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Ironique è già fenomeno web: Molfetta è con lei, verso Sanremo
25 gennaio 2009

MOLFETTA - E' una bella storia quella della molfettese Luigia Altamura, cresciuta nella Mitteleuropa. Tra qualche giorno potrebbe diventare ancora più bella, perché anche la città, con il suo immancabile tam tam di bocca in bocca ma, segno dei tempi che cambiano, soprattutto di pc in pc, si sta attrezzando per mandare Luigia o Ironique, questo è il nome d'arte che lei ha scelto per rappresentarsi e per rappresentare la sua musica, a Sanremo. Ironique è infatti in lizza per comparire tra le nuove proposte del festival condotto quest'anno da Paolo Bonolis. Serve però il consenso popolare e quindi tanti voti per un'artista che sul palco dell' Ariston, con quel suo nome che dice tutto del suo approccio alla canzone e alla visione del mondo di oggi, può dare tanta novità al baraccone sanremese. Ma prima, come già detto, servono i voti. Di qui il piccolo fenomeno mediatico cittadino, fatto di messaggi, di mail, di inviti a gruppi Facebook, lo strumento più in voga ed immediato di questi mesi. Ecco come, proprio su Facebook, Luigia si presenta: “Mi chiamo Luigia Altamura, per arte Ironique. Una volta avevo sei mesi e andai in vacanza da mia zia Giuseppina in Belgio con i miei genitori e i miei fratelli, Sergio e Michele. Non avevamo i soldi per ritornare in Italia e rimanemmo lì per tredici anni. In un piccolo laboratorio, gelati... Mia madre, io e i miei fratelli facevamo il gelato. Mio padre vendeva i gelati. L'amore per l'arte e le sue forme di comunicazione è nato dalla contemplazione del gelato che fuoriusciva dalla macchina Carpigiani, dall'assaggio dei 16 gusti, dall'odore degli aromi, dalla tenerezza di mio fratello che faceva il commesso nel furgoncino per avere in cambio lezioni di chitarra da mio padre. Dal ritmo del cellophane attaccato alle finestre al posto dei vetri, dai pomeriggi dalle tre alle quattro passati da mio cugino pittore, dal guardare mia madre che senza studi sapeva stupirmi, costruendo case, giardini ed esseri umani. Dai giocattoli che non c'erano e ci inventavamo, dai pappagallini che compravo al mercato per portarli a casa e farli volare (anche se poi da grande ho capito che sarebbero morti), dagli strumenti scordati ed invalidi che c'erano in casa, alla stanza di mio fratello Sergio che invadevo in sua assenza per giocare a cantare, all'immagine di mio fratello Michele che convinto di saper volare si tuffò dalla finestra rimanendo seduto a bocca aperta, ed io assieme a lui. Poi un'altra volta avevo tredici anni e ritornammo tutti in Italia per aprire una pasticceria: Dolcefiore... lavoro... lavoro... lavoro... lavoro... lavoro... lavoro... lavoro... lavoro... tanto lavoro... Questa volta ho trentatré anni, e la pasticceria è stata venduta. Volo... volo... volo... volo... volo... volo... volo... tanto” Una storia bellissima, che può diventare ancora più bella. Vai sul sito www.sanremo.rai.it/SR_canzoni e vota con televoto subito, la canzone "Amore a più non posso" di Ironique, per aiutarla a esibirsi vota con un sms digitando W130 inviando al numero 48444, oppure da tel. fisso chiama il 16477 e poi dopo le istruzioni digita 130. Dal Belgio a Molfetta alle tastiere di pc e telefonini, tutti insieme per un sogno chiamato musica.
Autore: Vincenzo Azzollini
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