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La curia di Molfetta: il vescovo non si riconosce nelle presunte dichiarazioni sul decreto salva-liste L'intervista rilasciata al portale cattolico Pontifex.roma.it era stata ripresa dalla stampa locale
09 marzo 2010

MOLFETTA - La Curia Vescovile della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, attraverso l’Ufficio Comunicazioni Sociali ha diffuso un comunicato dopo la pubblicazione dell’intervista di mons. Luigi Martella al portale cattolico Pontifex.roma.it , in cui il Vescovo esprimeva un parere positivo sul decreto salva-liste chiesto da Berlusconi per salvare la Polverini nel Lazio e Formigoni in Lombardia, esclusi per irregolarità nella presentazione delle liste e ora bocciato anche dal Tar del Lazio.

 «In riferimento alle presunte dichiarazioni – dice il comunicato - diramate, a partire da ieri 8 marzo, da vari organi di informazione, Sua Eccellenza Mons. Luigi Martella non si riconosce né nella forma né nel merito.
Il clamore mediatico scaturito dalla estrapolazione ed interpolazione di spezzoni di frasi, rilasciate in un altro contesto, è strumentale e fuorviante».
Avendo il nostro quotidiano on line, diversamente da altri, riportato integralmente l’intervista e non spezzoni di frasi della stessa, riteniamo che forse queste precisazioni debbano essere rivolte al portale Pontifex.roma.it che evidentemente non avrebbe riportato fedelmente le dichiarazioni del vescovo.
                                                                                             
 
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Ho cercato di documentarmi prima di scrivere la mia opinione sul caso. In particolare mi ha colpito l'intervento, in un altro blog, del sig. Alba Talba (che spero legga e voglia commentare questa mia opinione - se può). Ricavo una nettissima sensazione: Forse un pò di "malessere" c'é nella tradizionale monoliticità della Chiesa. Non si potrebbero giustificare altrimenti i "rumors" che ultimamente vengono riportati dalle cronache dove, sembra che nella Chiesa si stiano formando delle Baronie? - scusate, non trovo parola più acconcia. Ma veniamo all'opinione di Alba Talba, il quale (o la quale) con la sua solita "equidistanza" confronta due situazioni completamente diverse: l'esternazione di mons. Mogavero - sul decreto "Salvaliste" e l'esternazione di mons. Martella sui "consigli" agli elettori! Secondo la mia opinione, la prima deve essere presa come l'opinione di un Uomo di fede e di un Cittadino che vede tutta la nefanda arroganza del decreto interpretativo. Una sola domanda al sig. Alba Talba e a coloro che hanno "partorito" il documento: se l'incidente fosse capitato alla parte avversa, il Governo avrebbe tenuto un C.d.M. notturno per "partorire" un decreto simile e - almeno per quel che si dice - forzato la firma del Capo dello Stato? Mons. Martella: le sue esternazioni (estrapolate, come sostiene l'Uff. comunicazioni sociale della Curia, da discorsi più ampi - le abbiamo già sentite queste cose), altro non ha fatto che PROPAGANDA ELETTORALE PER UNA SOLA PARTE. In entrambi i casi vi sono state smentite e denunce di malintesi (nel primo caso addirittura da parte della CEI). Resta però TUTTA l'impressione che forse qualche situazione stia "sfuggendo di mano" a qualcuno. Dietrologie, le mie? Chissà, forse bisogna rispolverare "de facto" l'aforisma che recita pressapoco "a Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare" ed applicarlo alla realtà.




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