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L’anfiteatro dedicato a don Tonino Bello, è una realtà nella zona industriale di Molfetta. Inaugurato ieri con una toccante cerimonia dal cardinale Angelo Amato. FOTO e VIDEO “Dammi, Signore, un’ala di riserva (…) dove abbandonarsi come un gabbiano all’ebrezza del vento e assaporare l’avventura della libertà!”. L’evento nel giorno prima del compleanno dell’amato vescovo, Servo di Dio
18 marzo 2018

MOLFETTA - Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha inaugurato ieri pomeriggio l'anfiteatro dedicato a Don Tonino Bello, in via Antichi Pastifici, nella Zona PIP di Molfetta, realizzato dall’Associazione imprenditori di Molfetta e dalle sapienti mani dell’artista Pasquale De Nichilo. All’eventohanno partecipato: il cardinale Angelo Amato, che segue l’iter di canonizzazione del Servo di Dio, il vescovo della Diocesi mons. Domenico Cornacchia e quello di Ugento Vito Angiulli.

Ha aperto l’evento un momento musicale che ha visto protagonisti fra Francesco alla fisarmonica di don Tonino e il baritono Antonio Stragapede che hanno voluto omaggiare il pubblico con una litania religiosa in latino.

Successivamente il sindaco Tommaso Minervini ha preso la parola, con grande commozione: «Oggi stiamo trasmettendo quella rete di energie e valori che don Tonino Bello ha messo in atto per la comunità. L’anfiteatro dedicatogli è e sarà il segno perenne di quell’attenzione ai valori che don Tonino ha sempre sottolineato. Ricordo benissimo, qualche tempo dopo la morte del sindaco Carnicella, cosa mi disse don Tonino: “Ricorda Tommaso che tutte queste cose non siano da celebrare tra 100 anni, ma diventano prassi operativa vivente!”. Ho promesso di realizzare questa prassi, sto tenendo fede alla mia promessa!».

In seguito, la presidente dell'Associazione Imprenditori, Maddalena Pisani, ha ringraziato le autorità religiose, civili e militari presenti, per aver preso parte a questa inaugurazione; e poi con emozione: “Oggi è una giornata di gioia e letizia! Questa è una “grande” opera: grande perché ha permesso a tanti di essere uniti in un grande progetto; grande perché rappresenterà un luogo di aggregazione, spiritualità, un attimo di respiro per chi, dopo il lavoro sosterrà anche qualche secondo in questa piazza. Abbiamo trasformato un’ex rotatoria abbandonata in un fiore, come faceva don Tonino, il quale trasformava il nulla in fiore”.

La Pisani ha poi ripercorso l’iter seguito per la costruzione della piazza: l’Associazione imprenditori Molfetta ha fatto sì che l’11 novembre fosse apposta la prima pietra di questa piazza, conclusasi pochi giorni fa grazie ai fondi e, soprattutto alle braccia degli imprenditori stessi. Il monumento per don Tonino Bello è una sintesi di due terre: Alessano, città che ha dato i natali a don Tonino bello, nel Salento e Molfetta, seconda casa di don Tonino Bello. E’ circondata da 12 ulivi, 12 come i 12 apostoli e la pianta d’ulivo che ricorda e il cui profumo rimanda alla Puglia, la nostra Puglia.

Insieme all’Associazione degli imprenditori, hanno avuto un ruolo importante il Comitato don Tonino Bello, l’associazione “Casa” che ha dotato la piazza di una croce di ulivo, gli Scout dell’Agesci, il SER e l’Associazione “Molfettesi nel mondo” che hanno fabbricato il libretto in cui è stata riportata “La carezza di Dio”, la lettera a San Giuseppe scritta da don Tonino.

Inoltre l’esplicazione tecnica della piazza-anfiteatro è stata fornita da Leo Pisani, uno dei due ingegneri progettisti, insieme a Onofrio Colasanto: “Ho visto una grande cooperazione tra operai imprenditori costante in tutto l’arco della giornata: dalla mattina alla sera. La mascotte della nostra impresa è stato il neoingegnere Gianluca Gadaleta che ha seguito da vicino tutta la messa in atto della piazza. La struttura è un mix tra il teatro romano ed una chiesa, dotata di una navata centrale, due laterali, un ambone ed un abside che ha visto l’utilizzo di 3 materiali: il cemento, pane quotidiano per gli operai edili; l’acciaio Corten (che si autoprotegge della corrosione) e il prodotto delle cave del Salento”.

