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La Festa Patronale del 1945 e le sue novità
15 settembre 2015

Anticamente l’Università di Molfetta si faceva carico delle spese della Festa del Santo Patrono S. Corrado. Le spese a quei tempi erano alquanto esigue: si pagava il predicatore, il maestro di cappella per la musica con gli eventuali musicisti e cantori, il regolatore della processione, il tamburro che girava per la città, gli spari a salve, il sagrestano che suonava le campane, la cera per le candele, e la legna occorrente per i fuochi che si accendevano in alcuni punti della città. Durante la festa della Madonna dei Martiri, in concomitanza della Fiera annuale, le uniche spese sostenute, oltre alle salve, riguardavano le guardie che la notte della vigilia sorvegliavano i fedeli accorsi al santuario allo scopo di evitare che qualche barca barbaresca, approfittando dell’oscurità, facesse qualche incursione. Le spese erano sotto il controllo diretto dei Sindaci. Dai documenti contabili consultati risulta che la spesa non era notevole e il bilancio cittadino la poteva sopportare. Divenuta la festa del S. Patrono un poco esorbitante i sindaci, dai primi decenni del XIX sec., iniziarono a nominare un responsabile coadiuvato da diversi cittadini per l’organizzazione delle due Feste. Per il finanziamento si iniziò a fare la questua tra i commercianti, gli artigiani e la cittadinanza. Col tempo si era di parecchio ecceduti nelle spese ed era una costante preoccupazione reperire i fondi necessari alla festa. Non sempre si riusciva. Il 5 giugno 1945 il Sindaco di Molfetta confermava il sacerdote don Giulio Binetti (1878-1964) a Presidente del Comitato delle Feste Patronali con delle raccomandazioni a contenere le spese. Ho il piacere di comunicare a V. S. che la Giunta Municipale le ha confermato, anche per il corrente anno, l’incarico onorifico di presiedere il Comitato Comunale per le feste patronali, composto di cui all’annesso elenco.Date le condizioni del bilancio comunale è ovvio che quest’Amministrazione non potrà venire incontro in nessuna forma e misura alle spese necessarie per i festeggiamenti che si faranno in onore del Santo Patrono, per cui prego V. S. di voler disporre per una raccolta adeguata di fondi dalle oblazioni dei cittadini, i quali, sono certo, non mancheranno di contribuire lautamente per la buona riuscita della tradizionale festa. (sta cancellato che per quest’anno dev’essere particolarmente solenne per ringraziare il Signore). Si era alla fine della II Guerra Mondiale e c’era una certa crisi per cui il Binetti inviò al Sindaco una richiesta di soldi: Il sottoscritto come a viva voce lo ha pregato, fa notare che per le innumerevili spese da sopportare per la riuscita della festa del Patrono, non è possibile fare assegnamento dal solo obolo della cittadinanza, per ciò la prega a venirla incontro con l’aiuto almeno in parte della percentuale del posteggio sia del pesce che della carne. Nella speranza di un consenzievole appoggio la riverisce. Il 24 giugno il Binetti valutando la situazione finanziaria sollecitò ancora il Sindaco: In conformità di quanto esponemmo sia nella nostra lettera e ancora ieri all’Assessore Visaggio dalla persona del vice Presidente Germinario, è nostro vivo desiderio di ottenere un vostro aiuto sia con il posteggio che con la percentuale del pesce e della carne; perché è impossibile Egregio signor Sindaco, che con la sottoscrizione popolare si possa fare il desiderio del popolo, oppresso da tanto soffrire per questa disgraziata guerra. Tutti i negozianti (che hanno sfruttato e sfruttano i bisognosi di tutte le qualità) pare che sia avvenuta una intesa, che si sono trincerati a non voler dare nulla. Con questi chiari di luna, certo no si può andare avanti se non ascoltassimo la sagra parola del nostro Capo del Governo di essere tutti d’accordo alla ricostruzione. Il tempo stringe e nessun impegno si può pigliare. Nel caso contrario che tutto ci viene a mancare, saremo costretti a ridare l’obolo a chi ce l’ha offerto, facendo noto di quanto siamo costretti. Con tutta stima vi riverisce per la Commissione. L’Assessore Corrado Visaggio rispose: Con riferimento alla lettera dell’11 volgente mese, si comunica che tassattive disposizioni prefettizie vietano d’imporre balzelli o sovraprezzi a beneficio dei Comitati per le feste patronali. Le condizioni finanziarie di questo comune fin troppo dissestate, non permettono di devolvere alcuna percentuale dei diritti o delle tasse comunali di qualsiasi specie, a favore del comitato da V. S. presieduto. E pertanto alla spese correnti per la festa del Santo Patrono, il Comitato dovrà provvedere con le offerte dei cittadini. A porre termine alla situazione verificatosi fu portata a conoscenza la nota della Prefettura del 20 giugno 1945 n. 2619, indirizzata ai Sindaci e ai Commissari Prefettizi dei Comuni della Provincia e per conoscenza ai Vescovi della Diocesi della Provincia: Aderendo ad analogo desiderio manifestato dalla Nunziatura Apostolica d’Italia la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha espresso l’avviso che, trattandosi di materia esclusivamente religiosa, la nomina delle Commissioni per le feste Patronali deve ritenersi di diritto esclusivo dell’Autorità Ecclesiastica, la quale, per altro, è da presumere dia affidamento di essere rispettosa delle leggittime tradizioni locali. Quanto precede si comunica per opportuna conoscenza e norma. Con questa nota si ribadiva che il Presidente delle Feste Patronali in avvenire doveva essere nominato esclusivamente dal Vescovo della Diocesi. Così il Comune dopo secoli non aveva più ingerenza nelle Feste Patronali, avendo altre responsabilità in merito, ma nel contempo non faceva mancare un suo contributo in denaro. Intanto per sopperire alle spese alla successiva Festa della Madonna dei Martiri il 29 agosto 1945, il Sindaco di Molfetta dette disposizioni al vigile urbano Luigi Mambretti in servizio al mercato ortofrutticolo (una volta in Piazza Paradiso) che: Per venire incontro alle necessità del comitato per feste patronali questa Giunta Municipale ha deciso di far trattenere da tutti i commissari £. 1 a kg sul prezzo di vendita della frutta e verdura in genere da corrispondersi al produttore per il periodo che va da domenica prossima 2 settembre prossimo alla successiva compresa 9 stesso mese. In altri termini la trattenuta dovrà operarsi all’atto del pagamento al produttore in misura di £. 1 per ogni kg di merce conferita. Seralmente il segretario del Comitato si recherà presso i commissari per il conteggio e riscossione. Prego V. S. voller rendere edotto i commissari di tale decisione.(Archivio Comunale Molfetta, Sezione II, cat. 1, classe 13, vol. 12, Spese e contributi feste patronali 1945).

Autore: Corrado Pappagallo
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