La crisi energetica colpisce anche Molfetta: i primi provvedimenti illustrati in conferenza stampa
MOLFETTA – La crisi energetica sta colpendo duramente anche le amministrazioni locali. Non ne è esente n la nostra città, cosa che portato il sindaco Tommaso Minervini a formalizzare d’urgenza un provvedimento per ridurre i consumi dell’energia elettrica e, successivamente, del gas e a indire una conferenza stampa per illustrare le disposizioni e spiegarne più dettagliatamente le motivazioni.
«Siamo in una economia di guerra – ha dichiarato il primo cittadino - Ci si augura che la situazione internazionale cambi prima dell’inverno, poiché, se il trend continua a crescere sarà insostenibile. I Comuni sono obbligati a comprare energia dai distributori che sono sulla rete Consip (rete di acquisto per le pubbliche amministrazioni); l’energia elettrica viene pagata a seconda di alcune fasce orarie
Nella fascia oraria più onerosa, il costo per MWh si è decuplicato in questi mesi: da 65 euro a MWh ai 465 di luglio, sino ai 605 euro a MWh ad agosto».
«Tutte le amministrazioni – ha proseguito il sindaco Minervini – rischiano di andare in disavanzo, in default. A differenza dello Stato, non hanno la possibilità di fare lo scostamento di bilancio. La situazione è drammatica, per cui si rendono necessari questi primi provvedimenti».
Vediamoli in maggiore dettaglio.
Il nostro sistema di pubblica illuminazione si articola in tre “fasi”. È stato, quindi, previsto lo spegnimento di una “fase” della pubblica illuminazione; in questo modo, un lampione su tre sarà spento; le fasi da spegnere saranno alternate ogni 15 giorni, al fine di non penalizzare sempre le stesse zone.
È stato previsto un abbassamento della tensione di funzionamento della pubblica illuminazione già dopo 30 minuiti dall’accensione oltre a posticipare l’accensione di 30 minuti e anticipare di 2 ore lo spegnimento di tutti gli impianti di pubblica illuminazione.
I provvedimenti interesseranno anche gli uffici pubblici, in cui si osserverà ogni contenimento del consumo energetico negli uffici comunali oltre allo spegnimento di ogni forma di impianto caldo/freddo negli uffici comunali.
Per quanto riguarda il consumo del gas, il Governo ha già varato un piano che prevede: un grado in meno nel riscaldamento di case ed edifici commerciali, il limite di 19 gradi per tutti gli edifici e 17 per quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, con 2 gradi di tolleranza per entrambi; quindici giorni in meno di riscaldamento in un anno (viene cioè posticipata di 8 giorni la data di inizio e anticipata di 7 giorni la data di fine) e un’ora in meno di termosifoni accessi al giorno, secondo le diverse zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia.
Ovviamente salvo per le utenze sensibili, come ospedali, RSA, case di riposo.
A questi primi provvedimenti si aggiungono interventi sull’efficientamento energetico dei vari impianti comunali: «Sono già presenti alcuni impianti solari – ha ricordato Tommaso Minervini – saranno incrementati su tutte le scuole, su tutti gli edifici sportivi e per ogni nuova struttura, la prima cosa da fare sarà garantire l’autonomia energetica. Si sta lavorando alle “comunità energetiche”, che possono portare non soltanto alla realizzazione di impianti di fonti alternative di produzione energetica ma anche alla promozione della cultura della solidarietà energetica tra soggetti».
Nelle scorse settimane, quando alcuni di questi provvedimenti sono stati avviati in via sperimentale, non sono mancate le perplessità espresse da cittadini in merito alla sicurezza.
Il comandante della Polizia Locale Cosimo Aloia e lo stesso sindaco Minervini hanno tenuto a precisare che i provvedimenti scaturiscono dal piano del Governo e coinvolgono tutte le Amministrazioni locali. Hanno assicurato l’intento di prevenire alcune problematiche che potenzialmente possono nascere di una riduzione della pubblica illuminazione.
Alla Multiservizi, poi, il compito di monitorare costantemente l’efficienza degli impianti.
Importante rimane la collaborazione dei cittadini, in particolare, per quanto attiene alla sicurezza della circolazione. Lo stesso Codice della Strada prevede una serie di comportamenti da attuare in caso di ridotta visibilità (maggiore prudenza, minore velocità ecc).
Non abbiamo molte alternative. Il Governo Draghi con i DL “Aiuti 1” e “Aiuti bis” ha sostenuto le amministrazioni locali ma i contributi, pur non essendo esigui, non sono sufficienti.
L’auspicio è che la situazione internazionale cambi al più presto ma su questo piano non c’è da essere ottimisti.
Ci aspetta un lungo inverno.
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Autore: Isabella de Pinto