La città in cui vorrei vivere
Un poco di fantasia in questa nostra Molfetta non guasterebbe, se non si rischiasse di essere considerati pazzi. Ho sognato di abitare in un posto pieno di alberi, dove i giardini vengono curati (e innaffiati) periodicamente da personale competente e amante della natura. Ho sognato di vedere i gettacarte e i gettacarte usati solo per le carte e per le cacche degli animali da compagnia. Ho sognato davanti ad ogni bar e ai negozi un raccoglitore di cicche. Ho sognato di vedere la gente camminare sui marciapiedi e attraversare le strade sulle strisce pedonali (ben visibili). Ho visto le macchine fermarsi davanti a chi attraversa, senza usare il clacson sempre e comunque. Ho sognato la città pulita, ordinata, con i palazzi dipinti con grandi murales di bambini che giocano. Ho sognato che la gente si guarda in faccia, si saluta e fa amicizia, anziché guardare solo ed esclusivamente il proprio telefonino e giocarci in continuazione anche mentre guida l’auto. Ho sognato che queste persone leggono ogni giorno un quotidiano e la sera un buon libro. Ho sognato che la polizia urbana gira per le strade e coglie e sanziona chi butta la propria immondizia dappertutto e a tutte le ore. Ho sognato di vedere sulla grande bianca parete frontale della Basilica Madonna dei Martiri un grande mosaico con l’icona della Madonna. Ho sognato persino di rivedere il monumento a Garibaldi tornare in piazza Garibaldi, di fronte al monumento ai Caduti, e al suo posto, a piazza Effrem, un grande monumento al Beato Don Tonino Bello. Ho sognato... che tutto questo è solo un sogno. © Riproduzione riservata