L'Archeoclub per Torre Calderina
"Torre Calderina nel sistema di difesa costiera", questo il tema di una conferenza organizzata dal locale Archeoclub con il patrocinio dell'Amministrazione comunale. L'incontro è stato presentato dalla presidente dell'Archeoclub molfettese, Alina Gadaleta Caldarola, che illustrato gli aspetti paesaggistici e normativi dell'Oasi di Protezione che prende il nome da Torre Calderina.
E' seguita la relazione del prof. ing. Giovanni Fuzio del Politecnico di Bari, che ha contribuito alla redazione del PUTT Puglia. Il relatore ha esposto il tema "Le torri costiere: il sistema difensivo sulla costa adriatica" sottolineando l'importanza delle torri nei secoli dal periodo svevo sino ai giorni nostri.
Estremamente interessante la relazione dell'ing. Antonio Bixio, dottorando dell'Università della Basilicata, che si è soffermato sul tema "Il controllo della frontiera marittima nel basso Tirreno: il sistema delle torri" in particolare sulle sette torri del sistema difensivo e di avvistamento del territorio di Maratea.
A tutti i presenti, accorsi in gran numero, è stato distribuito il prezioso opuscolo "Torre Calderina tra storia e natura", curato da Nino del Rosso, Alina Gadaleta Caldarola, Elisabetta Mongelli, Corrado Pappagallo, Angela Sciancalepore e Mauro Sasso. Esso rappresenta un'altra importante pubblicazione che contribuisce in maniera rilevante al percorso di studio dell'Oasi di Protezione, iniziato nel 2000 con il libro "Guida alla Zona Pantano Ripalta", edito a stampa a cura di Mauro Sasso, e continuato con altri quattro convegni sino ai giorni nostri.
Ciò nonostante stenta a decollare il progetto di istituzione dell'Area naturale protetta, voluta da 2500 cittadini ma clamorosamente accantonata dalle Amministrazioni comunali.