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La stilista Bianca Gervasio al Rotary: il talento non basta per il successo, occorre molto lavoro e impegno
15 marzo 2014

Come esempio delle grandi potenzialità che le donne possiedono e mettono in pratica nei più svariati campi del lavoro grazie al loro impegno, alla determinazione, alla creatività e all’equilibrio di cui sono capaci, il Rotary Club in un percorso che mira a mettere in evidenza i giovani talenti del nostro territorio, ha invitato nel giorno dedicato a tutte le donne, la stilista molfettese Bianca Maria Gervasio perché ci parlasse del suo grande successo nell’alta moda e per soddisfare la curiosità delle tante signore intervenute. Accolta e presentata dal gen. Dante Angrisani, Presidente del Rotary Club Molfetta e intervistata dal giornalista Felice de Sanctis, Bianca ha raccontato di sé e delle sue conquiste, frutto di tanto impegno, lavoro, talento e del sostegno incondizionato della sua famiglia che ha sempre creduto in lei. Mentre la stilista molfettese rispondeva alla domande alle sue spalle scorrevano le immagini della superlativa collezione primavera/ estate 2013 da lei realizzata per il marchio Mila Schön. Il curriculum della Gervasio è davvero ricco. Ha frequentato l’Istituto Tecnico di Abbigliamento e Moda a Trani. Poi perfeziona le tecniche di modellistica e cucitura, quindi si dedica ai tessuti e al disegno tecnico. Si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Istituto Marangoni per quattro anni, al termine dei quali lavora come stagista in un atelier di abiti da sposa. Il 2003 Bianca entra in Mila Schön e contemporaneamente, a luglio, viene selezionata per un casting di giovani stilisti pugliesi promosso da AltaRoma e da Moda Mediterranea (ente della Camera di Commercio di Bari). Dopo sette stagioni a Roma, nel 2006 vince il Nude di Milano con L’Attesa, una collezione molto sartoriale, e apre uno showroom sul Naviglio Grande. La svolta avviene nel 2007 quando in Mila Schön decidono di cambiare gestione. È la sua grande opportunità: da collaboratrice diventa direttore artistico a soli 27 anni. Poi il passaggio quest’anno a Fragiacomo come direttore creativo. Nonostante i tanti successi la stilista si descrive come una persona semplice e genuina che lavora tanto e nutre una grande passione per quello che fa. Spiega che l’affermazione nel campo della moda non è facile in Italia dove è importante entrare nella “casta” per essere accettati, partecipare a feste esclusive, farsi notare per la propria immagine più che per il talento, per questo risulta molto più semplice essere apprezzati all’estero. Bianca ci è riuscita solo attraverso il suo lavoro, non è entrata nel mondo delle feste, a lei piace lavorare sul manichino, sulla modellistica, sui disegni e l’abbinamento dei colori e per fortuna c’è ancora chi ha l’occhio abbastanza lungo da riconoscere il vero talento. Prima di entrare a Mila Sch’n, sono stati i giapponesi a notarla. Oggi invece, dopo un percorso di 10 anni, una meravigliosa famiglia milanese che è la Fragiacomo, ha riconosciuto e apprezzato il suo lavoro in Mila Sch’n e le ha chiesto avanti il nome di Fragiacomo che ha alle spalle 50 anni di storia (dal 1956), attraverso gli accessori: oggi Bianca lavora su calzature e borse molto eleganti e chic. Per i giovani che desiderano intraprendere la sua stessa strada consiglia di crederci fino in fondo, di non limitarsi all’eseguire il semplice compitino, perché il talento e la fortuna da soli non bastano se non sono accompagnati da molto, molto lavoro. E non avere mai timore di ricominciare: da quando a gennaio 2013 è uscita da Mila Sch’n, fino a luglio, periodo in cui ha iniziato la sua nuova esperienza lavorativa, la prima cosa che la stilista ha fatto è stata quella di ritornare in sartoria. Il segreto sta nel non sentirsi mai arrivati. Inoltre parla di nuove figure essenziali nel campo della moda come quella della “donna prodotto” e suggerisce di studiare per ricoprire questi ruoli che sono oggi molto richiesti. In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, la moda è spaccata in due e l’alta moda è quella che continua ad andare meglio. Anche se di questi tempi si punta più all’acquisto di accessori di grandi marchi come Louis Vuitton o Prada che non durano solo il tempo di una stagione, mentre per l’abbigliamento si preferiscono capi a prezzi accessibili come ad esempio quelli di Zara che sono dei basici e vestono bene. Per quanto riguarda Bianca, desidera che le donne indossando i suoi abiti si emozionino, perciò la sua tecnica sta nel far parlare la cliente, capire cosa vuole, individuare i punti di forza e di debolezza del fisico, tenere presente la personalità di ognuna e in tutto questo cerca sempre di rendere le sue creazioni raffinate. Alla domanda cosa una signora dovrebbe sempre avere con sé per una serata elegante o importante? Risponde: “Il tubino nero, con una ballerina o un comodo tacco 5 cm o un dolcevita con pantalone e mocassino per la quotidianità, oppure un pantalone con una bella camicia bianca un po’ maschile, che può essere anche rigata con i polsi in tinta unita per le situazioni di lavoro. Per la sera invece si può osare di più, magari un tubino in pizzo, che sta andando tanto e rimane sempre molto elegante, sono preferibili i pizzi francesi. Per quanto concerne gli accostamenti di colore si può azzardare, infatti i neri e i blu stanno benissimo insieme, come anche i rossi con i rosa sono molto belli e molto freschi, l’importante è avere dei colori saturi e neutri insieme e non mettere troppi colori saturi assieme”. E ancora, da cosa si riconosce lo stile di Bianca Gervasio? “Dal taglio e dell’accostamento dei colori.” Risponde subito la stilista. Il sogno più grande? “Realizzare una mia linea”. Noi non possiamo fare altro che fare i complimenti a Bianca Gervasio, orgogliosi di avere una concittadina che sia arrivata a tali livelli.

Autore: Marianna Palma
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