La tentazione dello sceriffo
Di fronte ad una vicenda drammatica come quella della morte di Giulia Samarelli la tentazione immediata è quella di gridare alla «tolleranza zero». Ed è quello che hanno fatto in molti: Così il sindaco sen. Antonio Azzollini e l’amministrazione comunale di centrodestra, con fare populistico, hanno promesso di armare i vigili urbani. Per fare questo si pensa di modifi care il regolamento del corpo, prevedendo che la polizia municipale possa essere dotata di armi, con provvedimento del sindaco. In realtà, una ipotesi di questo genere, oltre ad apparire inopportuna e forse anche pericolosa, rischia di apparire anche ridicola se si considera che già oggi alcuni vigili evitano di intervenire per timore (forse, anche giusto dal loro punto di vista) di una reazione da parte della delinquenza locale. Trasformandoli in sceriffi con tanto di pistola, daremmo loro il coraggio che non hanno? Ricordiamo che nella tradizione britannica, i bobby non erano armati e riuscivano a garantire l’ordine nelle città, non vediamo perché dovremmo armare uomini che, quando hanno scelto di diventare vigili urbani sapevano di non dover usare le armi. Tra l’altro, non va sottovalutato il rischio per questi uomini i quali, anche se suffi cientemente addestrati, potrebbero divenire facile bersaglio della malavita che, di fronte ad una pistola, reagirebbe a sua volta sparando. Non ricordiamo a Molfetta episodi di criminalità violenta che abbiano visto protagonisti attivi i vigili urbani, ai quali, invece, viene raccomandata una prudenza forse eccessiva, anche quando occorre sanzionare un illecito perpetrato da qualche bullo di periferia. Perciò, sindaco, occorre essere realisti e non fare demagogia, promettendo le armi. Con le pistole, non si è risolto mai nulla, anzi si è forse peggiorata la situazione. Allora, meglio lasciar perdere e puntare al rispetto della legalità che oggi non avviene e, certamente, non potrà avvenire con gli sceriffi .