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“La nuova barriera frangiflutti, rischia di distruggere il centro storico”, allarme degli abitanti
02 marzo 2004

MOLFETTA – 2.3.2004 I lavori di completamento della barriera frangiflutti attorno al centro antico di Molfetta sono dannosi per l'ambiente e per la tutela del paesaggio, vanno quindi sospesi. La pensano così un gruppo di residenti, con il sostegno di Legambiente. Chi in questi giorni si rechi allo spiazzo dietro il Duomo, assisterà allo spettacolo di camion che arrivano, salgono sul piccolo moletto che delimita il braccio di mare di fronte, sembrano farsi strada fra sassi e onde, giungono alla punta estrema e scaricano roccia e polvere direttamente in mare. Non si tratta di una nuova discarica, ma del rafforzamento della barriera frangiflutti. (nella foto, uno dei camion che scarica detriti in mare). Per aumentare la protezione del centro antico dall'azione delle onde è stato approvato un progetto che prevede di rendere continua la barriera, ora fatta di gruppi di massi intervallati, risistemando i blocchi in modo che rimangano a pelo d'acqua, permettendo così il ricambio con il mare aperto. Di questo progetto è stato approvato ed è in realizzazione da qualche settimana, un primo stralcio che prevede semplicemente di chiudere i varchi fra un gruppo di frangiflutti e l'altro. Le pietre scaricate in acqua servono alla costruzione di una strada di servizio nel mare, su cui potranno transitare i mezzi per la posa dei blocchi necessari. Già nello scorso agosto, avuto sentore di questi lavori, i cittadini si rivolsero all'amministrazione chiedendo garanzie, preoccupati che la chiusura dei varchi fra gli attuali frangiflutti porti ad un progressivo accumulo dello strato di fango presente sui fondali e quindi all'interramento dell'area di mare che separa le case di Via Sant'Orsola dalla barriera di difesa. Garanzie date per l'opera così come dovrebbe essere una volta ultimata, che non rassicurano i cittadini per quanto si sta facendo ora. Lasciare in parte le cose così come stanno, con blocchi di frangiflutti fuori dell'acqua ed altri immersi, rischia di provocare danni all'ecosistema. A tutto ciò si aggiunge la costruzione della strada e il riversamento in mare di grandi quantità di materiale inerte. In un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Trani, i cittadini denunciano che “la realizzazione di detta strada, oramai in corso da qualche settimana, sta deturpando il paesaggio, in cui va considerato anche il pregio storico-artistico del Centro Antico interamente sottoposto a tutela dalla normativa vigente, sta deturpando lo specchio di mare e molto probabilmente deturperà anche la costa, abitata oltretutto da diverse famiglie, e frequentata da pescatori”. Segnalano anche che “il cantiere è privo di qualsiasi indicazione, prevista dalla legge, sulla realizzazione dell'opera”. Il direttore dei lavori, cui i cittadini hanno chiesto un incontro, sostiene che la strada sarà distrutta a lavori finiti. Un impegno generico, i cittadini si chiedono se davvero tutti questi detriti saranno ripescati allo scadere dei 335 giorni previsti per l'opera. E che conseguenze avrà un anno d'interruzione dello scambio regolare e continuo delle acque in quel braccio di mare. Per tutto questo, dopo essersi rivolti anche alla Sovrintendenza, chiedono che sia accertata l'eventuale sussistenza di reati e sollecitano i provvedimenti di rispettiva competenza. Lella Salvemini
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