La neve a Molfetta, un evento rarissimo e straordinario
Sebbene preannunciata, Molfetta è stata quantomeno sorpresa dall'ondata inusuale di neve del 15 e 16 dicembre, le cui dimensioni non venivano raggiunte da decenni. Originali e fotogeniche le vedute che la città ha offerto, soprattutto vista la natura inconsueta dell'evento atmosferico; così un monumento di Mazzini alquanto violato nella sua autorevolezza si è presentato alla città con una metà completamente imbiancata e l'altra indenne a causa dell'inclinazione della neve stessa. Il manto bianco ha presto entusiasmato bambini e ragazzi che sono accorsi per godere dei divertimenti che la neve ha proposto, dalle battaglie con le palle di neve alla fantasiosa creazione di componimenti a base di acqua ghiacciata. Vista da questo punto di vista è sembrata una generosa concessione del clima quella della neve, per riscaldare gli animi con il proprio candore e concedere momenti di contemplazione degli spettacoli che la terra propone continuamente in altre zone e che riserva saltuariamente a noi. Sembrava quasi un'iniziazione a quel clima natalizio in cui lo stereotipo della neve ha sempre costituito un caposaldo nei caroselli girati dall'immaginario collettivo, perché con la sua purezza essa ha sempre offerto qualcosa in più del rigido freddo invernale, è parsa una sublimazione della normalità e quindi è sempre stata accolta con felicità soprattutto dalle nostre parti. Ma ciò che ha riservato a Molfetta ha suscitato una reazione inaspettata, vista l'identificazione di essa con sentimenti sempre positivi e “caldi”. E' stato difficile infatti poter ammirare lo spettacolo che la città riservava per coloro che sono stati bloccati per ore nelle proprie automobili a causa degli ingorghi. Le difficoltà sono state legate all'asfalto reso scivoloso dalla neve, che ha causato numerosi tamponamenti soprattutto sul sovrappasso di levante e il sottovia che collega via Terlizzi al centro della città. Infatti l'intervento dei vigili urbani e dei volontari del Ser e della Croce Rossa pur essendo stato continuo e capillare, è risultato poco efficace vista l'assenza di mezzi attrezzati, che effettivamente risulterebbero sprecati in una città dove nevicate del genere si registrano a distanza di decenni. Nulla è stata anche la presenza di catene a bordo delle auto, nonostante la neve fosse stata prevista da tempo, e il ricorso a tale espediente non sia stato certo agevolato dai caselli che hanno creduto bene di guadagnare da un tempestivo incremento del prezzo delle catene. Il comandante della Polizia municipale Giuseppe Gadaleta ha invitato i cittadini a non usare l'auto, ma anche i pedoni sono stati ostacolati dalla scivolosità della neve presto tramutata in ghiaccio dal freddo. Certo anche in questo caso gli stivali da neve sarebbero venuti in aiuto, ma pochi ne erano provvisti e numerosi sono stati gli incidenti di anziani e giovani incauti. Sarebbe una forzatura criticare l'inefficienza dell'amministrazione di fronte ad un fenomeno davvero improbabile a Molfetta, ma evidentemente anche nel senso comune della gente ancora la neve non era vista come fattore di disordine nella circolazione di mezzi e pedoni, e per questo gli inviti ad attrezzarsi di catene e stivali sono stati vani. Dunque in futuro, vista ormai l'imprevedibilità di un clima ormai profondamente condizionato dall'attività dell'uomo, l'appello va alla coscienza della gente, sicuramente sensibilizzata dagli effetti della neve a Molfetta, che certamente oltre a difendere se stessa potrà favorire la percorribilità contribuendo a spalare l'area prospiciente il proprio portone come già sperimentato nei Paesi del Nord.
Autore: Giacomo Pisani