L’opposizione di centrodestra denuncia: Il Comune di Molfetta rischia il fallimento, perché ha emesso l’ennesimo “assegno post-datato” in favore dell’ASI per continuare a spendere e spandere
Germinario, Mastropasqua, Logrieco, Binetti
MOLFETTA – Dura nota dei consiglieri comunali dell’opposizione di centrodestra a Molfetta che denunciano il rischio di fallimento del Comune: «Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo svelato un altro “vecchio” trucchetto contabile: ll Comune di Molfetta, nel corso dell’anno (ossia fino a settembre 2022), ha proceduto a spendere i soldi della “cassa opere pubbliche” per ben € 7.500.000,00 (esattamente tanti!) e adesso inizia a coprirla.
Come se il mutuo sulla casa fosse utilizzato da una famiglia per pagare le bollette, pranzi (contributi per manifestazioni) e cene (incarichi e affidamenti diretti) nei migliori ristoranti (studi professionali). Un’espressione certamente figurativa per far emergere un vezzo gestionale, che vige dal 2017 ad oggi, di chi governa il Palazzo di Città.
Ricordate la favola di Pinocchio? Mangiafuoco (nel nostro caso lo Stato) dà a Pinocchio (Sindaco del Comune di Molfetta) i soldi per comprare al babbo una giacca (realizzare le opere), ma il burattino di legno invece di comprare quel bene decide di andare all’osteria.
Perdonateci le metafore, ma abbiamo la necessità di spiegare ai cittadini cosa accade nel Palazzo e nei conti pubblici.
Sono anni che le casse comunali sembrano boccheggiare per colpa di una spesa fuori controllo e di opere pubbliche che vedono i costi in continuo aumento, ad esempio sulla piscina comunale e sull’ampliamento degli Uffici di “Lama Scotella” notiamo aumenti di €. 700.000,00 euro per ciascuna opera nella primavera del 2022.
Il ricorso alla cassa vincolata comunale per la copertura di spese diverse da quelle per cui è preposta è ormai sistematico e cronicizzato dal 2017 ad oggi (al 29.11.22 pare esserci un - 3,3 milioni), mentre dovrebbe essere un intervento eccezionale. Pare che gli Uffici dal 2021 stiano tirando le “redini” alla amministrazione per contenere le spese; come cittadini lo speriamo sinceramente, ma crediamo che sui lavori pubblici i costi siano comunque fuori controllo.
Ma non è tutto!
Nel consiglio comunale del 29.11.2022 il Comune di Molfetta ha dovuto piegarsi alle volontà dell’ASI, riconoscendosi debitore di ben oltre un milione e mezzo (mancati pagamenti 2009-2015) e sottoscrivendo un “assegno post-datato” di quasi dello stesso importo (mancati pagamenti 2016 ad oggi).
L’amministrazione risulta letteralmente ostaggio delle scelte del Consorzio ed è costretta a soccombere, per non andare in “default” (come da relazione degli Uffici del 6.9.2022), innanzi ad una sentenza di condanna del Comune nei confronti del Consorzio ASI per il mancato versamento di somme per manutenzioni ed opere prestate.
L’amministrazione molfettese ha sempre rinviato ogni decisione. Rendiamo chiaro il passaggio: il Comune non paga i canoni, l’ASI porta in giudizio il Comune, l’Ente si costituisce in giudizio, perde e viene condannato anche alle spese, appella la sentenza con un team di difensori romani (a quali costi?) ma prima dell’esito del giudizio d’appello decide volontariamente di soccombere con un accordo sul presupposto di temere il “fallimento”. Quindi, con il piattino in mano e capo imbiancato, il Sindaco e i suoi seguaci hanno dovuto sistemare il tutto con un rammendo di 1.500.000,00 euro circa (a seguito di transazione) e un assegno datato” al 2023 di euro 1.400.000,00 (annualità Asi dal 2016 al 2022), attraverso un provvedimento di consiglio e con il voto convinto, diremmo quasi “obbligato”, dei consiglieri comunali di maggioranza.
E così l’amministrazione Minervini approva in Consiglio Comunale un provvedimento che evita di portare la città ad essere “protestata” e a far saltare i conti pubblici.
La stessa maggioranza consiliare, rivolgendosi al Sindaco quasi con biasimo, lamenta i tanti “maltrattamenti” che Molfetta - da anni - subisce da parte del Consorzio, reo di aver perso alcuni finanziamenti rivolti alla nostra Città con danni alle imprese. Sempre la stessa maggioranza interroga il Sindaco sul perché Molfetta sia fuori dal Cda dell’ASI da tempo, colpevolizzando la sua ex pupilla Natalicchio.
Questo è quanto andato in scena in consiglio comunale l’altra sera. Quello appena descritto è la sintesi dell’azione di denuncia portata avanti, con caparbietà, dai noi consiglieri di opposizione di centro destra.
Alla luce di queste considerazioni, abbiamo convintamente votato “no” a questa gestione poco attenta delle risorse pubbliche. Non ci stancheremo mai di denunciare la logica aberrante di una spesa incontrollata, in particolare nel campo dei lavori pubblici».
Pietro Mastropasqua, Adamo Logrieco, Ippolita Germinario, Mauro Binetti