodo precedente al 1772, la tribuna dei Quattro Cantoni a Domenico Oronzo Valente. Questi nel 1772 rinunciò all’uso di questo luogo, in quanto nei giorni della Fiera e durante la funzione della Domenica delle Palme gli era impedito di svolgere la propria attività artigianale, come pure la sua attività arrecava disturbo agli ammalati del vicino ospedale. Nel 1797 l’Università locò al notaio Mauro Fornari il luogo dei Quattro cantoni, da adibire a proprio studio notarile, per 10 ducati annui e per la durata di almeno dieci anni, con le clausole di murare i quattro lati, renderlo libero nei giorni della Fiera, non subaffittarlo per vendere la carne o a bottega d’arte. Durante l’occupazione francese del Regno di Napoli (1806- 1815), con il decreto del 25 ottobre del 1806, fu soppressa la giurisdizione dei Mastri di Fiera, nelle funzioni di giustizia e di polizia (Bullettino delle leggi del Regno di Napoli, decreto n.218). Di conseguenza, dal 1807 non venne più svolta la solenne cerimonia di investitura. La tribuna dei Quattro cantoni, ultimo legame storico con i Mastri di Fiera e la benedizione delle Palme, fu demolita nel 1814.
Autore: Corrado Pappagallo