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Kento per la prima volta in Puglia, presso “Le Macerie Baracche Ribelli” di Molfetta
18 febbraio 2013

MOLFETTASabato 23 febbraio 2013, torna Rap Combat - edizione off.  Il live sarà supportato da una serie di open act, tra le realtà più interessanti del panorama locale: Comma + Black P / Icy Stares + Soulciders / Think'd / 7peccati's Elmarsica - Istantanee [pre-release]. A seguire Dj set con dj Nuncha / Wake The Fuck Up / Synaptik. Ore 22.00 c/o Le Macerie Baracche Ribelli (Molfetta Z.I. Via dei Lavoratori).

Kento: Nato e cresciuto all'estrema periferia di Reggio Calabria, Francesco “Kento” Carlo ha mosso i primi passi negli anni delle guerre di ‘ndrangheta ma anche delle ultime grandi lotte sociali condotte dal PCI nei quartieri popolari della città.
Nella prima metà dei '90, l’approccio antagonista alla dura realtà di Reggio ha come conseguenza quasi naturale l’avvicinarsi al microfono: sono, infatti, gli anni del rap combattente, un'eredità rivendicata ed idealmente proseguita da Kento, con lo stesso spirito originale, nell'album d'esordio solista, “Sacco o Vanzetti”, appena uscito per Relief Records EU.
Ma prima c'è stato tempo per importanti esperienze musicali, tra cui quella (conclusa) con la compagine romana de Gli Inquilini, che, tra il 2003 e il 2007, ha prodotto 4 album e quella (tuttora in corso) con i reggini Kalafro Sound Power , in un progetto tra l'hiphop e il reggae il cui disco d'esordio, “Solo l'Amore”, ha visto la luce nell'estate 2007.
In questi anni Kento, anche grazie al fatto di essersi trasferito in pianta stabile a Roma, ha avuto modo di accreditarsi come uno dei rappers più maturi e concreti della scena nazionale. Si è esibito in ogni angolo d’Italia e ha collaborato con decine con artisti noti ed emergenti, ma soprattutto ha raccolto intorno a sè il consenso di un pubblico vasto ed eterogeneo, che mette insieme hiphoppers e militanti, semplici ragazzi delle periferie e intellettuali, critici musicali e artisti di ogni genere.
Le prime, e per la maggior parte entusiastiche, recensioni di “Sacco o Vanzetti” attestano l’unicità di questo lavoro “trasversale”, capace di parlare a gruppi sociali e demografici finora divisi e a volte addirittura contrapposti.
Kento è un’artista del nostro tempo, nel senso più ampio ed impegnativo di questo termine.
Hanno scritto di lui:
Suggerimento: se invece di chiamarlo rapper mettessimo Kento alla voce cantautore?” Emiliano Corretti , XL di Repubblica – febbraio 2010
Kento sprizza energia da brigante in tutto “Sacco o Vanzetti”. Come un Nas rinato sullo stretto, come un Guccini con il flow. Internazionale – Maggio 2010
“Sacco o Vanzetti” di Kento è una spanna sopra tutti gli altri dischi rap usciti negli ultimi anni in Italia, e non ne sono usciti mica pochi”.
Mucchio – febbraio 2010
Testi intensi, ricchi di riferimenti storici, culturali, artistici, filosofici. Un hip hop sofisticato che attinge dal reggae, dal cantautorato italiano, dal rap e dal punk gli spunti creativi per creare qualcosa di diverso per tutto il resto.Il Fatto Quotidiano – 22 aprile 2010.
”La scrittura di Kento è fluida, immediata, una sorta di cantautorato hip hop che strizza l’occhio a Guccini e De Andrè”. Quotidiano Terra
 
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