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L'agenda banco-montiana: popolino al macello e recessione Una politica economica assurda. Un'ingurgitata di tasse e balzelli. Disfacimento della legislazione del lavoro a tutela della parte più debole. Sprechi umani ed economici elefanteschi, nonostante la gravissima crisi
18 novembre 2012

Si accrescono sua sponte i dissensi contro il Governo centrale, a volte placati con la scure della forza, come accaduto per lo sciopero dello scorso 14 novembre (scontri e sangue in molte città italiane).

Qualcuno inizia a capire quanto incoerenti e meschini siano state le manovre strangola-cittadini e salva casta-parassiti del Governo Monti. Persino la Corte dei Conti. Sembra ormai lapalissiano che la sola rigorosa inflessibilità governativa non schiaccerà la crisi, anzi potrebbe alluvionare l’intera nazione di fronte ai continui aumenti e ai salari fermi da oltre 10 anni.

Monti non potrà mai essere il salvator funestatae patriae se in Parlamento si appoggia sugli stessi figuri che l'hanno affossata nei decenni scorsi. Non solo, ma il professore è espressione di quel mondo tecnocratico, lautamente retribuito, che è sempre stato collaterale e funzionale alla casta dei politici e ai suoi interessi. Tra l’altro, per molti cittadini ha dismesso nel 2012 gli abiti del pater decisionis patria, mascherandosi da mediator tra gli interessi della casta politica (conservazione di tutti i più discutibili privilegi, dalle pensioni d'oro ai vitalizi) e quelli della tecnocrazia bancaria internazionale ed europea, che non intende perdere i quattrini investiti nel debito pubblico italiano, cercando anche di chiudere qualche buon affare di fronte alle svendite degli asset industriali e culturali di pregio ancora in dotazione.

L'economia italiana sta andando comunque a rotoli, i consumi si riducono, la produzione e le commesse si contraggono sempre di più: di conseguenza, di fronte alla stretta creditizia bancaria, chiudono gli impianti industriali, gli esercizi commerciali, le fabbriche medio-piccole che non hanno la capacità di sopravvivere, nonostante abbiano attinto ai fondi messi a disposizione dalla BCE a tassi veramente insignificanti.

La stessa Corte dei Conti ha riconosciuto che sarà difficile, anzi pressoché impossibile, raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, perché le stangate affossano l’economia e, quindi, il gettito tende a diminuire nonostante l’aumento delle tassazioni. Di contro, proprio quest’ultimo, funziona come ulteriore fattore depressivo. Questo si è verificato in Asia negli anni ’90, in Sudamerica all’inizio del secolo XX, in Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo e anche, sia pure a un diverso livello, nei Paesi più ricchi nel 2012.

È quasi empiricamente dimostrato che la sottrazione di diritti del lavoro, la diminuzione dei salari e la precarizzazione, condite dall'attacco al welfare, peggiora i conti invece di migliorarli. Purtroppo, la politica montiana ha macellato l’unica categoria che, ad oggi, non ha nessun potere: il popolino. Conseguenza inevitabile e scontata: la recessione.

Se lo Stato, attraverso mille forme di prelievo forzoso e slegato da qualsiasi criterio di progressività (es. gli aumenti della benzina e anche la lista delle estorsioni legalizzate orizzontali), prosciuga la capacità di acquisto dei propri cittadini, anche sui beni essenziali, la macchina produttiva, composta da decine di migliaia di piccole imprese, si bloccherà inevitabilmente, smorzando l’occupazione di centinaia di migliaia di operai, impiegati, commessi, commercianti, ecc.

Il risparmio e l'aumento di prelievo, che hanno paralizzato i consumi e generato recessione, sono stati utilizzati per pagare i maggiori interessi sul debito e per continuare a reggere economicamente tutti i privilegi della casta statale (non certo per incentivare la produzione).

Anche i tedeschi ora costatano che l'Italia con questo governo non ha attuato alcuna vera riforma economica di sviluppo (opinione sottaciuta in Italia). In particolare, niente è stato fatto per favorire l'aumento delle rendite da lavoro e l'abbattimento delle rendite di posizione tipiche delle caste. Se due quotidiani tedeschi di differente posizione politica hanno una comune visione del Governo Monti e se questa idea coincide con quanto in tanti dichiarano da mesi in Italia, forse la linea governativa è stata sbagliata. L’eminente economista si è trasformato in uno spietato ragioniere. Senza nemmeno la brutta copia di un miracolo.

