La casa editrice "la meridiana" compie vent'anni e li festeggia con un convegno nazionale
Doppio senso. Relazioni finite. Educare al cambiamento
MOLFETTA - L'avventura delle edizioni "la meridiana" è iniziata nel 1987 a Molfetta, in provincia di Bari, nel vivace clima di impegno sulle questioni dell'emarginazione, della pace e della nonviolenza creatosi intorno alla figura del vescovo Antonio Bello. Per festeggiare i vent'anni di attività la casa editrice sta organizzando un grande convegno nazionale sul tema della fine delle relazioni nel cambiamento in atto nella nostra società. Il convegno si terrà il 23 e 24 novembre a Molfetta, con la partecipazione di intellettuali come Edgar Morin, Miguel Benasayag, Antonio Brusa, Franco Cassano, Goffredo Fofi.
Il convegno, dal titolo “Doppio senso. Relazioni finite. Educare al cambiamento”, si aprirà con un confronto tra “la toga” (Gherardo Colombo) e “la musa” (Emanuele Arciuli), passando per dibattiti con Marianella Sclavi, John Dotti, Antonietta Potente, Arnaldo Cecchini, Mauro Ceruti, Michael Davide Semeraro, Ermete Realacci, Paola Scalari, Enrico Euli e una articolata proposta di laboratori.
“La sensazione che abbiamo tutti ogni giorno – spiega Elvira Zaccagnino, presidente della casa editrice - è quella di camminare su un cornicione. Non sono più il buco dell'ozono o l'esaurimento delle risorse naturale a toglierci il respiro. Intorno a noi si sgretolano i legami. La famiglia, la scuola, la domanda di trascendenza, i beni pubblici, le relazioni sociali stanno così velocemente cambiando al punto che non reggono più a ciò che da sempre sono state. Il cambiamento ci fa paura. Lo avvertiamo come fine. Ma se, invece, il contatto col rischio estremo liberasse una matura coscienza del finito? Come cambierebbe il nostro modo di rapportarci alla realtà? E le nostre relazioni con l'altro? Cosa diventerebbero la famiglia, la scuola, la domanda di trascendenza, i beni pubblici, le relazioni sociali?”
“Il tema del cambiamento – continua – riguarda ciascuno di noi, nel profondo. Perché come potremo essere tra vent'anni, nessuno può dirlo. Tentare di immaginarlo può far pensare, a chi sta con il suo lavoro e con il suo impegno nelle trame delle relazioni educative, a una massima di Lao Tze: 'quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla'. E magari provarci”.
Per Elvira Zaccagnino “si può affrontare il passaggio che stiamo vivendo con curiosità, magari anche con fiducia. Questi due giorni di lavoro allora servono a immaginare come saranno i legami che le relazioni costruiscono in uno spazio finito e non più infinito, in un confine limitato e non più illimitato. Un esercizio forse visionario ma necessario, affidato all'arte e al confronto di punti di vista differenti, allo sguardo lungo dello storico e a quello puntuale del sociologo e una articolata proposta di laboratori aperta alle esperienze di quanti sperimentano pedagogie del/nel cambiamento”.
Il programma completo del convegno è sul sito internet www.lameridiana.it
Per informazioni: ufficiostampa@lameridiana.it; tel 080.397.19.45; 335.255.240