La Finanziaria sbarra le porte dei CdA di Asm e Multiservizi agli ex amministratori del Comune
Una norma contenuta nel disegno di legge all'esame del Parlamento potrebbe riaprire, nel centrodestra, la partita delle nomine
MOLFETTA - Potrebbe essere la Finanziaria a rompere le uova nel paniere della maggioranza di centrodestra al governo della città. Come noto, infatti, i partiti e le forze politiche della Casa delle Libertà sono ancora impegnati in una delicata trattativa per la spartizione dei numerosi incarichi di sottogoverno che competono alla nuova amministrazione, a cominciare dai Consigli di Amministrazione di Asm ,Multiservizi e Mtm .
E' da tempo che ambienti vicini al centrodestra continuano a ripetere che non c'è alcun problema e che i giochi sono ormai fatti, ma le nomine vere e proprie tardano ancora ad arrivare. E questo ritardo, ora, potrebbe costare molto caro.
Infatti nel disegno di Legge Finanziaria approvato dalla Camera dei Deputati ed attualmente all'esame della Commissione Bilancio del Senato (dove siede, come noto, il nostro sindaco/senatore, Antonio Azzollini), si legge, all'articolo 18 comma 361, che "al sindaco ed al presidente di provincia, nonché ad assessori e consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi ed assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province nonché di altri enti territoriali. I medesimi soggetti non possono ricoprire i suddetti incarichi presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province se non siano decorsi almeno due anni dalla cessazione dall'incarico di sindaco, presidente della provincia, assessore o consigliere comunale o provinciale".
Dunque, se questa norma dovesse essere confermata anche al Senato e dovesse, quindi, entrare in vigore (con l'approvazione definitiva della Finanziaria), nei consigli di amministrazione delle aziende municipalizzate non potranno più entrare coloro che hanno ricoperto, nei due anni precedenti, incarichi amministrativi.
Un grosso guaio, per esempio, per Maurizio Solimini, attuale consigliere comunale di Alleanza Nazionale, indicato da tutti come futuro presidente della Molfetta Multiservizi. Insomma, se l'ex assessore allo Sport del Comune di Molfetta pensava di essere solo "di passaggio" nell'Aula "G. Carnicella" per poi passare a miglior (e più remunerativo) incarico, forse dovrà rivedere i suoi programmi. E la stessa cosa potrebbe accadere anche per Francesco Nappi, indicato dall'Udc come futuro presidente dell'Asm. Il problema è che lo stesso Nappi è stato assessore del Comune di Molfetta, nella giunta guidata da Tommaso Minervini, fino all'ottobre del 2005 e quindi rientrerebbe nell'ipotesi vietata dal disegno di legge Finanziaria. Stesso discorso varrebbe anche per una miriade di ex consiglieri comunali della scorsa legislatura, delusi per non essere stati rieletti, che aspiravano ad una poltroncina o ad uno strapuntino nei consigli di amministrazione delle aziende municipalizzate.
Una brutta gatta da pelare per il sindaco Azzollini. Ora la scelta più probabile è che il primo cittadino proceda alle nomine di sua competenza in tutta fretta, prima dell'approvazione della Finanziaria (che dovrebbe arrivare entro il 31 dicembre) dal momento che, in tal caso, la legge non potrebbe avere effetto retroattivo. L'alternativa sarebbe riaprire la trattativa per l'assegnazione di tutti gli incarichi, mettendo così in discussione un equilibrio faticosamente raggiunto. Una prospettiva che i partiti del centrodestra (ma soprattutto i diretti interessati) non vogliono neanche prendere in considerazione.