 

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Autore: Nicola Squeo
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L'odioso egoismo umano, che è ciò che occorre superare, non viene eliminato per il fatto che l'eguaglianza sia stata conquistata al livello dello stato, teoricamente, sotto forma dei “diritti” che sono stati concessi, ma non al livello della società civile, cioè praticamente. L'emancipazione politica non è un'emancipazione umana. I tre “stati” sono stati aboliti, ma ciò nonostante la rivoluzione non si è compiuta, come proclamano i borghesi e, con loro, Hegel. Altre differenziazioni, fondate sul criterio del denaro e dell'istruzione, si sviluppano “entro la stessa società, in cerchie mobili, non fisse, il cui principio è l'arbitrio”. La borghesia “emancipa l'intera società, ma soltanto a condizione che tutta la società si ritrovi nella situazione di questa classe, cioè, per esempio, che possieda e possa acquisire a suo piacimento denaro e cultura”. La rivoluzione deve ancora avvenire. La lotta di classe, che tutti gli autori borghesi ammettevano per quanto riguardava il passato, varrà ancora per l'avvenire? La lotta delle classi definite da un proprio statuto può avere termine. L'uomo egoista è rimasto là, i diritti dell'uomo sono formali, lo stato opprime e la legge inganna, gli statuti cedono il posto alle classi fondate sul denaro. Il pensiero marxista esita ancora sulla scelta da compiere: se la rivoluzione finale non è stata compiuta, come farla, su quali basi, e con chi? Più di un secolo è ormai trascorso: vediamo quanto il pensiero di Marx sia vivo e attuale, ma al tempo stesso, quante volte esso venga interpretato in modo eccessivamente ristretto. E' paradossale che la strada indicata dal fondatore sia stata seguita in modo tanto superficiale da ridurre idee feconde in formule rigide e giudizi cristallizzati, mentre i dati economici, sociali, e perfino biologici andavano trasformandosi. Quando una fonte è eccezionalmente ricca, ciascuno può attingervi a suo piacimento. I migliori seguaci di Marx sono oggi coloro che cercano di andare in aiuto del miliardo di uomini ancora privi del necessario, sforzandosi di liberarli da tutti i punti di vista: da chi li opprime, come dalla natura che ancora non sanno dominare.
Guy Fawkes: "nomen omen!" Avevo, tempo fa, deciso di non ribattere più ai tuoi rozzi, violenti, inconsistenti attacchi alla persona (non solo la mia). Vedo però che continui, con i tuoi scritti, a farti passare per il rivoluzionario che il tuo pseudonimo evoca; un "rivoluzionario all'amatriciana", ma un rivoluzionario. Questo atteggiamento ti fa bene, è terapeutico per te? te lo ha consigliato il Medico? Continua allora, ma non pretendere di essere preso sul serio, perché non è così, almeno non nel mio caso. L'esame di coscienza? E facciamolo!, Ma dovremmo farlo almeno in due (tu ed io). Chissà, sarai nella mia stessa condizione di "baciato dalla fortuna"? Io non riesco a capirlo, visto che non ti conosco (sembra però che tu conosca me ed anche bene). "Assunzione di responsabilità"? Certo che un pò responsabile mi ci sento anche io, sensazione stemperata - la rsponsabilità - dal fatto però che non è che le normative dell'epoca (e che mi hanno reso "baciato dalla fortuna") fossero "ad personam"; detto questo, dovrei turarmi la bocca, dovrei non usare il mio cervello per dire come la penso? Ma tu chi sei - o meglio - chi ti credi di essere per dire agli altri che cosa fare? Per giudicare? Mi piacerebbe tanto poter scoprire che anche tu sei stato "baciato dalla fortuna". Sai che risate ci faremmo! Le tue "pale" roteano vorticosamente? Bene, che cosa posso fare per rallentarle? Un pò di sabbia nei cuscinetti? ma dovrei toglierla da dove, in te, abbonda. Continua a sparlare a vanvera ed ad essere violento, cerca solo di non prenderti confidenze e libertà che nessuno ti ha concesso. L'educazione dovrebbe essere il "cemento" della civiltà e del rispetto fra persone civili (mah! nel tuo caso, poi). P.S.: E, per favore non te ne uscire con la solita scusa della libertà di parola che giustifica l'anonimato, perché è una scusa ormai diventata stantia.

