La piscina comunale di Molfetta riaprirà a fine mese ma restano i dubbi sulle responsabilità dei ritardi
I lavori proseguiranno con l'impianto in attività, se le procedure fossero state avviate in estate non ci sarebbero stati disagi per gli utenti che intanto sono fuggiti altrove
MOLFETTA - La piscina comunale di Molfetta riaprirà al pubblico entro il prossimo 30 novembre. La notizia che certamente rassicura dipendenti e utenti dell'impianto natatorio cittadino in realtà lascia un grosso interrogativo sulle responsabilità del ritardo dell'avviamento delle attività. Si legge nella nota dell'ufficio stampa: “grazie all'impegno dell'amministrazione comunale nei prossimi giorni si procederà con la proroga dell'affidamento della gestione al CONI Puglia. La svolta è avvenuta dopo che, su sollecitazione dell'assessorato allo Sport del Comune, la ditta Toscano Nicola di Bitonto, appaltatrice dei lavori, ha assicurato che la maggior parte dei lavori - per un importo di circa 180.000 euro su un totale complessivo di 229.000 euro - può essere eseguita in concomitanza con la piena attività del complesso natatorio, senza che ciò costituisca intralcio ai lavori stessi”.
Come mai soltanto oggi l'assessore si è preoccupato di avere queste rassicurazioni? Il presidente regionale del Coni, Elio Sannicandro, sul numero di “Quindici” in edicola già ci spiegava che, alcuni degli interventi segnalati dalla stessa gestione nel corso degli anni non avrebbero ostacolato l'attività dell'impianto e che gli altri si sarebbero potuti effettuare in estate.
Cosa è, dunque, successo nei mesi estivi? Visto che si apprende che “gli interventi riguardanti la pavimentazione del piano vasche, dei servizi igienici e degli spogliatoi (quelli che in realtà avrebbero bloccato l'impianto, ndr) saranno completati nei mesi di giugno e luglio 2009 senza nessuna spesa ulteriore per l'amministrazione comunale”.
Invece l'assessore allo Sport, Enzo Spadavecchia, oggi dichiara soddisfatto: “abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare per offrire risposte concrete ai cittadini e non lasciare a casa gli oltre 40 dipendenti molfettesi del CONI (fra istruttori, personale amministrativo e staff tecnico) che operano nell'impianto natatorio. Non solo: la scelta di riaprire al pubblico la piscina comunale – continua l'assessore Spadavecchia - è stata fortemente voluta dal sindaco Antonio Azzollini per garantire le attività riabilitative rivolte agli oltre 50 disabili motori e psichici”.
Qualche dubbio alla luce di quanto successo e spiegato nell'inchiesta sul mensile “Quindici” è lecito esprimerlo. Perché il solerte assessore non si è preoccupato di avviare le procedure per la manutenzione straordinaria nei tempi opportuni alla riapertura stagionale della piscina? Ora molti utenti si sono già trasferiti a Giovinazzo, come del resto gli stessi disabili o qualcun altro ha scelto attività sportive alternative. Anche gli atleti, intanto, si sono tesserati per altre squadre per non perdere la stagione agonistica, quindi chi garantirà sul loro ritorno? Chi pagherà i costi di questo ritardo che si tradurranno in una probabile contrazione delle iscrizioni?
Il presidente Sannicandro ci aveva già spiegato che non c'era stato nessun contatto con l'Amministrazione per il rinnovo della gestione. Il compito del Coni, del resto, resta quello di indicare un modello di gestione, di creare un know how agli istruttori ma poi l'auspicio resta quello di passare la mano a un ente privato. Tuttavia l'ente regionale pur di non lasciare chiuso l'impianto si era già reso disponibile a un'ulteriore proroga. Dunque anche qui ci si è preoccupati in ritardo o forse non è stata trovata la società giusta a cui affidare l'impianto.
Intanto “per assicurare la riapertura dell'impianto nella totale sicurezza: sono state predisposte la revisione e la eventuale riparazione degli impianti; pulizia dei filtri e delle pompe idrauliche; igienizzazione e disinfestazione di tutti gli ambienti; predisposizione dei calendari e delle procedure per le iscrizioni ai corsi”. Tutto come se fossimo a giugno. Anche se il clima ricorda molto la fine estate, non si possono mandare indietro i giorni ma in questa vicenda qualcuno sembra voler ancora far finta di nulla.