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L’Italia, con oltre 10 milioni di poveri, ed atri 10 che rinuncia a curarsi, non riesce a far decollare il farmaco equivalente
15 dicembre 2017

Si è conclusa la seconda edizione della campagna “Ioequivalgo”, relativa ai farmaci equivalenti. Partita da Chiavari l’otto settembre scorso, dopo aver toccato le città di Aosta, Pisa, Bolzano, Varese, Bologna, Latina, Cagliari, Lamezia, si è chiusa il due dicembre scorso, nella splendida cittadina di Policoro, ricca di 2600 anni di storia. La scelta di Policoro, sicuramente non è stata casuale, visto che la manifestazione si è svolta in Piazza Eraclea, (la Città di Ercole).

L’iniziativa promossa da Cittadinanzattiva-Tribunale del Malato, ha avuto il patrocinio dell’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ed il sostegno di Assogenerici. La prima edizione di “Ioequivalgo” si è avuta nel 2016, toccando ben 12 Città, con apprezzabili risultati: 15000 cittadini contattati nelle varie città; 90.000 utenti che hanno visitato il sito internet www.ioequivalgo.it; 165000 visualizzazioni del video spot su Youtube e Facebook; oltre 5600 download della App dedicata alle informazioni sul prezzo dei farmaci equivalenti, rispetto al farmaco di marca.

Quest’anno, la iniziativa “Ioequivalgo” si è innovata, traducendo tutte le informazioni in ben sette lingue: inglese, arabo, francese, spagnolo, bengalese, tigrino, cinese. Questo, con il preciso scopo, di far conoscere e fare apprezzare, anche agli stranieri che vivono in Italia, i farmaci equivalenti, perché questi, oltre a costare meno, hanno: lo stesso principio attivo, stessa quantità di principio attivo, stessa efficacia e sicurezza, stesse indicazioni e controindicazioni, stessa forma farmaceutica, stessa via di somministrazione, stesso numero di unità posologiche, stessa classe di rimborsabilità. Lo scrive e lo sostiene, tra l’altro, anche la Fondazione GIMBE che si sta impegnando da tempo a favore dei famaci equivalenti. Oltre tutto, è il DL.219/2006 a definire il farmaco equivalente, “come medicinale che ha la stessa composizione qualitativa e quantitativa di sostanze attive, e la stessa forma farmaceutica del medicinale di riferimento, nonché una bioequivalenza con il medicinale di riferimento”.

Il farmaco equivalente dunque, non è un farmaco nuovo che si affaccia al mercato, ma è un farmaco che stava e rimane in commercio e pertanto già studiato, sperimentato e verificato da parte delle autorità sanitarie. È solo un farmaco che costa meno. Persino il prezzo di questo farmaco è garantito dalla normativa vigente: esso deve essere offerto ad un prezzo almeno del 20% inferiore a quello di marca corrispondente. Il legislatore ha anche voluto sostituire il termine “generico”, perché ritenuto forviante, potendo indurre a pensare che si trattasse di un sotto prodotto, con quello “equivalente”.

Purtroppo, ancora oggi, dopo dodici anni, il termine generico è ancora molto usato, anche dagli addetti al lavoro. A questo punto, pur riconoscendo a tutte le Autorità, l’impegno profuso per la diffusione del farmaco equivalente; ringraziando Cittadinanzattiva – T.D.M. per l’impegno, la bravura e la competenza espressa per la buona riuscita della campagna di “Ioequivalgo”, sento il bisogno di chiedere un maggiore impegno, un impegno corale che, veda tutti coinvolti, nessuno escluso. Questo per salvaguardare anche il nostro S.S.N. che, con risorse sempre più limitate, deve fronteggiare una sempre maggiore richiesta di prestazioni.

Non è possibile che, l’Italia rimanga fanalino di coda, anche in questo settore. È assurdo notare che, in Paesi come la Danimarca il mercato del farmaco equivalente raggiunge il 60%, il Regno Unito raggiunge il 52%, la Germania è al 50%, l’Olanda si attesta al 40%, l’Italia solo al 20%. Bisogna necessariamente rimuovere gli ostacoli ed i pregiudizi; bisogna sensibilizzare ancora di più, i medici, i farmacisti, ma soprattutto i cittadini, con tutti i loro pregiudizi e la loro resistenza a staccarsi dal farmaco “griffato,” rinunciando così a tutti i benefici che se ne possono trarre, con il farmaco equivalente.

Vitangelo Solimini
Cittadinanzattiva T.D.M.

 

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