Allora mi sembra di capire che l'origine di TUTTI i mali di cui soffre oggi la nostra Nazione siano da attribuire in maggioranza al Governo Monti. In retrospettiva vorrei far notare che questo Governo "tecnico" fu insediato, con il beneplacito dei Partiti "maggiori"; non osteggiato dall'Europa (intesa come realtà, se non politica, almeno istituzionale/finanziaria/gestionale, dalla quale NON si può prescindere); gradito alle Cancellerie delle maggiori Nazioni - quelle che dovrebbero regoalmentare le cose a livello palnetario; "percepito" come un buon inizio per un processo di inversione di tendenza nel nostro Paese, persino dal Vaticano eee, hai detto niente?. Perché siamo arrivati a tanto? Da quando la stramaledetta globalizzazione ha allungato le sue grinfie sul Pianeta, vacillano tutti, chi più, chi meno. Le Nazioni ancora ...diseredate, sembra non se ne siano accorte (ma per la semplice ragione che là, la disperazione è tale che, l'abulia e la rassegnazione la fanno da padroni: nulla avevano - poveretti - e nulla hanno con la globalizzazione, anzi!). Detto questo, vorrei ricordare anche le cause che in Italia ci hanno portato a una situazione "lacrime e sangue". Ricordate il "mantra" tremontian/berlusconiano della "crisi che non c'è: anno 2008, 2009; la "pentola" era già abbondantemente in ebollizione e noi ci crogiolavamo nelle nostre "certezze" (appunto tremontian...). Se presa in tempo la malattia sarebbe stata meno devastante? Forse non avremmo avuto bisogno di Monti? Il nostro DEBITO, per quanto MOSTRUOSO, con interventi mirati da statisti (non politicanti di bassa lega) seri avrebbe attenuato il disastro? Nessuno può saperlo! Sappiamo solo che MONTI massone? lobbista? ci sta prosciugando a suon di tasse e balzelli (che prima c'erano (alcuni), ma poi sono stati levati, per la nostra felicità) e che adesso, come i peggiori incubi ritornano. Monti sta facendo bene? Sta facendo male? Chissà, fra un pò di tempo dovremmo vederlo e verificarlo. Fra poco si dovrebbe cambiare registro, qui da noi. Vedi, vedi che questa volta non riusciamo a tirare fuori l'UOMO DELLA PROVVIDENZA, sperando che non assomigli a quelli ...già passati. Il problema che vedo, ed è molto serio, qui da noi è che manca qualcosa che forse altri hanno: il senso dello stato; la lealtà fra Cittadini; il coraggio di avere anche idee nostre e farle valere quando il solito politicante viene a chiedere il nostro aiuto; la volontà di agire, in determinate circostanze, come un corpo unico dedito al conseguimento di obiettivi più alti di quelli che cerchiamo adesso; Avere più rispetto per le leggi; PAGARE TUTTI per i servizi che lo Stato - che anche così forma il mostro del debito - ci dovrebbe erogare e che lo fa in modo mediocre, tale da generare proteste. Allora, di che cosa abbiamo bisogno per questo? Dell'UOMO DELLA PROVVIDENZA? Speriamo che non sia come quelli che sono già passati.



