La Molfetta sportiva si ferma al primo turno dei playoff
Come l’anno scorso la “Molfetta sportiva” non è andata oltre il primo turno dei playoff. Il Carapelle, confermandosi la bestia nera dei biancorossi, dopo aver preso sei punti in campionato, anche nel doppio confronto dei playoff, ha frantumato le ambizioni dei molfettesi. Nella gara d’andata al “Paolo Poli” i foggiani, dopo essere andati sotto, gol su rigore di Paparella, agguantavano subito il pareggio, per poi controllare fino alla fine la gara. In quella partita si evidenziavano i pregi e i limiti della squadra biancorossa: statica a centrocampo, con l’unico tema tattico dei lanci lunghi per Paparella e Brattoli. Lo schema ha dato buoni frutti in molte gare, ma quando i biancorossi hanno affrontato le dirette concorrenti, come Carapelle, Bovino e San Giovanni Rotondo, l’impianto tattico si è rivelato un limite. Il pareggio dell’andata costringeva la Molfetta ad impostare una gara più intraprendente, con il rischio di prestare il fianco alle ripartenze degli avversari, che già nella gara d’andata avevano evidenziato un centrocampo più dinamico e quindi in grado di far del male in contropiede. E così è accaduto. La Molfetta ha cercato di fare la partita, ma in contropiede gli avversari sfruttavano con cinismo le occasioni create. Risultato finale: Carapelle batte la Molfetta per 3-1, foggiani in finale, molfettesi a casa. L’epilogo del playoff è stato identico a quello dello scorso anno. Ma stavolta brucia di più. Mentre nella passata stagione la Molfetta con una rincorsa nel ritorno acciuffò nel finale il 5° posto, quest’anno Paparella e compagni, dalla metà del girone d’andata, sono stati sempre incollati alla coppia di testa Bovino e San Giovanni Rotondo. Ad un certo punto si era aperto lo spiraglio di un aggancio al vertice. Il calendario proponeva nella fase finale del torneo due incontri al “Poli”, contro Bovino e San Giovanni Rotondo. Entrambe le gare però terminavano in pareggio, e la Molfetta si rassegnava ai playoff. Nell’ultima gara proprio contro il Carapelle la Molfetta, terminava con una sconfitta il campionato e scivolava al 4° posto. L’uscita dai playoff, ha dato spazio all’amarezza e ai rimpianti. Oltre a ciò anche un senso di frustrazione, per i tanti sacrifici della società e per un progetto che anche quest’anno si è fermato sul più bello. Arrivare alla finale, anche perdendola, avrebbe incrementato le possibilità di un ripescaggio in Promozione. Ora tutto si fa più difficile ed improbabile. Molto probabilmente in estate molti club rinunceranno ai propri campionati di competenza, (Prima e Seconda Divisione) per ripartire dalla categoria più bassa che è proprio la Promozione, togliendo così spazio di chi ambisce a salire di categoria. Prima d’archiviare la stagione la “Molfetta sportiva” dovrà onorare la finale di Coppa Italia di categoria contro il Carovigno. La società vincente avrà come premio l’esenzione della quota d’iscrizione al rispettivo torneo di competenza. Non è previsto nessun punteggio di merito per eventuali ripescaggi. Finiamo con il torneo di Promezio. Il Soccer ha chiuso l’avventura (solo 2 punti) così come l’aveva iniziata: pasticciata e senza senso, con il pittoresco presidente Mauro Lanza sempre pronto a mischiare le carte, fin quando poi è rimasto senza carte. Su questa esperienza inutile, è già uno spreco il classico “velo pietoso”. Il Melphicta, invece, nonostante la scarsa consistenza è rimasto in piedi. Consapevole d’essere destinato ai playout, ha continuato a lavorare in funzione di tale obiettivo. Alla fine, approfittando del calo di motivazioni di alcune squadre, ha incanalato una serie di prestazioni e risultati positivi, al punto da chiudete al terz’ultimo posto. Alla luce delle ultime prestazioni, forse il Melphicta è nelle migliori condizioni delle altre squadre concorrenti. “Sono fiducioso dell’esito dei playout – ha dichiarato a “Quindici” il tecnico Germinario – la squadra è caricata al punto giusto per prendersi una bella soddisfazione”.
Autore: Francesco Del Rosso
