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INTERVENTO - Difendere il mandato testamentario dell'Apicella
15 novembre 2006

A firma di Lella Salvemini, nel mensile Quindici del 15 settembre 2006, leggo senza disappunto l'articolo-intervista all'assessore Zaza “Pulo ed Apicella le priorità”. Sia come esperto dell'evoluzione storica di quell'istituto e sia come presidente dell'Associazione Pro Apicella non posso che contestare in toto tutte le affermazioni di Zaza. Ritengo anche di ottenere il diritto di replica. A dire di Zaza, l'assessore Occhiofino dichiarò a suo tempo e a mezzo della “Gazzetta del Mezzogiorno” che il trasferimento dell'Istituto Alberghiero all'interno dell'Apicella era un fatto temporaneo di solo otto mesi, smentendo un articolo dell'associazione Aiello che non credeva a quanto dichiarato. I tempi cambiano e Zaza, candidamente dichiara che “a breve dovrebbe partire la ristrutturazione di una parte dell'Apicella in cui dovrebbe sistemarsi definitivamente l'istituto Alberghiero”. Alla domanda “Cosa è stato deciso, invece, dalla Provincia per l'Apicella?” dichiara che “il suo intento programmatico è il suo rilancio, naturalmente in favore, visto il mandato testamentario degli audiolesi". Il mandato testamentario e lo statuto del 1907, mai cambiato, è: Istruzione¬formazione e ricovero. In breve, scuola speciale prevista dalla legge sull'integrazione art. 10 e laboratori artigianali vari. Con tempistica calibrata si è iniziato a togliere i laboratori, dopo il ricovero, dopo alcune classi, dopo la scuola materna e per concludere l'obbligo per il dirigente dell'Apicella di non accettare iscrizioni da parte di sordi e in questi ultimi giorni il trasferimento di tutto il personale rimasto. Mi chiedo se questo è rilancio. Il nostro Zaza per mandato testamentario intende: avviare un centro di logopedia, un centro di audiologia per prevenzione diagnostica e cura, collaborazione dell'Ens per l'avvio di un centro di assistenza e, informazione e prevenzione a non essere più sordi? L'unica verità è che i sordi hanno ricevuto un avviso di garanzia per aver occupato la propria scuola. Che lo stesso Zaza ha svuotato la camera a disposizione dell'Ens all'interno dell'Apicella. Che hanno rifiutato di trasmetterci la copia dell'ordinanza del commissario prefettizio che nel dicembre 2003 chiuse definitivamente l'Apicella richiesta con le regole di accesso agli atti. La mia Associazione e quella dell'Aiello da venti anni avvisiamo la città di difendere un istituto invidiatoci da tutta Italia e dalle Suore dello Smaldone che fra l'altro è stato elevato agli onori degli altari, ma Molfetta si è dimostrata vera sorda e forse dovrà seguire un corso nei centri che Zaza sta organizzando. I buoi sono scappati, grazie ai nostri consiglieri, sono sfumate tutte le opportunità di rilancio. Inutile chiedere la mobilitazione dell'intera città di Molfetta. Nessuna volontà di polemica, ma affermare la verità. Il Pulo? Dichiarazioni di volontà. Non bastano. Auguri di buon lavoro rivolgo a Zaza con sincerità in quanto giovane; il nostro futuro è posto nelle loro mani. Cav. Mario Domenico Giallongo Associazione Pro Apicella
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