PROPOSTE??? ECCONE UNA - 1.000 miliardi prestati alle banche all'1%, non si sa bene quanti ne abbiano ottenuti di preciso quelle italiane, stima per difetto all'incirca 100mld. Se questi 100mld destinati alle banche italiane fossero stati prestati allo stato, allo stesso tasso dell'1%, sarebbe stato come vendere 100mld di BTP tutti in un colpo, con lo spread che per una volta invece di essere a 450 sarebbe stato a -100 o qualcosa del genere. Gli interessi totali che lo stato avrebbe dovuto pagare, sul periodo di 10 anni, all'1% annuo sarebbero stati di: 10,46 mld, invece siccome i 100mld di BTP sono stati acquistati dalle banche, ad un tasso del 5,5% medio annuo, gli interessi totali che l'Italia dovrà pagare allo scadere dei 10 anni sono: 70,81mld. Perché non si è proceduto in questa maniera? Perché le banche devono guadagnare a spese dello stato. Il bello è che tutto questo passa come un'aiuto della BCE agli stati in crisi. Lo capirebbe anche un bambino che questi non vogliono salvare proprio niente, se non gli interessi delle banche e dei soliti parassiti. Il motivo, in realtà, di tale artificio, che porta all'ingrasso le banche, e al collasso gli stati, è molto semplice. I banchieri tedeschi, Bundesbank in testa, non vogliono che la BCE, aiuti gli stati direttamente, finanzi in pratica i loro debiti statali, diventi una normale banca centrale, la quale come risaputo e avviene in qualsiasi altra nazione normale del mondo può acquistare illimitatamente titoli di stato tramite operazioni di mercato aperto, sostenendo quindi i deficit pubblici dei governi e allentando gli attacchi speculativi, che cercano di fare profitti facili puntando sull'estrema volatilità (sia verso l'alto che verso il basso) degli spread e dei rendimenti. Mentre gli stessi banchieri tedeschi sono molto più favorevoli al MES (che è una loro invenzione, anche se ingannevolmente Mario Monti si è attribuito la paternità di questa ennesima truffa, cambiandogli nome e chiamandola “scudo antispread”) e il motivo è abbastanza semplice: non pagano loro, ma i cittadini europei tramite le rispettive quote di partecipazione al MES e soprattutto trattandosi di bruciare soldi già circolanti, non viene immessa nuova liquidità sui mercati e la Germania è al riparo dallo spauracchio inflazione. I “progressi straordinari” a cui si riferisce Draghi riguardano appunto questa maggiore capacità di coordinamento fra banchieri per portare avanti programmi come il Fiscal Compact o il MES, che tutelino meglio gli interessi delle banche e facciano ricadere tutto il peso della crisi finanziaria sulle casse degli stati, sul portafoglio dei contribuenti e sul benessere complessivo dei cittadini: paradossalmente un problema finanziario che è stato creato dall'eccesso di attività creditizia e speculativa fuori controllo delle banche deve essere risolto penalizzando chi magari non ha mai chiesto un prestito o comprato un titolo spazzatura, che suo malgrado vedrà abbassare il suo tenore di vita con aumenti indiscriminati delle tasse, tagli alla spesa pubblica, peggioramento delle condizioni lavorative e svendita del patrimonio statale. Purtroppo queste sono le stranezze della civiltà moderna, che trasforma i ladri in uomini virtuosi e gli innocenti in colpevoli. Oltre a questa forzatura logica da far passare e bere a tutti i costi all'opinione pubblica non ci sono altre alternative per i banchieri, perché ogni altro metodo che coinvolga direttamente anche la BCE e la modifica del suo assurdo statuto farebbe crollare di colpo il loro piano trentennale di espropriazione della ricchezza dal basso verso l'alto: se la BCE potesse davvero cominciare a “stampare” soldi per aiutare gli stati, questi ultimi almeno per il momento non sarebbero più costretti a tassare e a svendere i gioielli di famiglia, e quindi addio al sogno degli oligarchi di estrazione di valore reale dalla società tramite i loro stratagemmi finanziari. Questi “progressi straordinari” di cui parlano i banchieri e che tanto eccitano gli speculatori non cambiano infatti di una virgola, anzi peggiorano, la situazione “reale” dei paesi ingabbiati in questa trappola: recessione, riduzione della produzione, congelamento del credito e degli investimenti, calo della domanda, disoccupazione, crollo dei redditi, tensioni sociali, rischi concreti di fallimenti a catena, fuga degli investitori istituzionali, presenza dei soli speculatori finanziari o operatori occasionali che come avvoltoi sono gli ultimi rimasti a svolazzare sopra la carcassa (ditemi voi come si può lavorare ad una seria programmazione economica o prevedere una qualsiasi forma di ripresa basandosi soltanto sugli investimenti speculativi!). La Grecia continua nella sua marcia macabra verso il default definitivo, la Spagna è sull'orlo del baratro, le stime sull'Italia continuano a fornire un quadro sempre più allarmante: riduzione del PIL di oltre -2,5%, aumento del rapporto debito pubblico/PIL al 123%, impennata della disoccupazione al 10%... Il disastro è alle porte, altro che "progressi straordinari"... occorre un immediato corto circuito monetario... o qualcosa d'altro che tutti pensiamo, ma nessuno può scrivere: è solo da fare. Ci siamo capiti...



