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La gloriosa sezione arbitri cresce e si rinnova Fondata nel 1932, oggi vanta un arbitro e due assistenti in serie A
15 settembre 2001

“Quei ventitrè ragazzi che la domenica scorrazzano sui campi di calcio sono ventitré giovani tolti alla droga, ed il ventitreesimo ragazzo è proprio l’arbitro”. Questo è il messaggio dell’attuale presidente della Sezione arbitri “P. Poli” di Molfetta, salita in questi giorni alla ribalta della cronaca locale per aver lanciato nella massima serie, come assistente arbitrale (guardalinee, per i nostalgici) il molfettese purosangue Tommaso Regina. Parlando con Antonio de Leo, che ricopre la massima carica dirigenziale dal 1998, si intende tutta la volontà di crescere, di accogliere e raccogliere gioventù “per - dice lui - aiutarli a maturare più in fretta e caricarli della responsabilità di amministrare la giustizia”. Non male per un’associazione costretta ad autotassarsi per pagare le spese di affitto, elettricità e acqua: 10.000 lire al mese ciascuno, a partire dall’arbitro più piccolo fino al presidente stesso. Il calcio supermiliardario invia infatti, attraverso l’Associazione Italiana Arbitri, un contributo della “stratosferica” somma di 10.000 lire annuali per ogni associato. Eppure la sezione molfettese tira avanti, e lo fa dal 1932, formando e sfornando giudici di gara e annessi guardalinee in serie. Gli iscritti negli ultimi anni sono stati circa duecento per ogni corso (a cui possono accedere i giovani con un’età compresa tra i 16 e i 19 anni), con una crescita continua ed un’unica pecca: solo due donne arbitro in sezione. “Un grosso rammarico, considerato che la Sezione di Molfetta ha letteralmente inventato, dieci anni orsono, la donna-arbitro”- ci dice sempre de Leo. Eppoi ci sono i successi: quelli dei due fratelli Ayroldi, l’uno arbitro e l’altro assistente arbitrale per le serie A e B e quello ancor più recente di Tommaso Regina, anch’egli promosso a “guardalinee” nei più importanti stadi d’Italia. Attualmente la sezione locale conta anche un arbitro e due a.a. in serie C, due arbitri e quattro a.a. in Interregionale e tre arbitri di calcio a 5 a livello nazionale. “Vorrei qualche struttura in più - conclude il presidente - così da trasformare l’associazione in un vero e proprio club e poter allenare meglio i ragazzi”. E la richiesta non sembra affatto pretestuosa. Eugenio Tatulli
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