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L'assessore Mongelli: Molfetta, forziere di ricchezze intellettuali Estate molfettese : un successo
15 settembre 2013

Estate molfettese a km zero, grandi iniziative, molta partecipazione e soprattutto gratuità degli eventi: sono state queste le caratteristiche di una rivoluzione operata in una città che ha dimostrato ancora una volta di avere una solida tradizione e un bisogno culturale, mortificato in questi anni da una politica che ha lasciato poco spazio alle associazioni locali, alla cultura partecipata. Un esperimento, organizzato in pochissimo tempo e con poche risorse, ma riuscito con successo, che premia gli sforzi dell’assessore alla Cultura, Betta Mongelli e del sindaco di centrosinistra Paola Natalicchio. Assessore Mongelli, la Chiamata alle Arti ha visto la partecipazione di molti artisti e associazioni della nostra città, che si sono confrontati per dar vita al calendario degli eventi gratuiti dell’estate molfettese 2013. Al riguardo quali sono gli aspetti positivi e negativi che sono emersi dal forum della cultura partecipata? E qual è stato l’aspetto che la ha colpita in modo particolare? «Così come è stato sotto gli occhi di tutti coloro che, numerosissimi, hanno partecipato agli eventi di questa vivace estate molfettese, nata proprio dalla Chiamata alle arti del 26 e 27 giugno 2013, la nostra città possiede un vero e proprio “forziere” colmo di ricchezze intellettuali, che si manifestano in ogni campo culturale: danza, musica, teatro, fotografia e cinematografia, pittura, scultura, cartapesta artistica e poi tutti gli operatori che agiscono per la tutela e la conoscenza dei nostri beni storico culturali e ambientali. E poi gli organizzatori di eventi e i promotori di turismo, gli esercenti e i ristoratori, capaci di sostenere una richiesta, in alcuni momenti anche molto elevata (grandi concerti, notte bianca). Insomma, una galassia di cittadini pronti alla partecipazione, pronti anche a sostenere il sacrificio della gratuità delle loro prestazioni, disposti ad accettare per questo esperimento dell’estate “a Km zero” solo un sostegno all’organizzazione tecnica degli eventi (non un obolo, come qualcuno ha malevolmente affermato), pur di aprire i luoghi della cultura, pur di animare strade e giardini, piazze della nostra città. Dunque un bilancio positivo, relativamente alla partecipazione. Un aspetto interessante è stata la presenza intergenerazionale e la ricchezza e la diversità delle proposte artistiche, che hanno fatto avvicinare agli eventi in cartellone, un pubblico vasto e vario. Non meno significativa la volontà della gran parte degli operatori culturali presenti alla “Chiamata alle arti” di intessere relazioni nuove fra loro e con l’Amministrazione comunale, in un sistema di regole condivise. L’Amministrazione ha anche allacciato rapporti con un organismo importante della cultura in città, qual è la Fondazione Valente, insieme alla quale e col contributo del Fashion District, ha offerto alla città eventi artistici di innegabile spessore qualitativo, che hanno attratto migliaia di persone. Importante anche l’intesa con la Provincia di Bari, che ha decentrato a Molfetta diversi spettacoli del cartellone provinciale». Una delle novità del programma estivo è il cinema all’aperto. Rivalutare il cinema a Molfetta significa valorizzare i registi, gli attori del nostro territorio. Vedere Piazza San Michele riempita di anime e di corpi e non di macchine è il punto di partenza da sviluppare anche nelle altre piazze. Cosa vorrebbe progettare per le altre piazze molfettesi e per la storica Piazza Paradiso? «L’esperimento del cinema in piazza è stata un’altra scommessa che abbiamo vinto, grazie all’altissima qualità delle proposte cinematografiche portate dal gruppo Farfa e dai numerosi autori molfettesi di bellissimi cortometraggi, pluripremiati e noti finora a un pubblico prevalentemente non molfettese. Oggi queste piccole perle cinematografiche appartengono a una comunità più vasta. Una scommessa vinta grazie allo spirito di collaborazione di tanti giovani artisti, che hanno sentito la piazza, la storica e inutilizzata piazza San Michele, come una “cosa” loro, da attrezzare e rendere fruibile per un pubblico che di sera in sera si è fatto sempre più numeroso. E anche il pubblico, già alla seconda serata si è sentito “di casa” e ha sostenuto lo sforzo organizzativo del Comune e delle Aziende municipalizzate, portandosi da casa le sedie e collaborando, alla fine di ogni serata a rimettere tutto in ordine in piazza! Con le proposte e i contributi che verranno dall’associazionismo culturale e artistico, riempiremo le piazze di vita e di senso». L’estate molfettese 2013 vanta più di 150 eventi ad ingresso libero, cultura libera di tutti e per tutti. L’estate sta terminando ma la cultura no. Gli eventi culturali ci saranno anche per la prossima stagione? Ci sarà un altro appuntamento con “Chiamata alle Arti”? «Lavoreremo nella Sesta Commissione Consiliare e in Consiglio Comunale all’istituzione della Consulta della Cultura, che sarà, come avviene in altre città d’Italia, il luogo della formulazione delle proposte per l’elaborazione dei progetti culturali per la città. Penso proprio di poter affermare che a questa prima stagione di eventi ne seguiranno altre». Molti giovani talenti hanno messo a disposizione della città le loro capacità ed il loro impegno per offrire spettacoli culturali costruttivi. Ora cosa si sentirebbe di dire ai tanti giovani che vivono nella dura realtà del Sud e nonostante le difficoltà credono ancora nel valore della cultura come strumento di emancipazione e di libertà? Quale messaggio vorrebbe lanciare ai giovani molfettesi? «Non ho la pretesa di lanciare un messaggio. Posso solo registrare il dato bellissimo che i giovani, ma anche i meno giovani, non si arrendono, che ci stanno restituendo, finalmente, l’immagine di una città colta e propositiva, aperta e sensibile, che la nuova stagione di “buongoverno” deve solo organizzare e valorizzare». In questo periodo i mass-media hanno ricordato il famoso discorso del 28 agosto del 1963 di Martin Luther King. Il suo esordio “I have a dream”, è un inno alla libertà di sognare per un mondo migliore. Invece qual è il suo sogno per l’Italia e per la nostra Molfetta? «Parlare di sogni per l’Italia e per la nostra città è complicato. Vorrei che Molfetta diventi una città Bella, dove sia piacevole vivere. È troppo?».

Autore: Maria del Rosso
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