Era partita a razzo la finta lepre, sperando di bruciare tutti, con l'incauta baldanza della sbarbatella troppo sicura di sé. Ma la lenta e vecchia tartaruga pareva la stesse pian piano rimontando. (Eh si...l'esperienza conta ancora qualcosa anche in politica anche quando si scelgono segretarie sbagliate). “Il nuovo che avanza”, passato il momento di gloria iniziale, si stava incartando da solo. Le sue ultime mosse: riunione con finanzieri, appello alle destre, contestazione delle regole , assenza di programmi alternativi alla “agenda Monti”, stavano pian piano appesantendo la corsa del novello rotta-d'attore . Ma ecco che, dal cilindro polverizzato l'astuto prestigiatore, dato ormai per spacciato, estrae una nuova lepre, la lepre "primaria" bis. Intorno è tutto un correre a riposizionarsi, rinascono speranze e sogni di vittoria nel centro tarlato e nella destra in frantumi, tra le caste smarrite. Ma ora sono in due le lepri,eppure sembrano una sola. Si danno il cambio, corrono insieme appassionatamente verso il centro, quello che vecchi tromboni stonati e contro-pifferai della disinformazione agognano in segreto da sempre. Che importa a costoro che sia la stessa musica da operetta di sempre, quella che democristianamente ci ha asfissiato per anni. Quella che ha generato il debito pubblico che ora i giovani pagano, quelli che tutte le masse continueranno a pagare se i due leprotti non verranno impallinati prima che già pronto sul traguardo lupo Mario, sobriamente, equamente consegni loro il premio ambito: un bel cappello di bronzo sotto il quale nascondersi di nuovo. Ma ..e la tartaruga? La tartaruga in realtà non è mai esistita, se non nei sogni degli illusi del pd , era solo la terza lepre di una vecchia storia, mal camuffata, mal mimetizzata con le orecchie pelose svettanti. Ma nessuno se n'era mai accorto,come capita spesso a chi porta i paraocchi.



"Quello sconcertante rompicapo di nome Italia" - Il lavoro nero, il secondo lavoro, l'economia sommersa! “Se una qualunque amministrazione commettesse la follia di combattere il fenomeno, la conseguenza sarebbe un disastro economico” - 1985: così descriveva l'Italia Jeff Davidson. Perché nel Bel Paese immobilismo, burocrazia e inefficienza vanno a braccetto con adattabilità, intraprendenza e improvvisazione? Facile! Perché La vera Italia 'sono' due – Nel favoloso paese di Disastria il governo – il quarantaquattresimo in 39 anni – sembra come sempre prossimo a cadere da un momento all'altro, il deficit di bilancio è pericolosamente aumentato, e l'inflazione continua a essere a due cifre per il dodicesimo anno consecutivo. I servizi pubblici versano in uno stato di permanente emergenza e i mezzi di comunicazione intonano spesso la litania degli scioperi quotidiani. Date le premesse, dietro l'angolo non possono esserci che la bancarotta e la rivoluzione. Intanto nel regno di Prosperitania, le cose vanno bene come non mai. Un consistente 4% del commercio mondiale, definisce il volume delle sue esportazioni, la solidità della sua valuta sopisce ogni inquietitudine e le sue riserve ufficiali in dollari sono aumentate di oltre il 500 per cento negli ultimi dieci anni. Dediti alla ricerca del piacere, gli indigeni figurano ai primi posti nella classifica europea dei proprietari di seconde case e il loro consumo di calorie è superiore a quello dell'americano. La soluzione più ovvia, per gli abitanti di Disastria, sarebbe quella di trasferirsi a Prosperitania, se non fosse… se non fosse che ci si trovano già. Sia l'una che l'altra, infatti, sono tessere dello stesso, sconcertante rompicapo di nome Italia. A dispetto dei problemi che impastoiano il funzionamento della cosa pubblica, in privato gli italiani sopravvivono bene e addirittura prosperano e nessun altro popolo altrettanto inguaiato sembra godersela quanto loro. Come fanno a rimanere produttivi con allegria mentre Roma brucia? Ho girato la domanda ad Amintore Fanfani, cinque volte capo del governo e due volte presidente del senato. “Von il sistema del canto che ti passa” mi ha risposto sorridendo “canta fino al ritorno dei tempi migliori. Lo abbiamo imparato dalle nostre madri e lo abbiamo appreso dalla nostra storia. Secoli di invasioni e tirannie hanno insegnato agli italiani a non perdere tempo con resistenze puramente formali. Piuttosto approntiamo serenamente appropriate difese aspettando che le difficoltà passino. Siamo gente con il gusto dell'esplorazione che non teme i rischi ad essa eventualmente connessi. Ogni italiano crede fermamente nelle proprie grandi risorse di sopravvivenza. Ma l'unico vero strumento per utilizzarle è la libertà nello svolgimento delle iniziative private.” Comincio a capire. C'è l'Italia ufficiale, inerte, impacciata, con le articolazioni bloccate, quasi fallimentare, e c'è l'Italia in carne e ossa, agile, intraprendente, capace di produrre profitto. L'Italia delle scartoffie e l'Italia della gente vera. Una è l'Italia, le file in banca, le montagne di inutile moduli da riempire. L'altra sono gli interi quartieri che spuntano senza alcun permesso di costruzione, le città senz'ombra di fabbriche che producono milioni di paia di scarpe o di guanti all'anno. Il lavoro nero, il secondo lavoro, l'economia sommersa! “Se una qualunque amministrazione commettesse la follia di combattere il fenomeno, la conseguenza sarebbe un disastro economico” – afferma un noto economista italiano. Tutto è proibito, tutto è possibile, dicono molti italiani parlando di questa realtà con malcelato orgoglio. Il sistema esiste per essere sconfitto, le code per non essere rispettate, le leggi per essere aggirate. Questo è il paese dei maestri improvvisatori.


