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L’assessore “Cantiere perenne” a Molfetta “dimentica” il cantiere del Centro antiviolenza alle donne, chiuso da mesi Interviene l’ex sindaco Paola Natalicchio: avete interrotto un sogno. Ma noi non vi daremo fiato. Finché questo lucchetto non salterà non ci fermeremo
25 novembre 2018

 MOLFETTA – C’è un cantiere che non piace all’assessore ai Lavori pubblici Mariano Caputo “cantiere perenne” della giunta destracentro di Molfetta: è quello del Centro antiviolenza Anna Maria Bufi a Piazza Rosa Luxemburg.

Come mai uno che abbiamo definito ironicamente “cantiere perenne”, in questo caso lascia i lavori incompiuti (e le foto lo dimostrano)? Perché riguarda la violenza alle donne? Se così fosse sarebbe molto grave. Si fa male anche così alle donne, con l’insensibilità.

A riproporre il problema è l’ex sindaco Paola Natalicchio proprio nel giorno delle manifestazioni contro la violenza alle donne: «Oggi iniziano le manifestazioni contro la violenza sulle donne. E allora, pochi minuti prima della grande giornata organizzata da #nonunadimeno a Roma e dalle manifestazioni in cittá e a 48 ore dal consiglio comunale in cui parleremo anche a Molfetta del tema, voglio raccontarvi cosa succede a Piazza Rosa Luxemburg. Attorno a questa piazza, dal 2013, abbiamo costruito un sogno: aprire un Centro Antiviolenza e dedicarlo ad Annamaria Bufi, nostra concittadina vittima di femminicidio.

Uno spazio di ascolto, di accoglienza, di intervento dedicato alle donne vittima di violenza fisica, economica, maltrattamenti, stalking. Abbiamo scritto il progetto, lo abbiamo disegnato, lo abbiamo candidato a un bando, abbiamo vinto il bando, sono arrivati i soldi, sono iniziati i lavori.

I lavori dovevano finire - lo dice il cartello, tutti i cittadini possono leggerlo - nel novembre 2017. Si sono fermati. Lo abbiamo denunciato in una interrogazione consiliare, un anno fa. Ci hanno risposto: mancano pochi mesi. Va tutto bene, è tutto a posto, noi siamo gli esperti, lasciateci fare. Non vi agitate, non protestate, fate silenzio.

Ho aspettato questo pomeriggio di sole per venire qui. Fare la mia piccola manifestazione di protesta: un giro attorno a questo cantiere abbandonato, che un anno e mezzo dopo l'insediamento della nuova amministrazione e dopo un altro anno di commissario prefettizio giace nell'incuria, nell'abbandono, tra stop inspiegabili e rischio di definanziamento da parte della Regione.

Avete interrotto un sogno. Ma noi non vi daremo fiato. Finché questo lucchetto non salterà non ci fermeremo. Ci siamo fidati, assessore Mariano Caputo. Non abbiamo sollevato mezza polemica in 17 mesi. Adesso basta. Vogliamo una data per l'apertura. Garanzie che non sono stati persi fondi pubblici faticosamente ottenuti. Spiegazioni credibili. Prove provate del fatto che questa Amministrazione si sta occupando di spalancare questo Centro alla cittadinanza. Non c'è tempo da perdere. La pazienza è finita. Siete 12 mesi in ritardo rispetto alla consegna lavori. Ora conteremo, giorno per giorno. Finché le porte del Centro Antiviolenza Annamaria Bufi non saranno aperte».

Ma l’assessore “cantiere perenne” non risponderà, come non risponde mai alle domande dei cittadini. Lui va avanti come un treno con i suoi cantieri, che non interessano alla città e sono solo uno spreco di denaro pubblico. I cantieri veri e importanti, invece, li abbandona. Un amministratore comunale si giudica anche da queste cose. E fino ad oggi il voto per Mariano Caputo non supera lo zero. Un giudizio senza tema di smentite.

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