Mentre l’esplicazione artistica è stata appannaggio del realizzatore dell’opera Pasquale De Nichilo: “L’opera realizzata sull’abside della piazza-teatro ha un duplice significato: la forma semicircolare rimanda all’idea di un abbraccio che circonda tutta la comunità molfettese, forma riprende i tratti del profilo di una nave, concetto che ricorda la nave di profughi albanesi, salpata nel 1991 a Bari, profughi la cui sorte positiva è stata merito di don Tonino Bello: promotore di pace!”.

Dopo ha preso la parola, il centesimo imprenditore che ha partecipato al progetto, nonché il vescovo della Diocesi di Molfetta, mons. Domenico Cornacchia: “Ho invitato personalmente il cardinale Angelo Amato a Molfetta, oggi, giorno prima dell’anniversario di compleanno di don Tonino Bello. Ho incontrato più volte il Servo di Dio, nel 1983 ho, finanche, avuto l’onore di celebrare una delle sue ultime messe con lui, poco prima del giorno del suo compleanno! Uno dei regali più belli che Dio mi abbia fatto! Don Tonino Bello è stato l’emblema di fede ed umiltà, forza fisica ed ingegno, fratellanza e solidarietà della nostra comunità!”.

L’acme dell’inaugurazione del monumento è stato raggiungo dal cardinale Angelo Amato, che ha ricordato con piacere la sua infanzia a Molfetta ed ha proseguito: “I molfettesi sono stati dei grandi lavoratori: hanno sempre operato con dignità, per sostenere le proprie famiglie e per il valore della solidarietà civile. Per mio grande dispiacere non ho mai conosciuto don Tonino Bello, ma sono piacevolmente sorpreso dal fatto che il vescovo della Diocesi abbia fatto breccia nei cuori, nelle menti e nelle azioni di voi molfettesi, proclamando e difendendo i principi di solidarietà e fratellanza. Questo anfiteatro a lui dedicato è e sarà un segno tangibile e concreto dell’opera sacerdotale e spirituale che ha messo in atto!”.

Inoltre ha omaggiato don Ambrogio Grittani, servo di Dio, oggi venerabile figura importante nella religiosità molfettese, e la città stessa di Molfetta, adagiata sul mare, elemento con cui è stato sempre in contatto per motivi personali e per motivi di studio.

Anche da mons. Vito Angiulli sono state pronunciate parole di elogio verso la nostra città, a cui si sente legato affettivamente per motivi di studio e cooperazione evangelica insieme e soprattutto città in cui ha risieduto per ben 27 anni. Inoltre ha sottolineato l’opera positiva ed instancabile del nostro don Tonino, con cui ha collaborato per un arco di tempo di 20 anni, in veste di educatore e parrocchiano nelle città di Molfetta, Ugento e Tricase: “Il sacerdote molfettese da sempre attento a sottolineare l’importanza del lavoro in ambito ecclesiastico e non, è stato una guida spirituale anche per i giovani con cui ha sempre intrattenuto rapporti in maniera costante, promulgando un’idea di apertura mentale che coinvolgeva tutti i credenti, di ogni fascia di età! Sono contento che questa piazza “aperta” a tutti sia la personificazione in concreto del suo pensiero evangelico”.

Significativa è stata la presenza del dott. Trifone Bello, fratello di don Tonino, in rappresentanza dell’intera famiglia Bello, che ha ringraziato i presenti, le autorità ecclesiastiche e l’Associazione degli imprenditori per questo omaggio all’indimenticabile vescovo di Molfetta.

In conclusione sono state consegnate a tutte le autorità intervenute e alla famiglia Bello delle piccole sculture in acciaio, realizzate nella bottega di Pasquale De Nichilo, raffiguranti la croce di don Tonino. E’ stato anche realizzato un leggio (utilizzato durante l’evento) “per essere l’ala di riserva della Diocesi” donato al vescovo Cornacchia, che ha deciso di posizionarlo nella cappella dove don Tonino era solito ritirarsi nei suoi momenti di preghiera. Anche il sindaco Minervini ha voluto dare un riconoscimento agli imprenditori che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera.

© Riproduzione riservata

Autore: Marina Francesca Altomare
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