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L'autunno arriva con il "Nabucco": spettacolo in piazza gratuito per 2.500 persone Venerdì 23 settembre, alle ore 20, su Banchina San Domenico spettacolo gratuito con l'opera lirica "Nabucco"
20 settembre 2011

MOLFETTA - L'autunno a Molfetta inizia ancora all'insegna della cultura, questa volta con l'opera lirica "Nabucco". L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Azzollini celebra così il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, con una delle opere più celebrate di Giuseppe Verdi. L'appuntamento è fissato per venerdì 23 settembre, con inizio alle ore 21, su Banchina San Domenico: ingresso gratuito fino ad esaurimento dei 2.500 posti a sedere disposti sul piazzale antistante il mercato ittico all'ingrosso. 
L'evento porta la firma della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente, con il patrocinio speciale della Camera di Commercio di Bari, l'assistenza logistica della Confcommercio di Molfetta e del locale Comitato Feste Patronali. L'allestimento dell'opera lirica, simbolo del Risorgimento italiano, è stato affidato all'impresa lirica il Palcoscenico di Triggiano, per la regia di Luigi Travaglio e il coordinamento artistico del Maestro Paolo Lepore. Sarà un allestimento di tipo tradizionale, con innesti scenici di elementi simbolici dell'epoca.
Protagonisti assoluti della serata saranno gli affermati artisti pugliesi che interpreteranno il dramma lirico del "Nabucco" scritto da Temistocle Solera:  si tratta di Gianfranco Cappelluti (Nabucco), Leonardo Gramegna (Ismaele), Dante Muro (Zaccaria), Barbara Costa (Abigaille), Tina D'Alessandro (Fenena), Carlo Provenzano (il gran Sacerdote), Marilena Gaudio (Anna), Pantaleo Metta (Abdello). Sul palco anche l'Orchestra Filarmonica Pugliese, diretta dal Maestro Stefano Romani, e il Coro lirico di Lecce diretto da Emanuela Aymone. Le scene sono a cura di Marta Marrone, le luci di Giuseppe Ruggiero, i costumi di Francesca Pipi e le coreografie (del balletto Ars Nova) saranno dirette da Valentina Vitone.
Opera di forte valore simbolico e rituale, notissima agli appassionati per il malinconico coro del "Va pensiero sull'ali dorate" cantato dal popolo ebreo deportato in Babilonia e ridotto in schiavitù, "Nabucco" è diventato storicamente il simbolo musicale del Risorgimento, in quanto metafora della condizione degli italiani soggetti a dominio austriaco e quindi cantato come inno patriottico.
 
 

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