Lì dove potevano tagliare, non si sono mossi di un centesimo! Lì dove non dovevano far nulla, hanno già sfasciato tutto quello che c'era da sfasciare, mandando sul lastrico famiglie, piccoli imprenditori e commercianti, pensionati, precari e cassintegrati. Andrebbero questi signori processati per aver provocato UN DISASTRO NAZIONALE, che ha pari forse solo con quello provocato dai fascisti, con l'entrata nel secondo conflitto mondiale! L'Europa, l'Euro, la Germania, gli eurocrati, le banche, gli speculatori che hanno preso di mira l'Italia (il governo ne ha solo assecondato gli appetiti), hanno le loro responsabilità, per aver fiancheggiato la speculazione, per non averla saputa contrastare. Ma, nelle more di quelle misure europee, veramente efficaci che non sono arrivate, c'è stato il nulla da parte di questo governo. Non c'è stata: - la patrimoniale sui grossi patrimoni; - la tassazione delle transazioni finanziarie; - l'azzeramento dei privilegi della politica e delle associazioni legate ai partiti; - l'abolizione delle fondazioni bancarie e relativi privilegi; - la lotta senza quartiere all'evasione fiscale, introducendo pene severe nel codice penale e confiscando i beni non dichiarati; - la lotta seria alla corruzione potenziando le risorse per la giustizia; - la rottura delle relazioni diplomatiche con i paesi paradisi fiscali non collaboranti, a partire dal vaticano (in Svizzera, invece il Prof. Barracuda ha preferito non andare e, chissà com'è... tutti gli altri ci sono andati e hanno fatto accordi per il recupero delle tasse evase dai grossi capitalisti magnaccioni della nazione); - gli investimenti sulla messa in sicurezza del paese con le risorse destinate alle grandi opere e alle spese militari; - l'ordine nella pubblica amministrazione anche attraverso la riduzione della burocrazia; - l'abolizione delle consulenze e la diminuzione del numero dei dirigenti e dei loro stipendi; - il divieto del cumulo delle pensioni per chi supera i 10.000 € lordi/mensili e tanto altro ancora... Le risorse c'erano e ci sono ancora per rimettere in piedi l'italia! C'entra l'Europa anche in tutto questo? No, qui è tangibile solo una cosa: abbiamo subito un bidone stratosferico, da questo governo che tutte queste cose doveva fare e non le ha fatte!




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