La Cgil contraria alla chiusura dei circoli didattici. Proposte alternative a Molfetta
MOLFETTA - La CGIL e la FLC CGIL di Molfetta in in comunicato affrontano la situazione delladella nuova organizzazione della rete scolastica e programmazione della rete formativa a Molfetta. Nel corso di una riunione le due organizzazioni sindacali in relazione alla Legge n. 111 del 15 luglio 2011, hanno espresso preliminarmente la propria contrarietà a tale norma, che per fare cassa, ha previsto l'abrogazione dei Circoli didattici e delle Scuole Medie al fine di favorire la creazione di Istituti Comprensivi che per ottenere la dignità di istituzione scolastica autonoma dovranno essere parametrati su un numero minimo di mille iscrizioni
Al riguardo le OO.SS. hanno sottolineato che:
1. l'istituto comprensivo rappresenta una tappa fondamentale di quella esperienza della scuola di base come progetto fondato su un'idea condivisa di scuola dai 3 ai 14 anni,
2. il blitz dell'art. 19 della Legge 111/2011 impone una generalizzazione dell'istituto comprensivo per esclusive ragioni economiche che trascura ogni specificità sociale e geografica del territorio,
3. si prefigura la costituzione di istituti sovraffollati la cui funzionalità didattica appare di dubbia efficacia.
L'Amministrazione Comunale, incurante delle posizioni delle OO.SS., ha presentato ,pur in presenza di una popolazione scolastica di oltre 6.000 alunni, un piano di dimensionamento che prevede solo 5 istituzioni scolastiche autonome rappresentate da 4 istituti comprensivi e da un 1 circolo didattico autonomo.
La CGIL e la FLC CGIL hanno espresso la propria opposizione a tale piano basato esclusivamente su ragioni "quantitative" e non su uno studio attento di tutti quegli elementi che rendono tutta l'operazione di razionalizzazione veramente funzionale,efficace,efficiente,pensata e organizzata.
Il dimensionamento della rete scolastica:
" Deve essere frutto di un progetto didattico e fomativo che realizzi solide base pedagogiche perché funzionalmente inserito in un determinato contesto territoriale e sociale;
" Deve salvaguardare i contesti scolastici in cui si svolgano sperimentazioni pedagogico-didattiche;
" Deve comportare la riorganizzazione dei servizi partendo da una conoscenza precisa della distribuzione e delle caratteristiche delle sedi scolastiche sul territorio.
Un istituto comprensivo costituito di circa 1200 alunni si rivelerà,invece, concretamente ingestibile sul piano organizzativo e costringerà il Dirigente scolastico ad assumere una funzione sempre più burocratica e amministrativa;inoltre, il piano comunale produrrà un impoverimento della scuola in termini di nuovi tagli al personale( Dirigente scolastico, DSGA, Assistenti amministrativi, collaboratori scolastici), infatti per il personale ATA a seguito degli accorpamenti non scatta in automatico la somma delle figure esistenti,ma entrano in gioco meccanismi di razionalizzazione legati alle tabelle di ripartizione degli organici.
La CGIL e la FLC CGIL chiedono,pertanto, all'Amministrazione Comunale:
1. La sospensione di un anno nella procedura di dimensionamento scolastico
2. L'avvio di una larga discussione all'interno della comunità scolastica
3. Il procedere nella città ad un confronto aperto con tutti i soggetti interessati alla riorganizzazione della rete scolastica.
In subordine le OO.SS. propongono che il piano comunale venga modificato con la previsione di 6 istituzioni scolastiche rappresentate da 4 istituti comprensivi e 2 circoli didattici autonomi.