L'etica della politica oggi alla prova del consiglio comunale di Molfetta
MOLFETTA - Dell’ordine del giorno del consiglio comunale di Molfetta, che si riunisce oggi alle 17 a Palazzo Giovene, abbiamo già dato notizia lunedì con gli argomenti più importanti: il bilancio, il piano strategico dell’area metropolitana e l’acquisto della quota del 49% della Multiservizi posseduta da Camassambiente. Si tratta di argomenti di indubbio interesse destinati a incidere sul futuro della città.
E questo, sicuramente, darà modo all’opposizione di dire la sua e di offrire un contributo critico indispensabile al dibattito democratico. In una logica di confronto tra maggioranza di centrodestra che governa e opposizione di centrosinistra che controlla, nulla quaestio. Ma l’ultima riunione del consiglio comunale, che ha visto il sindaco Antonio Azzollini intollerante verso i consiglieri di opposizione, quasi aggrediti verbalmente e costretti ad abbandonare l’aula, non è stato un buon segnale di tolleranza democratica.
Ci auguriamo che la pausa estiva possa aver stemperato i “bollori” del sindaco, che rilassato dopo le vacanze, con un po’ di fair play potrebbe scusarsi con l’opposizione e avviare un confronto serrato, ma corretto, evitando lo spettacolo poco decoroso che tutti i cittadini hanno visto attraverso le riprese televisive e che non ha certo giovato all’immagine di Azzollini. Anche il presidente del consiglio comunale, Nicola Camporeale, non essendo alla sua prima esperienza politica, avrebbe dovuto dimostrare di essere meno partigiano e soprattutto di essere in grado di controllare una situazione che gli è sfuggita di mano.
L’etica della politica è una parola dimenticata, ma sarebbe utile tornasse fra i banchi del consiglio comunale, come avveniva una volta quando anche gli scontri violenti fra democristiani e comunisti, tranne le immancabili eccezioni, erano improntate alla reciproca correttezza. Il fatto che il sindaco controlli pienamente la sua “maggioranza muta”, non deve spingerlo a pretendere anche il controllo dell’opposizione.
Una sana dialettica democratica può essere scomoda, ma alla fine può tornare più utile a tutti e soprattutto ai cittadini. I consiglieri comunali e il sindaco, non devono, infatti, dimenticare che sono stati eletti dai cittadini e devono adempiere a un servizio in nome di quel mandato.
Autore: Marcello la Forgia